Freccia verde per grana e olio evo, invariati tutti gli altri prodotti

L'ultima settimana del 2020 ha confermato il buon andamento di Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Ritocchi al rialzo anche per olio evo e vergine. Stabili tutte le carni e il vino

Caseari, rialzi per Padano e Reggiano

L’ultima settimana di dicembre è stata caratterizzata da dinamiche speculari a quelle delle precedenti ottave. Tra i formaggi grana a denominazione, sia il Parmigiano Reggiano che il Grana Padano hanno mantenuto un andamento attivo con rialzi di quotazioni su molti centri di scambio. Per quest’ultimo prodotto, i dati produttivi diramati dal relativo Consorzio di Tutela indicano, a consuntivo 2020, un aumento circa dell’1,73% rispetto al 2019, con un totale di forme prodotte pari a 5.253.896. Nessuna novità sul fronte delle materie grasse, con listini che sembrano riuscire a mantenere le precedenti posizioni, dopo i ritocchi al ribasso delle scorse settimane.

Bovini "riflessivi"

La settimana è stata sostanzialmente riflessiva. I listini nelle ultime due settimane non hanno registrato scostamenti sia per le manze che per vitelli e vitelloni, mantenendo inalterati i valori di inizio mese. Tale trend è confermato da un andamento delle macellazioni in linea con le aspettative, anche se inferiori rispetto all’anno passato (come conseguenza delle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria), stimolate soprattutto da una discreta domanda domestica. Riguardo i ristalli la chiusura dei mercati durante le ultime festività hanno ridotto notevolmente gli scambi e per avere un quadro più completo si dovrà attendere il mese di gennaio.

Avicunicoli, listini invariati e domanda debole

Il mercato dei polli nel corso dell'ultima settimana del 2020 ha registrato una dinamica dei consumi più contenuta alla quale è stata corrisposta un’offerta sostanzialmente allineata alle settimane precedenti, mantenendo di fatto la situazione di difficoltà registrata nell’ultimo periodo, con conseguenti deprezzamenti nei listini del vivo, evidenziati soprattutto all’inizio del mese di dicembre. Tuttavia, la chiusura di molti centri di scambio per le festività ha portato a una invarianza nei listini. Anche per le galline, nonostante i consumi domestici siano stati soddisfacenti, la maggiore offerta di prodotto sul mercato provocata dalle ulteriori dismissioni messe in atto nell’ultimo periodo, hanno innescato ulteriori ritocchi al ribasso. Per quanto concerne i tacchini e le faraone l’aumento della domanda domestica, com’è consuetudine avvenga in questo periodo dell’anno, ha ben compensato l’assenza di richieste la parte dell’Horeca, che contestualmente ad una buona programmazione dell’offerta ha di fatto mantenuto il mercato in equilibrio.

Suini stabili

L’intonazione del mercato suinicolo è volta verso la stabilità soprattutto per quanto riguarda i suini da macello, con un’offerta e una domanda in equilibrio sul mercato. La chiusura anticipata dei ristoranti riflette la crisi sull’industria di trasformazione, con la flessione dei listini dei principali tagli pregiati. Relativamente ai tagli destinati al consumo fresco i prezzi risultano in calo ad eccezione della coppa fresca che appare stabile. Relativamente ai suinetti si registra un lieve recupero sulle pezzature più piccole, mentre quelle più grandi si confermano stabili.

Olio, in crescita l'extravergine

Il mese di dicembre ha evidenziato un aumento rispetto a novembre di circa 10 centesimi di euro al chilo per l’olio extravergine nazionale che si è attestato a 4,77 rispetto ai 4,67 di fine novembre.

Lievissima crescita tendenziale anche per il vergine che si ferma in media a 2,73 rispetto ai 2,71 euro al chilo del mese scorso. Sostanzialmente stabili i listini medi dell’olio lampante di oliva.

Senza particolari variazioni anche le quotazioni all’ingrosso dei raffinati di oliva e di sansa che non evidenziano modifiche di prezzo. In generale crescita, in media del 5% su base tendenziale, i listini degli oli raffinati di semi di mais, arachide e girasole.

Vino, tutto fermo

Il mese di dicembre con le sue festività non ha portato giovamento al già timido mercato dei vini nazionali.

Praticamente stabili i valori registrati nel periodo in esame con i vini comuni bianchi che si sono attestati in media a 3,35 euro l’ettogrado e i rossi fermi a 4,03 euro l’ettogrado.

Non si evidenziano particolari novità neanche nel segmento dei vini ad indicazione geografica e a denominazione di origine. Il mercato permane contratto.

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Freccia verde per grana e olio evo, invariati tutti gli altri prodotti - Ultima modifica: 2021-01-07T17:58:11+01:00 da Redazione Terra e Vita

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