Sorgo e orzo, torna il segno più

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Il commento di Bmti ai prezzi settimanali delle farine proteiche e dei cereali foraggeri. Ottobre chiude con il segno più per il sorgo e l'orzo, mentre continua la discesa della farina di girasole

Dopo una fase di stabilità in atto sin dallo scorso agosto i listini dell’orzo nazionale ad uso zootecnico sono tornati a mostrare un rialzo in chiusura di ottobre, sebbene limitato ad alcune piazze di scambio. I prezzi attuali mantengono comunque un evidente divario negativo rispetto allo scorso anno, nell’ordine dei venti percentuali. I rialzi, tra i cereali foraggeri, si sono estesi anche ai prezzi del sorgo nazionale. Aumenti che non si sono invece registrati nel comparto delle farine proteiche destinate all’alimentazione animale, anzi è proseguita la fase di discesa per i prezzi all’ingrosso della farina di girasole, in particolare per il prodotto proteico. Sostanziale stabilità invece si è osservata per la farina di colza e per la farina di soia. Soia che non ha registrato variazioni significative neanche alla borsa di Chicago.

Cereali foraggeri

Nello specifico, i prezzi dell’orzo nazionale pesante scambiato sulla piazza di Bologna hanno chiuso il mese di ottobre portandosi sui 170-173 €/t, con un incremento dell’1,2% rispetto alla settimana precedente. Segno “più” di simile entità ha riguardato anche l’orzo di provenienza estera. Sul fronte della produzione, intanto, i dati di fine ottobre diffusi dall’Osservatorio Cereali della Commissione Europea hanno rivisto al rialzo il raccolto europeo, stimato ora sui 62,9 milioni di tonnellate rispetto ai 61,9 milioni di tonnellate di fine settembre. Di fatto, si tratterebbe del raccolto più elevato dal 2008, oltre che in crescita dell’11,5% rispetto al 2018. Tornando ai prezzi, gli aumenti hanno riguardato anche il sorgo. Sulla piazza di Milano i prezzi sono saliti sui 170-172 €/t, valori che restano comunque più bassi rispetto alla scorsa annata (-6,3%).

Farine proteiche

Nel mercato delle farine proteiche si è osservato un ulteriore ribasso – il terzo consecutivo – nei listini all’ingrosso della farina di girasole, dove l’offerta resta quantitativamente buona. Sulla piazza di Bologna i prezzi della farina proteica sono scesi sui 223-225 €/t, cedendo il 3,4% rispetto a sette giorni prima. Maggiore stabilità si è invece registrata nel mercato francese, nonostante anche in Francia il mercato continui a risentire della concorrenza del prodotto ucraino.

Poche variazioni in chiusura di ottobre per i prezzi della farina di colza. Sulla piazza di Bologna i valori hanno accusato un lieve calo (-0,9%, 226-229 €/t). Di segno opposto la variazione sulla piazza di Torino (+0,8%). Resta invece negativa la variazione rispetto a dodici mesi fa, sempre superiore ai dieci punti percentuali.

La stabilità ha contraddistinto le ultime rilevazioni di ottobre anche per la farina di soia. Sulla piazza di Milano i prezzi all’ingrosso della farina nazionale proteica si sono attestati sui 334-349 €/t, invariati rispetto alla penultima settimana del mese. Come per il girasole, anche in questo caso i prezzi attuali continuano ad accusare un calo rispetto allo scorso anno, sebbene inferiore al -10%. E variazioni limitate si sono osservate oltreoceano alla borsa di Chicago, dove le quotazioni dei futures hanno chiuso la settimana sui 303,9 $/t, praticamente invariate (+0,2%) rispetto a sette giorni prima.

I prezzi dei cereali e delle materie prime
nella settimana dal 28 ottobre al 2 novembre 2019

Sorgo e orzo, torna il segno più - Ultima modifica: 2019-11-05T15:47:22+01:00 da Redazione Terra e Vita

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