Frumento tenero solo a breve termine, ma i prezzi resteranno alti

grano tenero
Dopo il picco dei 400 €/t dell’8 marzo sulle borse dominano volatilità e speculazione, ma i prezzi resteranno alti ancora a lungo

Da qualche settimana sulle nostre principali piazze si assiste al costante aumento delle quotazioni del grano tenero, in reazione al forzoso stallo dell’offerta russo-ucraina, mentre oltre oceano il mercato dà segnali in controtendenza con le borse nordamericane a registrare un primo tentativo di rientro. Pare infatti che dopo il picco sulle borse Usa dell’8 marzo scorso, i recenti cali siano correlati alla volontà degli investitori di monetizzare i margini finora accumulati. In ogni caso a infuocare i mercati era e resta il conflitto bellico che, de facto, blocca le esportazioni dall’Ucraina e rallenta quelle da Russia e Kazakistan, Paesi che in alternativa possono trasferire cereali ed esportare dai porti del Mar Baltico.

In tale contesto di emergenza commerciale e con prezzi elevati, gli operatori ritardatari scelgono di limitare al minimo nuove coperture, limitandosi ad acquisti di completamento dei fabbisogni sul breve termine, confidando in una tregua che in un battibaleno possa invertire l’attuale tendenza rialzista del prezzo dei cereali, dando respiro a un settore molitorio oggi in seria apprensione finanziaria. Le conseguenze della speculazione si evidenziano sia sulle piazze europee, con prezzi sull’Euronext-Matif che hanno oscillato di 60-70 €/t toccando i 400 €/t, sia sulle borse d’oltreoceano dove, dopo il picco dell’8 marzo, la riduzione delle posizioni speculative ha determinato un trend negativo con le quotazioni che sono (temporaneamente?) regredite del 24%.

L'andamento del prezzo del grano tenero

Verso un razionamento della domanda

Se i prezzi non accennassero a rientrare in tempi brevi, si prospetta un razionamento della domanda nel Vecchio Continente in un contesto che vede già crescere le aste di acquisto del Nord Africa (Egitto in primis) a scongiurare nell’ultimo trimestre dell’annata 2021/22 pericolose carenze di cibo a causa dell’impossibilità di esecuzione dei contratti con origine Mar Nero. Con il blocco del Mar Nero, stanno mutando le direttrici commerciali del grano euroasiatico con più opportunità per le Americhe e l’Europa, con quest’ultima che sul pronto ne trae beneficio: il “premio” per la qualità esportabile consegnata ai porti comunitari tocca i 20 €/t rispetto alle quotazioni locali. In tutto questo aspettiamoci ancora prezzi europei e per riflesso italiani sostenuti.

Il governo argentino ha annunciato, con effetto immediato, il blocco delle esportazioni di farina e olio di soia. Motivo della decisione, la necessità di tutelare il mercato interno. L’Argentina è il primo Paese esportatore di derivati della soia su scala globale. Una decisione che avrà un pesante effetto sull’industria mangimistica italiana e, di conseguenza, sul settore degli allevamenti, che già attraversa una fase estremamente critica.

Secondo i dati di Assalzoo, ogni anno vengono utilizzate circa 3,6 milioni di tonnellate di farine di soia provenienti principalmente da Argentina e Brasile.

 

Frumento tenero solo a breve termine, ma i prezzi resteranno alti - Ultima modifica: 2022-03-21T14:03:40+01:00 da K4

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome