Materie prime zootecniche, prezzi ancora in ribasso

Prosegue la fase di ribasso per i prezzi all’ingrosso delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica scambiate nel mercato italiano, complice una domanda che permane ancora limitata sia per i cereali foraggeri che nel comparto della soia

L'orzo perde terreno per la sesta settimana consecutiva

Il segno meno continua a interessare i prezzi dell’orzo, in calo su tutte le principali piazze di scambio nazionali. L’orzo ad uso zootecnico rilevato presso la Borsa Merci di Bologna è sceso sui 169-172 €/t (-1,2% rispetto alla settimana precedente; prezzo franco arrivo), registrando un calo per la sesta settimana consecutiva. In diminuzione anche l’orzo estero (-1,2% a Bologna). Del resto a livello mondiale le stime attuali sulla produzione per l’annata 2020/21 non mostrano particolari elementi di tensione, con un output atteso sui 154 milioni, in calo di 2 milioni di tonnellate rispetto all’annata 2019/20 ma su un livello più alto rispetto alle quattro annate precedenti (elaborazione Bmti su dati Dipartimento Agricoltura degli Stati Uniti – Usda). In aggiunta, le stime sulle scorte finali sono attese in crescita (da 22 a 23,5 milioni di tonnellate), trainate dalle maggiori giacenze stimate nell’Unione Europea (da 5,8 a 6,6 milioni di tonnellate).

Sorgo stabile, ancora in calo il mais

Tra gli altri cereali, prezzi invariati per il sorgo mentre in ulteriore leggera riduzione sono apparsi i listini del mais, in calo rispetto alla prima settimana del mese dello 0,5% sia alla Borsa Merci di Bologna che alla Granaria di Milano. A deprimere le quotazioni, oltre ai consumi contenuti, contribuiscono anche le prospettive sulla domanda e sull’offerta mondiali. Le stime dell’USDA contenute nel report di maggio indicano - per la prima volta negli ultimi quattro anni - che la produzione mondiale di mais nel 2020/21 supererà i consumi (1.186 contro 1.161 milioni di tonnellate), nonostante una revisione al rialzo anche degli utilizzi.

Scende anche la soia ma resta ben al di sopra dei valori di un anno fa

Se si eccettua la stabilità osservata per i semi di soia di origine nazionale, il comparto della soia ha messo in evidenza ulteriori ribassi di prezzo. Presso la Borsa Merci di Bologna la soia estera ha subìto un calo di 5 €/t, scendendo sui 370-372 €/t (franco arrivo), pur mantenendosi in crescita del +13% rispetto ad un anno fa. Ancora in calo anche la farina di soia: a Bologna la farina convenzionale di provenienza estera è scesa sulla soglia dei 335 €/t (franco arrivo), perdendo 11 €/t rispetto alla settimana precedente. Prezzi in calo si sono registrati anche alla Borsa Merci di Chicago, dove le quotazioni hanno chiuso la settimana con un -1,4% rispetto a sette giorni prima, nonostante si siano registrati ulteriori acquisti cinesi di soia americana. Pesa anche in questo caso uno scenario mondiale segnato da raccolti in crescita, in particolare negli Stati Uniti e in Brasile.

Tra le farine proteiche, si conferma più stabile l’andamento attuale della farina di colza, invariata su quasi tutte le principali borse merci nazionali. La settimana si è chiusa invece in lieve ribasso per i semi di colza scambiati all’Euronext di Parigi (-0,7% rispetto a sette giorni prima).

I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dall'11 al 16 maggio 2020

Materie prime zootecniche, prezzi ancora in ribasso - Ultima modifica: 2020-05-18T16:42:12+02:00 da Redazione Terra e Vita

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