Segno più per carni bianche, bovini e grana, in calo l’olio evo

Prodotti agricoli Ismea
Le quotazioni rilevate da Ismea nell'ultima settimana mostrano un andamento positivo per la gran parte degli avicunicoli e per il grano tenero. Bene anche le carni bovine e i grandi formaggi Dop, in leggero calo l'olio extravergine d'oliva

Avicunicoli, tendenza al rialzo

Seconda settimana del mese piuttosto equilibrata per il mercato dei polli, sia sotto l’aspetto del vivo che del macellato, sebbene qualche prezzo all’ingrosso sia stato poco lineare; la settimana entrante dovrebbe chiarire alcune situazioni interlocutorie. L’offerta di galline vive è risultata complessivamente limitata, specialmente per le rosse, e le quotazioni tendono ad aumentare per entrambe le tipologie. Prosegue il trend positivo per le faraone che nelle prossime settimane dovrebbero consolidare le loro posizioni sui mercati di scambio, in ragione dell’aumentata richiesta. Andamento stazionario invece per i tacchini, dopo gli incrementi registrati. In attesa di dissolvere qualche dubbio sui tagli, per il momento non si rilevano cambiamenti. La situazione continua ad essere deficitaria per il mercato dei conigli; il vivo non sembra sufficiente a soddisfare le richieste di mercato pertanto, anche se i valori sono già alti, si è rilevato un ulteriore aumento. Per il comparto delle uova prevale una situazione di stabilità; ci si aspetta un miglioramento delle richieste ma per ora il mercato è stabile senza variazioni di rilievo.

Bovini, si apprezzano quelli da macello

La seconda settimana di novembre ha decretato un rallentamento del mercato degli animali vivi, sebbene la situazione delle carni sia stata positiva per la maggior parte dei prodotti rilevati; dai mercati piemontesi la situazione viene parzialmente giustificata dal mancato allineamento delle quotazioni camerali con i prezzi reali di mercato (più alti). Nei mercati dei bovini da macello si rilevano variazioni con prezzi in rialzo per i vitelloni maschi e i vitelli sulla piazza di Milano, mentre per le piazze di Cremona e Vicenza le vacche risultano in diminuzione, invariati i prezzi delle altre categorie. Per le carni si rilevano aumenti in generale per gli anteriori di scottona, per i busti e le mezzene di vitello, le mezzene e i quarti anteriori di vitellone.

Suini, stabili i suinetti, in calo quelli più pesanti

La tendenza dei suinetti, stabilita nella riunione della Cun dell’8 novembre, risulta stabile per le pezzature tra i 15 ed i 50 kg mentre per quelle più pesanti la tendenza risulta in calo influenzata dall’andamento flessivo dei suini da macello. La tendenza rispetto alla scorsa settimana risulta in calo sia per le pezzature non destinate al circuito tutelato che per quelli destinati (la taglia 160/176 risulta in calo di 3 centesimi). Per quanto riguarda i tagli di carne suina i lombi e le cosce risultano in calo.

Caseari, materie grasse stabili, in recupero i grana

Per le materie grasse la settimana in analisi mette in risalto una situazione mercato calmo ma con prezzi in tenuta, dopo un lungo periodo di quotazioni in calo. Lo zangolato si mantiene stabile a 2,15 €/kg a Parma e Reggio Emilia, mentre a Modena i listini vengono adeguati al ribasso al medesimo valore. Confermano i listini anche Mantova (2,45 €/kg) e Milano (2,55 €/kg). Su queste ultime anche i prezzi del burro Cee confermano i valori della scorsa settimana. Per i due grana a denominazione gli scambi si mantengono su buoni livelli, con listini in recupero sulla quasi totalità dei centri di scambio.

Cereali, bene il tenero, invariato il duro

Il frumento tenero di origine nazionale ha registrato dei leggeri rialzi in diversi centri di scambio del centro nord, a titolo di esempio la categoria fino a Bologna è aumentata di 2 €/t su base settimanale. Mercato stazionario e prezzi invariati per il grano duro, con una domanda da parte dell’industria molitoria sempre limitata. Anche per i cereali ad uso zootecnico è prevalsa una condizione di sostanziale stabilità e i listini del mais e dell’orzo sono rimasti fermi sui valori della precedente rilevazione in tutte le principali piazze di rifermento. Bisognerà ora attendere come le ultime stime Usda sugli stock mondiali di granturco 2018/19, pubblicate lo scorso 8 novembre, impatteranno sull’andamento dei prezzi. Per la Cina in particolare le scorte finali sono passate a 207,5 milioni di tonnellate (+149 milioni di tonnellate rispetto al report di ottobre) portando il dato previsionale complessivo sugli stock mondiali di mais a 307,5 milioni di tonnellate contro i 159,5 del bollettino precedente. Dopo i continui ribassi osservati nell’ultimo periodo le quotazioni dei semi di soia sono risultate in lieve ripresa; nel dettaglio +3 €/t a Bologna, +4 €/t a Milano e Treviso.

Olio, lieve calo per l'evo

La seconda settimana del mese di novembre si è chiusa con un leggero ribasso del prezzo medio dell’olio extravergine di oliva. Tale andamento è imputabile sia alla maggiore offerta di olio nuovo immesso sul mercato per i prodotti di origine abruzzese che ad un calo nel valore minimo per l’olio di origine calabra con acidità tra 0,6-0,7%. Di contro per il prodotto di origine pugliese i limitati quantitativi commercializzati sono stati oggetto di una buona domanda. In leggero rialzo è risultato il mercato degli oli vergine mentre non si sono osservate variazioni di rilievo per il mercato dell’olio lampante e degli oli di semi.

I prezzi dei prodotti agricoli del 5 novembre
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Segno più per carni bianche, bovini e grana, in calo l’olio evo - Ultima modifica: 2018-11-14T13:42:58+01:00 da Redazione Terra e Vita

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