Il grano tenero e le farine proteiche continuano a scendere

alimentazione zootecnica
Secondo le rilevazioni della Bmti, l'orzo e l'erba medica puntano invece decisamente verso l'alto, mentre la soia torna a livelli pre-crisi ucraina

Luglio si è aperto mostrando diffusi ribassi per i cereali e le oleaginose destinate all’alimentazione zootecnica. Nuovi cali settimanali hanno interessato in particolare il grano tenero foraggero e le farine proteiche. Prime quotazioni per la farina di colza di nuovo raccolto, in leggera crescita (+5%) su base annua. Segnali di consolidamento si sono osservati per l’orzo, in un mercato segnato da un’offerta ed una domanda limitata. Si confermano su valori sostenuti i prezzi dell’erba medica, sempre condizionati dall’impatto delle condizioni siccitose e dalla riduzione dei tagli.

Il tenero sotto la soglia dei 360 euro/t

Nel comparto dei cereali foraggeri, resta orientato al ribasso l’attuale andamento del grano tenero, che a Bologna cede 10 €/t rispetto alla settimana precedente e si attesta sui 357,50 €/t (franco arrivo), complice anche la buona offerta disponibile.

L'orzo segna un +61% rispetto al 2021

Si consolidano, invece, le quotazioni dell’orzo nazionale, di fatto stabile su tutte le principali piazze di scambio (323-328 €/t per l’orzo pesante quotato a Bologna). I prezzi attuali rimangono in forte crescita rispetto a dodici mesi fa, pari ad un +61%. Ancora non quotato il sorgo. Sui mercati esteri, la settimana ha registrato un ulteriore ribasso per l’orzo francese, sceso durante la settimana fino a sfiorare i 280 €/t (reso sulla piazza di Rouen), appesantito dall’arrivo sul mercato del nuovo raccolto.

Prezzi sostenuti per l'erba medica

Tra i foraggi, restano elevate le quotazioni dell’erba medica (disidratata), con i prezzi dei prodotti di migliore qualità attestati sulla soglia dei 330 €/t, con rialzi nell’ordine del +60% su base annua sia a Bologna che a Milano.

Soia, in Italia sono attese 300mila tonnellate in più

Nel comparto dei semi oleosi, mercato pesante per la soia, con cali settimanali a doppia cifra sia per la nazionale (-10 €/t a Milano), sia quella di provenienza estera (-10 €/t a Bologna), con valori tornati ormai ai livelli pre conflitto russo-ucraino. La soia estera mantiene però un consistente aumento rispetto a dodici mesi fa, superiore al +30%. Circa la prossima annata, intanto, e nonostante i timori legati al possibile impatto della siccità, le stime di fine giugno della Commissione Europea indicano per l’Italia un raccolto di 1,1 milioni di tonnellate, in crescita di quasi 300mila tonnellate rispetto al 2021. Sui mercati esteri, la settimana ha visto un recupero delle quotazioni alla Borsa di Chicago, dove i futures sulla soia hanno chiuso la settimana tornando sopra i 16 $/bushel (16,30 $/bushel pari a 588 €/t), in linea con la chiusura della settimana precedente.

La farina di girasole cede altri 5 euro/t

In Italia, il segno “meno” contraddistingue ancora i listini delle farine proteiche. Cede altri 5 €/t la farina di girasole quotata a Bologna, attestata ora sulla soglia dei 360 €/t (franco arrivo). Resta positiva la variazione su base annua e superiore al +10%.

Prime quotazioni per la farina di colza

Si registrano intanto le prime quotazioni della farina di colza di nuovo raccolto: a Torino i valori d’esordio si sono attestati sui 395-400 €/t (franco arrivo), in leggero aumento rispetto allo scorso anno (+5%).

I prezzi dei cereali foraggeri e delle materie prime zootecniche nella settimana dal 4 al 9 luglio 2022

Il grano tenero e le farine proteiche continuano a scendere - Ultima modifica: 2022-07-11T10:37:25+02:00 da Redazione Terra e Vita

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