Suini da macello, la speculazione per la Psa in Asia spinge i prezzi

prezzi prodotti agricoli ismea del 7 ottobre 2019
Riprende la tendenza rialzista dei suini da macello, con il ritorno di un unico prezzo per valorizzare le categorie del mercato. Vacche da macello nuovamente in flessione

Suini

Riprende vigore, dopo settimane di stasi, la tendenza rialzista dei suini da macello sia per le pezzature destinate al circuito DOP che per quelle non destinate, con il ritorno di un unico prezzo per valorizzare le categorie del mercato. La speculazione per la peste suina africana in Asia spinge i prezzi dei suini in Olanda e di conseguenza anche in Italia, dove ha inizio una stagione favorevole per consumi di carne suina. Relativamente alla propensione dei suinetti si evidenzia come le taglie più piccole confermino il loro andamento rispetto alla scorsa settimana mentre il peso mediano i 40 kg risulta in calo come i 65 kg e gli 80 kg. Stabili i 50 kg ed i 100 kg. Un aumento di lieve entità caratterizza l’andamento settimanale delle scrofe.

Bovini

Torna a manifestarsi questa settimana la flessione dei prezzi delle vacche da macello che su base nazionale tocca il -1,68%. Il mercato di Vicenza contribuisce in modo determinante con perdite nei listini per la frisona/pezzata nera (-5,96%), la bruna (-3,96%) e la pezzata rossa (-9,5%). Mercato flessivo per la frisona anche sulle piazze di Carmagnola e Cremona in ragione rispettivamente del -4,04% e del -3,74%. Una lieve ripresa si registra per le manze da macello con i valori in recupero su base nazionale dello 0,11%. Miglioramenti nei corsi anche per i vitelli che recuperano lo 0,56% su base nazionale. Tale variazione, andando a verificare i dati sulle carni, è rispecchiato sebbene non in misura proporzionale, salendo le carni di vitello del +0,24%. Più proporzionate sono le dinamiche di prezzo tra animali vivi e carne per il vitellone: infatti le quotazioni del vivo recuperano un +0,27% mentre le carni della rispettiva categoria mostrano un +0,29%. Continua la discesa dei bovini da ristallo in maniera diffusa, infatti gli allevatori ora tendono a non iniziare un processo produttivo che, per via della fisiologica durata, si concluderebbe in un periodo caratterizzato da prezzi di mercato sfavorevoli.

Avicunicoli

I conigli accelerano questa settimana la loro ripresa mostrando un +4,61 sui leggeri e un +4,48 sui pesanti, mentre le carni cunicole recuperano solo in ragione del +2,23%. Gli animali vivi, infatti, registrano una produzione ancora scarsa comportando così una situazione di pesante eccesso di domanda, già registrata nel corso del mese, con conseguente ulteriore e giustificato aumento dei corsi. In flessione invece il mercato delle carni avicole che cedono nel complesso il -0,76%. Osservando i prezzi degli animali vivi che costituiscono la materia prima per questa categoria merceologica, vediamo che i volatili domestici perdono solo il -0,19%. Ma andando a scomporre la categoria dei volatili domestici si vede come le faraone recuperano il +1,16%, le anatre il +1,66%, e le galline il +1,88%, mentre restano stabili i piccioni. I polli per contro perdono un -1,60% e i tacchini il -0,63%. Le quotazioni delle uova arrestano la salita e si mostrano questa settimana immutate. Si collocano su base tendenziale su un +1,62% al di sopra dei prezzi rilevati nello stesso periodo dello scorso anno.

Caseari

Durante tutto il corso del mese l’andamento dei formaggi duri è stato contraddistinto da un rallentamento degli scambi che sembrano essersi ulteriormente ridotti in queste due ultime settimane. Infatti, anche in quest’ultima ottava rilevata si evidenziano flessioni congiunturali sulla quasi totalità dei centri di scambio, sia per il Parmigiano Reggiano Dop che per il Grana Padano Dop. Per quest’ultimo su tutti i centri di scambio i cali mostrati riguardano tutte le produzioni, variando da un minimo di 5 centesimi al chilo per la varietà 12-15 mesi, toccando punte di 10 centesimi per il 4-12 mesi sulla piazza di Mantova. Anche per il Parmigiano Reggiano Dop le diminuzioni dei listini si presentano di diversa entità a seconda dei centri di scambio. Sulle piazze di Modena e Reggio Emilia i cali di 5 centesimi riguardano tutte le produzioni, mentre a Milano e Mantova lo stagionato 24 mesi accusa arretramenti dei corsi fino a 10 centesimi al chilo, mentre il 12 mesi riesce a contenere le flessioni intorno ai 5 centesimi. Da segnalare inoltre come a fine settimana, in controtendenza rispetto all’andamento registrato nell’ultimo periodo, la borsa merci di Parma, pur con la segnalazione di scambi calmi, ha mantenuto confermati i prezzi rispetto ai precedenti valori.

Vino

Nella prima settimana di ottobre, il mercato italiano del vino risente ancora dell’influenza delle operazioni di campo. Continua l’andamento a rialzo del prezzo dei vini comuni rossi e rosati sulle piazze pugliesi a causa di una domanda più dinamica, mentre si è osservata una generale stabilità, sia sotto il profilo degli scambi che dei prezzi, per i vini comuni bianchi. Mercato calmo e nessuna variazione anche per le IGP sia bianche sia rosse e rosate a causa di un mercato ancora poco attivo. Si è osservato solo un lieve incremento per il bianco Trebbiano igp Emilia. Il mercato attende ancora le operazioni di fine campagna.

Olio

Nella settimana dal 30 settembre al 6 ottobre non si è osservata nessuna importante variazione delle quotazioni degli oli vergini e lampanti d’oliva. Di contro, si è registrato un lieve calo dei prezzi all’origine per gli oli extravergini italiani, imputabile all’andamento di mercato su alcune delle piazze calabre e pugliesi rilevate. Stabili i prezzi delle DOP e IGP nazionali. Sul mercato all’ingrosso si è avuto un ribasso dei valori medi degli oli raffinati sia di oliva sia di sansa, mentre per gli oli di semi si è registrato un rialzo del prezzo dell’olio di mais.

I prezzi dei prodotti agricoli del 7 ottobre
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Suini da macello, la speculazione per la Psa in Asia spinge i prezzi - Ultima modifica: 2019-10-08T14:56:23+02:00 da Redazione Terra e Vita