Domanda in calo per i polli e i prezzi ne risentono

prezzi dei prodotti agricoli del 28 ottobre 2019
Il commento di Ismea alle quotazioni del 28 ottobre. Rallentamento nel mercato dei polli e dei formaggi grana a denominazione, con conseguente calo dei prezzi. Insiste anche in questa settimana la fortissima tendenza al rialzo dei suini da macello

Avicunicoli

Il mercato dei polli nel corso dell’ultima settimana ha registrato un rallentamento nella domanda e conseguentemente le quotazioni reali del vivo e del macellato ne hanno risentito perdendo posizioni sia per quanto riguarda i leggeri che per i pesanti. Il mercato delle galline registra una situazione di sostanziale equilibrio con i prezzi pressoché stabili sulla maggior parte dei mercati, su livelli di prezzo che si mantengono comunque superiori rispetto ai valori dello scorso anno.

Continua, invece il trend rialzista dei prezzi dei conigli, dovuto essenzialmente da una mancanza di prodotto sul mercato che da una vera propria ripresa dei consumi. Buone le performance delle uova anche nel corso dell’ultima settimana, per le quali si registra una domanda sostenuta per tutte le pezzature, a fronte di un’offerta piuttosto ridotta con quotazioni in ulteriore aumento su tutti i principali mercati.

Caseari

L’ultima ottava rilevata evidenzia per il comparto dei formaggi grana a denominazione un maggior rallentamento negli scambi con il conseguente acutizzarsi delle dinamiche flessive dei prezzi. Per il Grana Padano Dop le perdite più significative vengono accusate dalla produzione 4-12 mesi, dove su tutte le piazze le erosioni dei listini raggiungono i 10 centesimi al chilo. Anche il Parmigiano Reggiano Dop l’andamento degli scambi si è ulteriormente ridotto, con perdite che oscillano dai 10 ai 25 centesimi su tutti i centri di scambio. Nello specifico, sulle piazze di Parma e Reggio Emilia in sette giorni i listini cedono al mercato ben 20 centesimi coinvolgendo nei cali tutte le varietà.

Per ciò che concerne le materie grasse il mercato della settimana corrente non rileva particolari novità rispetto alle precedenti, con i prezzi tutte le varie tipologie di burro saldamente ancorati sui medesimi valori. Solo la crema di latte mostra un leggero recupero di 2 centesimi al chilo sulla piazza di Milano (1,88 euro al chilo).

Suini

Insiste anche in questa settimana la fortissima tendenza al rialzo che ha caratterizzato i suini pronti per la macellazione, sia per quelli destinati al circuito DOP che per quelli non destinati, con il taglio dei 160/176 che si è attestato a 1,76 euro al chilo. La domanda extraeuropea e quella interna creano robuste crescite nei listini a fronte di un’offerta stabile.

Relativamente ai suinetti appaiono movimentazioni solo per i pesi minori e per quelli maggiori, i primi richiesti dagli ingrassatori i secondi dai trasformatori. Per quanto riguarda il mercato dei tagli quelli riferiti al consumo fresco mostrano recuperi nei listini ad eccezione della coppa fresca che persiste nella sua stabilità. I tagli riferiti all’industria registrano anch’essi una discreta movimentazione ad eccezione della coppa fresca e del lardo per i quali permane una situazione di totale immobilità nei prezzi.

Bovini

Nel mercato dei bovini da macello riguardo agli scambi nel centro Italia rileviamo un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta, mantenendo di fatto i listini sulle piazze di Grosseto, Macerata e Perugia confermati sui precedenti valori. Alla stessa stregua, anche mercati di Cremona e di Vicenza non hanno subito particolari scostamenti nei prezzi.

Più attivo il mercato di Milano, dove si sono rilevati aumenti nei listini per le categorie dei vitelli dei vitelloni maschi, determinati da una maggiore richiesta di prodotto a fronte di un’offerta sostanzialmente stabile. Sul fronte del macellato le dinamiche appaiono piuttosto eterogenee con diminuzioni di prezzi per i tagli posteriori di vacca, ai quali si contrappone una maggiore richiesta di tagli anteriori e di mezzene. In buona vista anche tagli anteriori dei vitelli, vitelloni maschi e femmine.

Vino

Nella penultima settimana del mese di ottobre continua ad evidenziarsi un mercato sostanzialmente stabile. Fermi a 3,04 euro l’ettogrado i vini bianchi comuni e a 4,36 i rossi. Su medie omogenee anche i vini ad indicazione geografica che rispettivamente si mantengono a 5,15 euro ettogrado i bianchi e 5,16 i rossi. Rispetto allo scorso mese di settembre si è comunque evidenziata una tendenza al rialzo anche se in questo momento il mercato appare riflessivo.

Olio

Nessuna novità di rilievo in questa settimana nel comparto degli olii nazionali. I prezzi medi restano fermi sui valori rilevati sette giorni fa, sia per l’extravergine di oliva che per il vergine e il lampante. Un minimo rialzo si è registrato per l’olio toscano ad indicazione geografica. Anche nel segmento dei raffinati sia di oliva che di sansa non si sono evidenziate modifiche. Lievi ribassi per gli oli rettificati di semi si arachide e girasole. Anche sui principali mercati esteri di riferimento, Spagna e Grecia, non si evincono variazioni significative nell’ultimo mese e il mercato sembra più che mai attendista.

I prezzi dei prodotti agricoli del 28 ottobre
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Domanda in calo per i polli e i prezzi ne risentono - Ultima modifica: 2019-10-29T15:49:07+01:00 da Redazione Terra e Vita

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