Infestazioni in aumento sulle pomacee. Le cause e le contromisure

Difesa: Come colpire la forma invernale della cocciniglia di San Josè

Attenzione a bagnatura e dosaggio per l’efficacia dell’intervento

Su pero e melo il problema degli attacchi da cocciniglia è quasi unicamente da ascrivere alla cocciniglia di S. Josè (Comstockaspis perniciosa), anche se i manuali riportano la possibile presenza di altre specie; negli ultimi 30 anni la difesa è stata organizzata e indirizzata esclusivamente contro questa specie in grado, se sottovalutata, di produrre notevoli danni.

Infatti la presenza delle cocciniglie nei frutteti propone a tecnici e frutticoltori condizioni fitoiatriche di complessa soluzione, poiché si tratta di fitofagi estremamente difficili da eradicare dal frutteto e di cui occorre necessariamente tollerare in ogni caso solo una minima presenza; questa condizione impone di non abbassare mai la guardia, applicando strategie di difesa puntuali e precise in qualsiasi condizione di coltivazione.

 

IL RADDOPPIO IN ESTATE

Purtroppo negli ultimi anni si è assistito, come per altre cocciniglie di interesse agricolo, ad un aumento della pericolosità di questo fitofago tanto che sono di molto aumentati e diffusi (generalizzati si può affermare) i trattamenti estivi nei confronti delle neanidi mobili, per mantenerne bassa la presenza senza, per questo, riuscire ad evitare danni seppur minimi alla raccolta.

In passato l’azione polivalente dei numerosi trattamenti estivi con fosforganici ne aveva ridotto la presenza fino a giungere ad una condizione “normale” controllabile con un unico trattamento specifico di fine inverno a base di polisolfuro di Calcio.

La S. Josè è un fitofago molto pericoloso: una volta insediato diventa molto difficile liberarsene e risanare il frutteto. Viceversa, appare più semplice, con una buona e costante vigilanza, evitare il formarsi di popolazioni pericolose.

Particolare attenzione va quindi posta nella sorveglianza del frutteto che deve essere incentrata in alcuni momenti strategici:

1 - durante la potatura invernale alla ricerca di eventuali focolai ad alta densità su cui intervenire anche meccanicamente (asportazione di branche laterali molto colpite);

2 - durante la migrazione delle neanidi dell’annata (maggio per le condizioni dell’Emilia-Romagna) per posizionare efficacemente un intervento estivo di soccorso.

 

MONITORAGGIO FONDAMENTALE

L’individuazione del fitofago avviene facilmente in fase di raccolta o di potatura ed è così possibile, eventualmente, impostare adeguati piani di difesa. Viceversa, durante la stagione vegetativa, l’individuazione delle giovani neanidi in movimento è più complessa, ma anche di notevole importanza per posizionare adeguatamente i trattamenti.

Il risultato di questo lavoro consente di stroncare sul nascere lo sviluppo di popolazioni pericolose potendo controllare in maniera mirata i focolai, giungendo anche alla distruzione meccanica nei momenti di quiescenza dell’insetto. L’osservazione attenta del pereto e del meleto diventa, perciò, un fattore fondamentale della strategia di difesa dalla cocciniglia ed al tempo stesso la migliore forma di prevenzione verso il fitofago.

La cocciniglia di S. Josè può produrre due tipi di danno: direttamente sui frutti con la comparsa della caratteristica macchia rossa che deprezza notevolmente il prodotto, dall’altro lato le giovani neanidi, dopo una breve fase mobile, si fissano sul legno e, sottraendo sostanze nutritive, ne provocano un progressivo indebolimento che può portare, nei casi più gravi, al disseccamento di parti o di tutta la pianta. L’attività sul legno, ovviamente, si ripercuote sulla produttività del pereto e del meleto per gli anni a seguire.

Nell’impostazione della strategia di difesa, se le condizioni sono tali da far prevedere in anticipo la necessità di un intervento sulle neanidi migranti, questo deve essere previsto sulla prima generazione dell’anno per evitare di dover intervenire a ridosso della raccolta su una popolazione di dimensioni superiori e che probabilmente qualche danno lo ha già prodotto.

La difesa è organizzata su due tipi di intervento:

1 - a fine inverno fondamentale per gestire razionalmente la presenza della cocciniglia perché, in assenza di vegetazione, raggiunge al meglio le forme invernali immobili del fitofago;

2 - in vegetazione sulle neanidi migranti per completare la strategia o di soccorso su situazioni non ben monitorate in precedenza.

Il trattamento di fine inverno rappresenta il cuore della strategia ed il pilastro fondamentale per gestire razionalmente la presenza della cocciniglia. Il buon esito di questo intervento fondamentale passa necessariamente tra le forche caudine rappresentate da bagnatura e dosaggio ad ettaro dei prodotti.

Succede che il frutticoltore, trattando in un periodo di scarsa o nulla vegetazione, sia “tentato” di ridurre il volume di acqua utilizzato, scivolando, ad esempio, verso i 10-12 hl/ha se normalmente ne usa 15.

 

LA STRATEGIA

Al contrario, proprio perché occorre “coprire” bene il legno per cercare di colpire la cocciniglia che si annida negli anfratti più nascosti, è necessario mantenere inalterato il volume impiegato. L’altro aspetto fondamentale è rispettare sempre e comunque i dosaggi ad ettaro dei prodotti.

Durante la stagione vegetativa, quando le condizioni sono più difficili sia per individuare la presenza delle neanidi in movimento sia per raggiungerle nella fitta vegetazione, i trattamenti rivestono il ruolo di completamento della strategia di difesa. In questa seconda fase è possibile impiegare sostanze attive ad azione polivalente per controllare contemporaneamente due o più fitofagi (es. clorpirifos attivo anche contro carpocapsa).

A fine inverno, nell’intervallo di tempo che intercorre tra le fasi fenologiche di ingrossamento gemme e mazzetti affioranti, la difesa integrata (vedi tabella) prevede la possibilità di impiegare efficacemente diversi prodotti: polisolfuro di calcio (efficace anche contro ticchiolatura e cancri rameali), olio minerale o pyriproxyfen (utilizzabile entro la fase di pre-fioritura).

In primavera ed estate viene poi offerta la possibilità di impiegare gli ultimi fosforganici ad azione collaterale ancora permessi in difesa integrata: clorpirifos metile e fosmet. Inoltre, sono disponibili prodotti a base di oli minerali estivi. Va tenuta in debita considerazione che la nascita delle neanidi è scalare e prosegue per tutto il mese di maggio e i primi di giugno (30-40 giorni).

Da segnalare inoltre la recente autorizzazione ministeriale all’impiego, anche contro le cocciniglie dei fruttiferi, della sostanza attiva spirotetramat (Movento 48 SC).

Le infestazioni di cocciniglia vanno prevenute anche mediante un equilibrato sviluppo vegetativo del frutteto e questo deve essere lo spirito con cui affrontare questo importante fitofago. Un’accurata prevenzione basata su un monitoraggio attento e sul trattamento fondamentale di fine inverno, consente di porre l’azienda al sicuro da spiacevoli sorprese.n

* Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli”


Foto Luca Marzocchi

Difesa: Come colpire la forma invernale della cocciniglia di San Josè - Ultima modifica: 2011-12-28T17:02:54+01:00 da Redazione Terra e Vita

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