Latte spot sempre più in alto. Bene anche suini e ovini

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Incrementi di 50 cent/q sulla piazza di Verona per il latte fuori dalla contrattazione. Stabili i due grana a denominazione

Caseari, latte spot a briglia sciolta

Settimana contrassegnata da un'assoluta stabilità nei prezzi di tutte le materie grasse. Per lo zangolato e le altre categorie merceologiche di burro gli scambi sono risultati nella norma per il periodo considerato, con prezzi confermati su tutte le principali piazze sia emiliane che lombarde. Alla stessa stregua anche per i due grana a denominazione la settimana è caratterizzata dal segno invariato.

I prezzi medi all’origine, per il Parmigiano Reggiano Dop e per il Grana Padano Dop, non hanno mostrato alcuna variazione nei listini rispetto a sette giorni fa, ad eccezione della piazza di Milano che aggiunge 5 centesimi alla sola varietà 4-12 mesi del Grana Padano. Su base tendenziale, invece, appaiono evidenti le differenze nelle variazioni percentuali rispetto al medesimo periodo del 2020. Infatti, per il Parmigiano Reggiano Dop il confronto su base annua dei prezzi medi all’origine si mantiene su terreno positivo (+3,6%), mentre per il Grana Padano Dop le variazioni tendenziali risultano di segno negativo, in molti casi superiori al -5%.

Non sembra arrestarsi, invece, il trend rialzista per i corsi del latte spot, i quali anche nel corso di quest’ultima ottava su Verona, hanno incrementato i propri valori di 50 centesimi, raggiungendo i 49 euro/100 kg (+1,0% var. cong.; +32,4% var. tend.). Stabili, invece i prezzi sulla piazza di Lodi (47,75 euro/100 kg).

Avicunicoli, l'offerta scarsa spinge i prezzi in alto

Nel corso della settimana il comparto degli avicoli ha accusato notevolmente la mancanza di offerta di prodotto determinata dal perdurare dell’emergenza sanitaria che sta riducendo notevolmente il numero dei capi sul mercato.

I tacchini risultano uno degli articoli più colpiti, per i quali si registra un eccesso di domanda sempre più evidente, con ulteriori incrementi su tutti i principali mercati sia per il vivo (+2,7% var. cong.; +23% var. tend.) che per il macellato come la fesa (+1,3% var. cong.; +8,3% var. tend.). Anche per polli e galline e soprattutto visto l’approssimarsi delle prossime festività, faraone e capponi, i recuperi dei prezzi non sembrano arrestarsi a fronte di una offerta che non riesce a soddisfare le richieste dei macellatori.

In continua e inarrestabile ascesa anche i prezzi delle uova di tutte le pezzature, per le quali la richiesta è continua.

Ovini, con le feste riflettori puntati sull'agnello

Con l'approssimarsi delle festività natalizie il mercato degli agnelli da carne è entrato nel vivo. Gli scambi e le richieste di prodotto si fanno più vivaci sulla maggior parte dei maggiori centri di quotazione. Nell'areale sardo le richieste si fanno più sostenute e i listini spuntano più 20 centesimi al chilo a Cagliari (5,20 euro al chilo) e più 10 centesimi a Macomer (5,25 euro al chilo). Alla stessa stregua anche nel mezzogiorno i listini ad inizio mese hanno mostrato recuperi sulle piazze Foggia passati da 3,38 nella prima settimana del mese di novembre a 4,55 euro al chilo di questa settimana (+4% variazione rispetto al mese precedente) segue nei recuperi anche la piazza di Noci, dove in questa settimana i listini degli agnelli da macello hanno toccato 4,45 euro/kg aggiungendo ben 15 centesimi rispetto al mese scorso. Nel centro Italia gli scambi rimangono attivi con i valori confermati su tutte le principali piazze.

Suini, continua il periodo felice

Per i suini da macello prosegue la congiuntura positiva anche nel corso dell’ultima settimana. Il trend del mercato mette in evidenza come tale aumento sia determinato da un’offerta di capi pronti nazionali ed esteri stabile a fronte di una domanda da parte della Gdo molto vivace, stimolata dalle prossime festività natalizie. Relativamente al mercato all’ingrosso, anche entrambe le categorie dei tagli sia quelli destinati al consumo che quelli destinati all’industria risultano complessivamente in crescita. Per quanto riguarda i suinetti da allevamento si registra un recupero per tutte le pezzature di riferimento con una buona domanda da parte dei centri d’ingrasso.

Olio senza novità

La seconda settimana del mese di dicembre ha lasciato sostanzialmente invariato il mercato nazionale degli olii di oliva all’origine.

L’extravergine si attesta a 4,01 euro al chilo, l’olio vergine permane a 2,67 euro al chilo mentre il lampante non si scosta dai 2,30 euro al chilo.

Sul mercato all’ingrosso situazione totalmente analoga, il raffinato di oliva non si scosta dai 2,95 euro al chilo, mentre quello di sansa resiste a 1,66 euro al chilo. Immobili anche i listini degli oli di semi.

Vino, regna la stabilità

Il mercato nazionale all’origine dei vini comuni mostra ancora una volta un andamento sostanzialmente stabile.

I vini comuni bianchi permangono, ormai da sei settimane, a 4,11 euro l’ettogrado, mentre i vini rossi fanno un passo indietro rispetto l’aumento registrato la scorsa settimana e si attestano a 4,54 euro l’ettogrado rispetto ai 4,56 della passata rilevazione.

Non si apprezzano variazioni rilevanti neanche tra i prodotti a indicazione geografica e a denominazione di origine. Tra le Do va segnalato solo qualche lieve aumento tra i prodotti rossi di maggiore struttura.

 I prezzi dei prodotti agricoli del 12 dicembre 2021
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Latte spot sempre più in alto. Bene anche suini e ovini - Ultima modifica: 2021-12-14T17:13:26+01:00 da Redazione Terra e Vita

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