Cereali, “guerra di posizione” tra domanda e offerta

grano duro
Ancora una settimana di "bonaccia" per i listini di grano duro, tenero e mais, che restano su livelli molto alti. Anche i cereali foraggeri mantengono le posizioni

Grano tenero, stabilità confermata

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Terza settimana di quotazioni pressoché invariate sulle Borse merci confermano che il mercato ha raggiunto una prima stabilità dopo gli incrementi di luglio-agosto. Scambi nella media del periodo con domanda presente e offerta adeguata sia in volume che in specifiche “molitorie” della granella mediante “buone” e di interesse (anche economico) per i molini rispetto alle alternative comunitarie ed estere che supportando la tenuta dell’attuale livello di prezzo. Disponibilità ampia per i teneri di forza “tipo Bologna” che si consolidano sui 295 €/t reso; i “bianchi” si mantengono sui 280 €/t con i “misti” stabili attorno ai 265 €/t; comunitari panificabili allineati al nazionale con i grani di forza Ue e gli “spring” a premio.

Grano duro, prezzi invariati

Italiagrano duro

La situazione di mercato resta ancora incerta con il rallentamento degli scambi sul pronto e gli operatori che guardano al pronto ma anche al secondo semestre di campagna. L’offerta si mantiene presente collocando i volumi conferiti e “prezzati” dai produttori, ma non è ancora chiaro come si muoveranno i detentori nelle prossime settimane, alla luce dei recenti “invariati” e della volontà di spalmare (finanziariamente) gli attuali prezzi anche sul nuovo anno fiscale. La qualità scambiata resta attraente per l’industria molitoria, con qualche interesse anche dagli esportatori per i lotti con caratteristiche superiori. Il tipo Fino reso Nord Italia sui 490 €/t, il Centro origine a 470-480 €/t e il Sud sui 500 €/t. Comunitari ed esteri stabili ma poco offerti.

Mais, aumenta il divario tra generico e con caratteristiche

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Si mantiene lo “spread” di prezzo tra il mais generico e quello con caratteristiche, con segnali di ulteriore differenza tra le quotazioni di Milano, in ribasso, e Bologna, invariate. Domanda che resta ben presente e in aumento, anche per il livello dei prezzi attraente per il settore zootecnico, in attesa di un possibile riposizionamento dei mercati con l’arrivo dei raccolti Euroasiatici. Nel Nord-Ovest il mais “con caratteristiche” quota un 265 €/t, mentre nel Nord-Est un 275 €/t; il “generico” si mantiene a sconto di 12-15 €/.


Leguminose e cereali foraggeri, domanda senza acuti

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Cereali foraggeri: il consolidamento dei prezzi dei grani include anche orzi e sorgo, con effetto calmierante trasversale dal mais. Domanda senza acuti con gli orzi quotati 235-240 €/t arrivo Nord e il sorgo 250-260 €/t; i teneri tra i 253 €/t di Milano e i 265 €/t di Bologna. Oleaginose: la soia nazionale resta NQ con l’estera sensibile alle notizie dalle Americhe in rialzo di 5-10 €/t su valori di 505-510 €/t reso Nord.

Cereali, “guerra di posizione” tra domanda e offerta - Ultima modifica: 2021-09-17T15:50:23+02:00 da Simone Martarello

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