Segnali di cedimento per le farine proteiche. Cereali invariati

Le quotazioni, che rimangono comunque sostenute e in forte rialzo rispetto allo scorso anno, hanno risentito della minore domanda zootecnica

Nella terza settimana di febbraio i prezzi all’ingrosso delle farine di soia, girasole e colza hanno mostrato segnali di cedimento in molte delle principali Borse merci nazionali. Le quotazioni, che rimangono comunque sostenute e in forte rialzo rispetto allo scorso anno, hanno risentito della minore domanda zootecnica. Nel mercato della soia, si consolidano ulteriormente i prezzi dei semi sia di origine nazionale che di provenienza estera mentre sui mercati esteri si è osservato all’origine un rialzo delle quotazioni spot sia in Argentina che in Brasile. Nel mercato italiano si è confermata una sostanziale stabilità per i prezzi dei cereali foraggeri scambiati, con l’unica eccezione di un ulteriore leggero rincaro per il sorgo.

Soia, i prezzi restano alti

Variazioni limitate nei listini dei semi dei semi di soia. Alla Granaria di Milano la soia nazionale ha ceduto 1 €/t rispetto alla seconda settimana del mese, scendendo sui 513-516 €/t (franco arrivo). I prezzi rimangono comunque su valori elevati, in crescita del +39% rispetto alla scorsa annata. Sui mercati esteri, invece, la settimana ha messo in evidenza un aumento delle quotazioni sia della soia argentina, attestata sui 561 $/t (+1,9%, fob Up River) che brasiliana, salita a ridosso della soglia dei 520 $/t (+1,8%; prezzo fob Paranagua). In Brasile, in particolare, le precipitazioni stanno rallentando le operazioni di raccolta.

Le farine ripiegano ma rispetto a un anno fa la crescita è a due cifre

Tornando al mercato italiano, i prezzi delle farine proteiche hanno invece evidenziato diffusi ribassi nei listini delle Borse merci. Alla Granaria di Milano, la farina di soia proteica di provenienza estera Ogm si è attestata sui 521-529 €/t (franco arrivo), 10 €/t in meno rispetto alla settimana precedente. Il rincaro su base annua rimane superiore al 40%. Segno “meno” anche per la farina di girasole, in calo per la seconda settimana consecutiva. Il prezzo all’ingrosso della farina proteica è sceso sotto la soglia dei 350 €/t alla Borsa merci di Torino (franco arrivo) ma mantiene una crescita considerevole rispetto all’annata precedente, di poco inferiore al +40%.

La terza settimana di febbraio ha registrato un calo anche per i prezzi all’ingrosso della farina di colza (-4 €/t alla Granaria di Milano). I prezzi attuali, attestati sulla soglia dei 370 €/t, si mantengono ampiamente al di sopra dei valori registrati un anno fa (+38%). Quanto ai mercati esteri, la settimana è stata segnata da un’ulteriore progressione delle quotazioni futures dei semi di colza scambiati all’Euronext di Parigi, grazie al sostegno dei prezzi elevati di soia, palma e canola. Le quotazioni sono salite sui 460 €/t (+2,7% su base settimanale), il 15% in più rispetto allo scorso anno.

Cereali poco mossi

Poche variazioni nei listini dei cereali foraggeri. L’orzo di origine nazionale è rimasto invariato sui 212-215 €/t (franco arrivo, Borsa merci di Bologna) mentre il grano tenero foraggero si è confermato sui 243-258 €/t (franco arrivo, Borsa merci di Bologna). I prezzi attuali rimangono sostenuti per entrambi i cereali, con rialzi rispetto alla scorsa annata nell’ordine del +20%. Prosegue, invece, il lento ma costante apprezzamento delle quotazioni del sorgo: alla Borsa merci di Bologna i valori hanno guadagnato 2 €/t, portandosi sui 213-215 €/t (franco partenza). Anche per il sorgo il rialzo rispetto alla scorsa annata si attesta su un +20%.

I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 15 al 20 febbraio 2021

Segnali di cedimento per le farine proteiche. Cereali invariati - Ultima modifica: 2021-02-22T16:11:12+01:00 da Redazione Terra e Vita

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