Potare invece che abbattere e bruciare. Può bastare per fermare la temibile avanzata di Xylella fastidiosa?
Il compromesso pugliese
Il 26 aprile sono state formalmente pubblicate sul bollettino ufficiale della Regione Puglia le misure fitosanitarie urgenti per il contenimento della diffusione del batterio da quarantena: una sorta di compromesso tra le misure di lotta obbligatoria europee e le disposizioni della Procura di Lecce (Terra e Vita ne ha già dato riscontro nel primo piano dello scorso numero). Entro il 15 maggio nella zona di contenimento del nord leccese, a Torchiarolo, Cellino San Marco e San Pietro Vernotico, nonché nei focolai puntiformi delle province di Brindisi e Taranto, scatterà l’obbligo di “potature severe” sulle piante infette o con evidenti sintomi di disseccamento che prevede anche multe e sanzioni per gli inadempienti.
Lo shock dell’ulteriore ampliamento della zona infetta, arrivata ormai ai confini della provincia di Bari, ha aggiunto un maggiore grado di consapevolezza della gravità della situazione. Coldiretti Brindisi ha invitato anche gli enti pubblici, ovvero Comuni e Demanio, a dare il proprio contributo garantendo la pulizia di fossi canali e buone pratiche nelle aree pubbliche dove è presente il vettore sputacchina.
Basterà? ...
Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 18/2016 L’Edicola di Terra e Vita