Grano tenero foraggero e orzo, i listini tornano a calare

alimentazione zootecnica
Secondo i dati Bmti registra invece poche variazioni il sorgo. L'indebolimento dell'euro nei confronti del dollaro favorisce l'apprezzamento della soia

Tra le principali materie prime destinate all’alimentazione zootecnica, tornano a registrare un segno “meno” i prezzi del grano tenero foraggero e degli orzi. Il mercato è apparso statico, senza particolari tensioni, nonostante le incertezze che permangono sul rinnovo dell'accordo per consentire l'export dell'Ucraina. Maggiore stabilità invece per il sorgo e, tra le farine proteiche, per soia e colza. In aumento la farina di girasole proteica.

Grano tenero, nuova discesa nei prezzi

Nel comparto dei cereali foraggeri, dopo i rialzi della settimana precedente, sono tornati in calo (-1,6%) i prezzi del  grano tenero zootecnico, attestati sulla piazza di Bologna sui 302-315 €/t (franco arrivo). Rispetto allo scorso anno la flessione è del 2,4%.

L'orzo nazionale cede 2€/t in una settimana

Leggero ribasso settimanale ha interessato anche l’orzo nazionale, che a Bologna ha ceduto 2 €/t rispetto alla settimana precedente, portandosi sulla soglia dei 280 €/t (franco arrivo). Peggiora leggermente il confronto con un anno fa, pari ora ad un -5,9%.

Sorgo, aumento del +12,7% rispetto a un anno fa

A differenza di orzo e grano tenero, conferma un andamento più stabile il sorgo, fermo a Bologna sui 321-325 €/t (franco partenza) per la terza settimana consecutiva. Rispetto a grano tenero e orzo, tornati su valori più bassi rispetto a quelli che si registravano allo scoppio del conflitto russo-ucraino, il sorgo mantiene una crescita superiore al +10% (+12,7%).

Soia, continua il volo ad alta quota

Tra i proteici, i listini della soia archiviano un’altra settimana di lievi rialzi, sia per il prodotto di origine nazionale che di provenienza estera, sostenuti anche dall’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro. Sulla piazza di Bologna la soia nazionale ha raggiunto i 549-554 €/t (franco arrivo, +3 €/t), accusando però un ritardo rispetto a dodici mesi fa che rimane a doppia cifra (-13,5%). Aumento settimanale di 5 €/t per la soia estera, che sale così sui 573-593 €/t. Volgendo lo sguardo ai mercati esteri, nonostante le proiezioni al rialzo sulla produzione di soia americana nella prossima annata, diffuse in occasione dell’Agricultural Outlook Forum organizzato dall’Usda, le quotazioni dei semi di soia alla Borsa di Chicago restano elevate e hanno chiuso la settimana praticamente invariate rispetto alla settimana precedente (15,30 dollari per bushel pari a 533 €/t), beneficiando ancora delle incertezze dell’impatto del meteo sul raccolto argentino.

Farine proteiche: ferme soia e colza, in rialzo quella di girasole

Tra le farine proteiche, poche variazioni per i prezzi all’ingrosso della farina di soia estera, ferma a Bologna a ridosso dei 610 €/t (franco arrivo), un livello che resta più alto del 7% rispetto ad un anno fa. Si confermano invariati i prezzi della farina di colza (410-413 €/t a Milano), consolidando dunque una tendenza in atto sin dalle prime rilevazioni dell’anno. Resta orientato al rialzo l’attuale andamento della farina di girasole (decorticata), in aumento per la seconda settimana consecutiva a Bologna e con i valori tornati sui 375 €/t (franco arrivo).

I prezzi dei cereali foraggeri e delle materie prime zootecniche nella settimana dal 20 al 25 febbraio 2023

Grano tenero foraggero e orzo, i listini tornano a calare - Ultima modifica: 2023-02-27T13:10:58+01:00 da Redazione Terra e Vita

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