Mais e soia, raccolti scarsi e prezzi alle stelle

Tensione sui mercati cerealicoli nazionali e mondiali per via dei future negativi sulle scorte di soia e mais a causa del drastico calo dei raccolti negli Stati Uniti e in Argentina

Cresce la tensione nel mercato delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica, interessate da ulteriori forti rialzi di prezzo nei listini nazionali, ancora una volta guidati dagli aumenti che si stanno registrando sui mercati esteri dove sono stati soprattutto mais e soia a registrare i maggiori rialzi, rimanendo ai massimi pluriennali. Oltre alla domanda della Cina, gli aumenti continuano a essere una conseguenza delle attese di calo sui prossimi raccolti sudamericani e del rallentamento delle esportazioni registrato nelle ultime settimane in Argentina. A contribuire ad accrescere le tensioni attuali sui mercati cerealicoli sono infine anche i timori di nuove misure restrittive alle esportazioni che potrebbe a breve imporre la Russia.

Soia, scorte dimezzate in Argentina

Le stime contenute nel report di gennaio del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti hanno rivisto al ribasso rispetto alla stima di dicembre sia la produzione (-1 milione di tonnellate) che le scorte mondiali di soia (-1,3 milioni di tonnellate). Tra i principali Paesi, spicca il taglio del raccolto e delle scorte dell’Argentina, che scendono rispettivamente da 50 a 48 milioni di tonnellate e da 27,6 a 25,6 milioni di tonnellate. Rivista al ribasso anche la produzione mondiale di mais (-10 milioni di tonnellate rispetto alla stima di dicembre), complice il calo prospettato negli Stati Uniti, il cui output è ora previsto sui 360 milioni di tonnellate (-8 milioni di tonnellate). La revisione al ribasso ha interessato anche i raccolti di mais di Argentina (-1,5 milioni di tonnellate) e Brasile (-1 milioni di tonnellate).

Alla Borsa di Chicago le quotazioni dei future sulla soia hanno chiuso la settimana sui 14,20 dollari per bushel (pari a 430 €/t circa), ai massimi degli ultimi sette anni. Situazione simile per il mais, dove le quotazioni hanno raggiunto la soglia dei 530 centesimi di dollaro per bushel (pari a circa 173 €/t), ai massimi degli ultimi sette anni e mezzo.

In questo scenario, i listini rilevati dalle Borse merci nazionali hanno registrato forti rialzi settimanali. I semi di soia hanno registrato alla Borsa merci di Bologna un balzo di 28 €/t per il prodotto di origine nazionale (496-500 €/t, franco partenza) e di 30 €/t per il prodotto di provenienza estera OGM (500-502 €/t, franco arrivo). La crescita rispetto alla scorsa annata sfiora ormai il +40%. Ancora più accentuato il rincaro su base annua che si registra per i prezzi all’ingrosso della farina di soia, giunto a toccare il +50% per la farina integrale di provenienza estera (Ogm).

Farina di girasole: +40% rispetto a un anno fa

Anche i prezzi della farina di girasole e di colza hanno proseguito la loro corsa verso l’alto. Alla Borsa merci di Torino la farina di girasole proteica ha messo a segno un aumento di 5 €/t, superando la soglia dei 350 €/t (352-354 €/t, franco arrivo), il 40% in più rispetto ad inizio 2020. Rimangono orientati al rialzo anche i listini all’ingrosso della farina di colza, con i prezzi ormai giunti a toccare i 360 €/t (franco arrivo, Borsa Merci di Torino), in crescita di oltre il 30% rispetto ad un anno fa.

Decisi aumenti si sono osservati anche nel comparto dei cereali foraggeri, trainati dal rincaro registrato per il mais, che, in scia ai rialzi delle quotazioni del prodotto estero, sulle principali Borse merci nazionali si è portato ai massimi da metà 2016. Il mais secco nazionale per uso zootecnico si è attestato alla Borsa merci di Bologna sui 209-211 €/t (franco arrivo), guadagnando 12 €/t rispetto alla settimana precedente ed archiviando una crescita di oltre il 20% su base annua.

Segno “più” anche per l’orzo nazionale, spinto in rialzo dagli aumenti rilevati sul mercato comunitario, Francia in primis. I prezzi attuali superano i 200 €/t (202-205 €/t alla Borsa merci di Bologna, franco arrivo), con una crescita di oltre il 10% rispetto alla scorsa annata. Completano il quadro dei rincari l’incremento osservato per il sorgo (+7 €/t alla Granaria di Milano e prezzi giunti sui 200 €/t) e per il grano tenero ad uso zootecnico (+5 €/t alla Borsa merci di Bologna e prezzi sui 234-241 €/t). Anche per sorgo e grano tenero l’incremento su base annua supera il +10%.

I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dall'11 al 16 gennaio 2021

Mais e soia, raccolti scarsi e prezzi alle stelle - Ultima modifica: 2021-01-18T16:04:18+01:00 da Redazione Terra e Vita

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