Orzo, la campagna chiude piatta. Soia, cala ancora quella estera

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Nella prima settimana di giugno quotazioni invariate per gran parte delle commodity agricole. Listini in flessione per la soia d'importazione. Il commento all’andamento dei prezzi rilevati dalle Camere di Commercio ed elaborati da Borsa Merci Telematica Italiana

La campagna commerciale dell’orzo si avvia alla chiusura all’insegna della stabilità, complice un mercato statico, segnato da una domanda limitata. Oltre all’assenza di rilevazioni in alcune piazze per la festività del 2 giugno, nei listini delle Camere di Commercio e Borse Merci nazionali sono comparsi i primi “non quotato”, ad indicare la chiusura della campagna e in attesa che sul mercato arrivi il nuovo raccolto.

Alla Borsa Merci di Torino il prezzo dell’orzo nazionale pesante ha registrato un calo frazionale (-0,6%) rispetto all’ultima settimana di maggio, attestandosi sui 170-175 €/t (franco arrivo). Mercato stagnante e prezzi invariati per le alternative di provenienza estera. Il prezzo dell’orzo francese (pesante) è rimasto fermo alla borsa torinese sui 187-195 €/t (franco arrivo), in calo di oltre il 15% rispetto ad un anno fa. Tra gli altri cereali foraggeri, il mercato si è confermato statico anche per il sorgo, fermo alla Borsa Merci di Bologna sui 178-180 €/t (franco arrivo).

Mais in stallo

Resta in fase di stallo anche il mercato del mais nazionale. Le prime rilevazioni di giugno hanno mostrato un’ulteriore stabilità nei listini di tutti i principali centri di scambio. Alla Borsa Merci di Mantova i prezzi sono rimasti fermi sui 174-176 €/t (franco partenza). Nonostante le incertezze legate all’instabilità climatica (grandine ad inizio giugno negli areali veneti), le prospettive sul nuovo raccolto italiano restano all’insegna di una crescita produttiva. Le stime della Commissione Europea di fine maggio indicano una produzione di quasi 6,7 milioni di tonnellate, quasi 400mila tonnellate in più rispetto al 2019.

Soia, stabile quella nazionale, in calo quella estera

Nel comparto dei semi oleosi, il mercato della soia rimane diviso tra la stabilità che continua a caratterizzare l’andamento della soia nazionale e i ribassi che, a causa dell’ulteriore indebolimento del dollaro nei confronti dell’euro, si registrano per la soia di importazione. Quest’ultima alla Borsa Merci di Bologna è scesa sui 348-350 €/t (franco arrivo), cedendo 5 €/t rispetto a fine maggio. Si amplia così il differenziale negativo rispetto alla soia nazionale, giunto ora a toccare i 28 €/t.

Segnali di recupero invece si sono osservati alla borsa di Chicago. A dispetto delle tensioni politiche, l’export di soia americana verso la Cina si mantiene su buoni livelli e questo ha sostenuto le quotazioni dei futures, che su base settimanale hanno guadagnato il +3,2%, chiudendo nella seduta di venerdì 5 giugno a ridosso degli 870 centesimi di dollaro per bushel (pari a circa 282 €/t).

Rimanendo sui mercati esteri, la settimana ha mostrato una buona tenuta anche delle quotazioni dei semi di colza. All’Euronext di Parigi i valori hanno chiuso la prima settimana del mese sui 375 €/t, in rialzo dell’1,4% rispetto a sette giorni prima, grazie alla risalita dei prezzi del petrolio, con il Brent riportatosi sopra la soglia dei 40 dollari al barile, e alla crescita dei prezzi dei semi di soia a Chicago.

Avvio di giugno che, tornando al mercato italiano e spostando l’attenzione nel mercato delle farine proteiche, ha mostrato prezzi all’ingrosso invariati invece per la farina di colza (271-276 €/t alla Borsa Merci di Bologna) e per la farina di girasole (204-205 €/t per la farina integrale alla Borsa Merci di Roma).

I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dall'1 al 5 giugno 2020

Orzo, la campagna chiude piatta. Soia, cala ancora quella estera - Ultima modifica: 2020-06-08T15:08:10+02:00 da Redazione Terra e Vita

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