Materie grasse e vini bianchi in evidenza

vini bianchi
Burro e zangolato continuano a guadagnare terreno. Buone le prime quotazioni per l'extravergine. Avicunicoli sempre tonici

Caseari, materie grasse "inarrestabili"

Non si arresta la spinta inflattiva dei prezzi delle materie grasse e i burri sui mercati nazionali, che anche in quest’ultima settimana del mese di ottobre hanno registrato un andamento attivo per tutte le tipologie monitorate con aumenti pari a 20 centesimi su tutte le principali piazze. Per lo zangolato i listini medi nazionali toccano i 2,72 euro/kg (+7,9% var. cong.), per il burro Cee le quotazioni di Milano e Mantova raggiungono i 4,80 euro/kg (+4,3% var. cong.), su Cremona il pastorizzato chiude le contrattazioni a 4,20 euro/kg (+5% var. cong). Grazie a tali costanti incrementi per lo zangolato i valori superano, in molti casi, di più del doppio i listini dello scorso anno, mentre per il burro Cee e il pastorizzato la variazione tendenziale segna rispettivamente il +46,1% e il + 64,7%. Per i due grana a denominazione si rileva un andamento pressoché stazionario registrando scambi normali per il Parmigiano Reggiano Dop su tutte le piazze. Per il Grana Padano Dop mercato appare più calmo, con quotazioni sostanzialmente invariate. Per gli altri prodotti del comparto si evidenzia, dopo un lungo periodo di totale stallo dei prezzi, una congiuntura rialzista nei listini medi all’origine. Scendendo nel dettaglio, il Provolone Val Padana ha mostrato recuperi di 5 centesimi al chilo sulle due piazze di quotazione, Cremona e Milano.

Sul fronte della materia prima si mantengono attivi gli scambi del latte spot a Verona (45,50 euro/100 kg) e Lodi (44,25 euro/100 kg) con i listini  in recupero su entrambe pari a 1 euro al quintale.

Avicunicoli, mercato vivace

Il mercato degli avicunicoli, si trova, ancora una volta, su fondo globalmente attivo. In generale l’interesse della domanda resta vivace, con un buon livello dei consumi. La produzione entra nell’atmosfera delle prossime festività, e l’offerta si arricchisce di prodotti “stagionali” quali oche e capponi. Per i polli si confermano la mancanza di vivo e una buona dinamica dei consumi con i listini medi nazionali che restituiscono un giustificato aumento medio dell’1,2% su base settimanale. Discreti recuperi si rilevano anche per le quotazioni delle galline (+3,7%), sostenute, oltre che dai consumi, dal buon andamento del mercato delle uova.

Ulteriore recupero per le faraone che, come già evidenziato durante tutto il mese di rilevazione, a causa di un’offerta piuttosto contenuta e di un contestuale aumento della domanda, hanno aggiunto mediamente ulteriori 4 centesimi ai propri listini.

Relativamente al mercato cunicolo si conferma quanto evidenziato durante le scorse rilevazioni: offerta limitata con volumi di domanda elevati che spingono in alto i prezzi sui principali mercati (+1,5% var. cong.; +8,2% var. tend.)

La situazione, sul piano economico, si può in generale definire più favorevole, i livelli dei volumi scambiati agli attuali livelli di prezzo, risollevano in parte i produttori avicoli dalla crisi. Gran parte dei guadagni andrà tuttavia a coprire l’aumento dei costi di produzione a causa delle maggiori spese sostenute per le materie prime.

Suini stabili

Da un’analisi approfondita del mercato dei suini da macello la tendenza risulta stabile senza che le variabili di mercato influenzino l’andamento settimanale. Relativamente al mercato all’ingrosso il trend dell’ultima ottava di riferimento risulta confermato, ad eccezione per la coppa fresca che risulta in calo sui listini del -1,3% su base settimanale. L’andamento dei suinetti da allevamento risulta flessivo per i piccoli e i mediani, mentre per i pesanti, influenzati dal segmento dei suini da macello, risulta stabile con un’offerta robusta a fronte di una domanda debole.

Olio, buone le prime quotazioni del nuovo evo

Il mese di ottobre si è concluso evidenziando le prime quotazioni sul nuovo olio extravergine nazionale. I primi abboccamenti dimostrano una generale tenuta dei listini con buone punte di prezzo.

Questa settimana il valore medio riscontrato all’origine è stato pari a 4,40 euro al chilo.

In lieve calo, invece, i prezzi medi dell’olio vergine e lampante, ancora relativi alla vecchia produzione, che si attestano rispettivamente, a 2,77 e 2,29 euro al chilo.

Sul mercato all’ingrosso sostanzialmente stabili i listini medi del raffinato di oliva, a 3,03 euro al chilo, e di quello di sansa, 1,59 euro al chilo.

Sui principali mercati esteri monitorati, Spagna e Grecia, non si evidenziano particolari variazioni e si attendono le nuove quotazioni.

Vino, bene i bianchi

Il mese di ottobre ha generalmente evidenziato un buon andamento dei listi dei vini bianchi comuni all’origine che si sono attestati a 4,26 euro l’ettogrado rispetto ai 4,00 di settembre e quindi inizio campagna.

Pochi movimenti invece per il prodotto rosso che ad ottobre ha raggiunto i 4,38 euro l’ettogrado rispetto i 4,35 del mese precedente.

Tra i vini a indicazione geografica situazione opposta, il mese di ottobre ha visto una maggiore crescita del prodotto rosso rispetto ai vini bianchi. Si sono evidenziate le produzioni romagnole, tra i vini rossi, e quelle venete tra i bianchi.

 I prezzi dei prodotti agricoli del 31 ottobre 2021
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Materie grasse e vini bianchi in evidenza - Ultima modifica: 2021-11-04T17:25:36+01:00 da Redazione Terra e Vita

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