Materie prime zootecniche, quotazioni ancora in ribasso

I prezzi settimanali di orzo, sorgo, erba medica, soia, girasole e colza, rilevati dalle Camere di Commercio ed elaborati da Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) confermano una tendenza verso il basso dopo la fiammata accesa dall'emergenza coronavirus

Il mercato delle materie prime destinate alla zootecnia si è stabilizzato e l’assenza di tensioni ha impresso ulteriori ribassi ai prezzi all’ingrosso sia delle farine vegetali di estrazione, soia in particolare, che dei cereali foraggeri, orzo e mais su tutti, scambiati in Italia. Anche sulle principali piazze mondiali si è osservata una minore volatilità, in particolare per la soia scambiata alla borsa di Chicago mentre le quotazioni del mais made in Usa rimangono attestate su livelli bassi, sempre gravate dal crollo dei prezzi dell’etanolo.

Semi di soia invariati

La settimana 20-24 aprile ha mostrato prezzi invariati alla borsa merci di Bologna per i semi di soia di origine nazionale, fermi a ridosso dei 380 €/t (franco partenza), mentre un lieve calo ha interessato i prezzi del prodotto di provenienza estera (-0,5% rispetto a sette giorni prima), attestati sui 385 €/t (franco arrivo). Rispetto allo scoppio dell’emergenza Covid-19, a fine febbraio, i prezzi attuali mantengono comunque uno scarto positivo, che per la soia nazionale si attesta su un +15 €/t circa. Sui mercati esteri, la settimana ha mostrato una minore volatilità rispetto alle passate settimane per le quotazioni futures della soia alla borsa merci di Chicago. I prezzi hanno chiuso la settimana sugli 832 centesimi di dollaro per bushel, praticamente invariati rispetto a sette giorni prima (-0,5%). Nonostante le notizie di una possibile ripresa della domanda della Cina, la soia americana risente della competitività del prodotto di origine sudamericana.

Farine, soia e girasole in discesa

Tornando al mercato italiano, é proseguita intanto la fase di ribasso per i prezzi all’ingrosso della farina di soia. Alla Granaria di Milano i prezzi della farina decorticata nazionale hanno perso un ulteriore 3,9% su base settimanale, attestandosi sui 389-399 €/t (franco arrivo). Resta positiva invece la variazione rispetto ad un anno fa (+13,1%) e, nonostante la fase di rientro in atto, i prezzi rimangono superiori (pari ad un +20 €/t circa) rispetto ai valori che si registravano a fine febbraio all’inizio dello scoppio dell’emergenza sanitaria. Tra le altre farine proteiche, segno “meno” anche per la farina di girasole. Alla borsa merci di Bologna la farina proteica di provenienza estera ha ceduto l’1,2% rispetto a sette giorni prima, scendendo appena sotto i 245 €/t (franco arrivo). Come per la farina di soia, anche in questo caso i prezzi attuali sono più elevati rispetto a fine febbraio, di quasi 20 €/t.

Maggiore stabilità si è invece osservata per la farina di colza, con segnali di rialzo sia alla Granaria di Milano (+1,1% rispetto alla settimana precedente) che alla borsa merci di Treviso (+1,4%). Alla borsa di Parigi le quotazioni dei semi di colza hanno chiuso la settimana sotto i 370 €/t, in leggero calo rispetto a sette giorni prima (-0,6%), complici anche i ribassi per l’olio di palma.

Orzo e mais giù

Nel mercato dei cereali foraggeri, la domanda zootecnica contenuta ha impresso un ulteriore ribasso ai prezzi dell’orzo nazionale. Alla borsa merci di Roma i prezzi dell’orzo pesante sono scesi sotto la soglia dei 170 €/t (franco partenza). I valori attuali restano in netto calo rispetto allo scorso anno, pari ad un -13%. Mercato statico e quotazioni in ulteriore leggero arretramento anche per il mais nazionale (-1,1% alla borsa merci di Bologna, 182-184 €/t, franco arrivo), sulla scia dei ribassi osservati anche per le alternative di origine estera.

I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 20 al 24 aprile 2020

Materie prime zootecniche, quotazioni ancora in ribasso - Ultima modifica: 2020-04-27T19:26:21+02:00 da Redazione Terra e Vita

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