Olio evo e grana in salute, bene i polli, male i suini

Dopo i ribassi della scorsa settimana l'olio evo recupera terreno, così come i grana che recuperano altro terreno dopo il terremoto della primavera. In calo bovini da ristallo e suini da macello

Caseari, i Grana rosicchiano altro terreno

Nel corso dei sette giorni di rilevazione le quotazioni dei due formaggi grana a denominazione hanno mostrato ancora incrementi diffusi. Per il Parmigiano Reggiano Dop gli scambi rimangono attivi sui centri di contrattazione manifestando recuperi congiunturali del 2,4% per la varietà 12 mesi e del 1,4% per il 24 mesi. Alla stessa stregua, per quanto riguarda il Grana Padano Dop, l’ottava si è chiusa, segnando un +2,5% per la varietà 9 mesi ed un +0,8% per il 12-15 mesi. Situazione ancora stazionaria per zangolato e burro. Trend flessivo, invece, per la crema di latte che, sulla scia della scorsa settimana, ha ceduto il 3,5% scendendo a 1,66 euro/kg sulla piazza di Milano.

In lieve risalita il latte spot portatosi a 34,75 euro al quintale a Lodi e a 36 euro al quintale a Verona, evidenziando comunque su base annua un differenziale negativo di circa il -20,5%.

Bovini, ancora giù quelli da ristallo

La settimana in oggetto mostra un quadro calmo per la maggior parte delle categorie merceologiche del comparto bovino. Gli animali da ristallo fanno registrare ancora lievi e diffuse contrazioni, per via della pianificazione produttiva degli allevatori. Il vivo da macello mostra stabilità o leggeri aggiustamenti al ribasso in base alle categorie. Settimana senza spunti di rilievo sulle principali piazze per manze, scottone, tori e vacche da macello, mentre per vitelli e vitelloni si evidenziano aggiustamenti al ribasso. Sulla piazza di Reggio Emilia i vitelli di Frisona cedono di 10 centesimi portando i listini a 1,5 Euro/Kg di peso vivo, mentre i vitelli della categoria razze varie sulla piazza di Padova passano da 2,73 a 2,72 Euro/Kg di peso vivo. Per i vitelloni l’unica variazione di rilievo è su Padova, dove vediamo quelli di razza Charolaise perdere il -0,1% rispetto a sette giorni fa.

Sul fronte del macellato si presentano leggere contrazioni su base media nazionale per il bovino adulto (-0,38%), per il vitello (-0,45%), e per il vitellone (-0,49%). Quest’ultimo accusa le contrazioni più rilevanti sui quarti posteriori nelle piazze di Palermo e Modena.

Avicunicoli, polli vivi in recupero

La settimana in oggetto mostra lievi e diffusi recuperi sui prezzi dei polli vivi scambiati all’origine, ma in misura inferiore rispetto alla scorsa settimana (+1,05% su base media nazionale). La taglia pesante presenta incrementi superiori rispetto alla taglia leggera, con aumenti nei listini che vanno dal +3,65% di Macerata al +1,78% di Cuneo, mentre restano stabili Padova e Verona.

Per le galline, nella stessa fase di scambio, si presenta una sostanziale stabilità ad eccezione della piazza di Cuneo, dove i listini si collocano sui medesimi valori delle altre piazze del nord Italia.

Senza spunti di rilievo il mercato delle anatre, faraone, piccioni e conigli vivi.

Proseguono, invece, gli incrementi dei valori delle uova fresche, come di consueto si riscontra con l’avvicinarsi delle festività natalizie, determinate da una maggior richiesta per preparazioni domestiche e industriali.

Suini, trend ribassista

L’intonazione del mercato suinicolo volge stabilmente verso la flessione, in special modo per quanto riguarda i suini da macello, con un’offerta di capi pronti abbondante a fronte di una domanda stabile. Gli operatori registrano sul mercato una rimarchevole presenza di capi danesi ed olandesi. Flessioni significative vengono registrate anche nei listini dei suinetti da allevamento con un’offerta che risulta, anche in questo caso, preponderante rispetto alla domanda. Relativamente al mercato all’ingrosso si registrano cali significativi sia per quanto riguarda i tagli per il consumo fresco che quelli destinati all’industria di trasformazione, ad eccezione delle cosce che risultano stabili.

Olio, l'extravergine guadagna il 4%

La seconda settimana del mese di novembre ha evidenziato un rialzo delle quotazioni medie dell’olio extravergine di oliva nazionale, dopo la flessione registrata sette giorni fa.

Il prezzo medio rilevato si è attestato a 4,72 euro al chilo +4%, grazie in particolare al rialzo evidenziato sulla piazza di Foggia. Si evidenzia, però, che il mercato risulta ancora instabile e che la maggioranza dei listini ha un andamento lievemente flessivo.

Battuta d’arresto per l’olio vergine che si ferma a 2,70 euro al chilo rispetto ai 2,73 della passata rilevazione; in lieve flessione anche il lampante che si colloca sull’ 1,65 euro al chilo.

Sul mercato all’ingrosso situazione sostanzialmente stabile, prosegue un lieve incremento delle quotazioni medie dell’olio raffinato di oliva che questa settimana raggiunge i 2,15 euro al chilo.

In lievissima crescita i listini medi dell’olio raffinato di semi di mais, stabili arachide e girasole.

Vino, mercato in stallo

Permane sostanzialmente immutato il mercato dei vini comuni nazionali.

I vini bianchi si portano a 3,54 euro l’ettogrado dai 3,53 raggiunti ormai a metà ottobre. Questo lieve incremento è da imputarsi alle piazze laziali.

Per i vini rossi non si intravedono variazioni di alcun tipo e le quotazioni restano fisse a 3,99 euro l’ettogrado ormai da cinque settimane.

Praticamente immobili le quotazioni per le produzioni ad indicazione geografica e a denominazione di origine, si registra qualche leggera flessione per le Dop sarde, mentre i bianchi veneti e il Prosecco riescono ad evidenziare un lievissimo incremento pari al massimo al 3%.

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Olio evo e grana in salute, bene i polli, male i suini - Ultima modifica: 2020-11-17T15:04:17+01:00 da Redazione Terra e Vita

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