I problemi della logistica influenzano anche i listini delle materie prime zootecniche

alimentazione zootecnica
Tra gli ingredienti delle razioni zootecniche, solo il mais non ha fatto registrare sensibili rincari. Soia nazionale di nuovo sopra i 600 €/t

Rimane all’insegna dei rialzi l’andamento dei prezzi delle materie prime mangimistiche quotate nelle principali Borse Merci nazionali. Ad eccezione del mais, in lieve calo dopo i rincari delle settimane precedenti, i prezzi di soia, farine proteiche e cereali foraggeri hanno messo a segno infatti nuovi aumenti. In generale, l’offerta di prodotto rimane inferiore alla domanda, anche a causa dei problemi di logistica per gli arrivi di merce dall’estero, e questo ha alimentato ancora la spinta al rialzo nei listini. Sui mercati esteri, la settimana non ha mostrato particolare volatilità per le quotazioni della soia alla Borsa di Chicago.

Grano tenero, orzo e sorgo, balzo a due cifre

Nel mercato dei cereali foraggeri, sono proseguiti i rialzi dei grani teneri ad uso zootecnico, in linea con la progressione che si sta registrando per le varietà di forza e panificabili. Alla Borsa Merci di Bologna i prezzi si sono portati sopra i 310 €/t (308-315 €/t, franco arrivo), in crescita di 12 €/t rispetto alla settimana precedente e del 43% rispetto ad un anno fa. Lo scenario rimane simile per l’orzo nazionale.

La ridotta disponibilità di prodotto ha impresso un’ulteriore progressione alle quotazioni, soprattutto nella prima parte della settimana, sia per il prodotto nazionale che di provenienza comunitaria. Alla Granaria di Milano i prezzi dell’orzo pesante nazionale sono aumentati di 10 €/t, raggiungendo i 261-265 €/t (franco arrivo). Il rincaro rispetto a dodici mesi fa è ormai del 50%. Prosegue la corsa verso valori record anche per il sorgo, con i prezzi attuali saliti sopra i 280 €/t (franco partenza), più alti di oltre il 60% rispetto alla scorsa annata.

La soia torna sopra quota 600 €/t

Nel mercato dei semi oleosi, si è registrato ancora il segno “più” nei listini della soia nazionale. Alla Borsa Merci di Bologna i prezzi si sono attestati sopra i 600 €/t (610-615 €/t, franco partenza), un livello superiore del 55% rispetto alla scorsa annata. Torna in aumento anche la soia di produzione estera ogm, condizionata nelle disponibilità dalle attuali difficoltà della logistica. Dopo il calo della settimana precedente i prezzi si sono riportati sopra i 500 €/t (505-507 €/t, franco arrivo), in crescita del 25% rispetto ad un anno fa. Sul mercato americano le quotazioni hanno mostrato una variabilità.

Alla Borsa di Chicago i future hanno chiuso la settimana sui 12,20 $/bushel (pari a 385 €/t), praticamente invariati rispetto a sette giorni prima (+0,2%). Tale andamento è stato il risultato, da un lato, della conferma del buon andamento produttivo sia negli Stati Uniti (121 milioni di tonnellate secondo le stime IGC di ottobre, +5,5% su base annua) che a livello mondiale (380 milioni di tonnellate, +3,5% su base annua), dall’altro, del sostegno proveniente dagli elevati prezzi degli energetici.

Farina di girasole in deciso aumento

Tra le farine proteiche, la settimana ha mostrato un deciso aumento per il girasole integrale nazionale, anche in questo caso riconducibile alla limitata quantità di prodotto sul mercato a causa dell'ingolfamento della logistica. A Bologna i prezzi all’ingrosso si sono portati sui 240 €/t (franco arrivo). La crescita rispetto ad un anno fa è di poco inferiore al 15%. Stabilità, invece, per la farina di colza.

I prezzi dei cereali e delle materie prime foraggere
nella settimana dal 18
 al 23 ottobre 2021

I problemi della logistica influenzano anche i listini delle materie prime zootecniche - Ultima modifica: 2021-10-25T15:00:18+02:00 da Redazione Terra e Vita

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