Innovazione tecnologica: un gioco di squadra
L’evoluzione delle tecnologie olearie a cui si è assistito negli ultimi decenni è avvenuta grazie al lavoro sinergico di produttori e costruttori di macchine per il frantoio, con il contributo del mondo della ricerca e dei panel di assaggio
Monitorare da remoto la coltivazione dell’olivo
Al via un sistema di controllo basato sull'intelligenza artificiale. Primo obiettivo sarà il risparmio dell’acqua irrigua
Bosco Monini, in Toscana si studia l’interazione tra api, olivi e...
Al via un innovativo progetto di ricerca promosso da Monini e LifeGate, in collaborazione con l'Università di Bologna, per valutare il legame tra olivicoltura biologica e integrata e benessere ambientale
Un bosco di un milione di olivi all’insegna della sostenibilità
All'Italia mancano all'appello 650 mila tonnellate di olio: servono impianti moderni e sostenibili dal punto di vista ambientale
Olive Matrix, fra gli olivi arrivano droni e robot
Il progetto Olive Matrix è lo specchio dell’innovazione tecnologica nelle campagne olivetate
Dal progetto “Molti” spunti per il rilancio dell’olivicoltura italiana
Tutte le soluzioni messe a punto dalla ricerca Crea per dare nuovo slancio agli oliveti tradizionali e intensivi. Lo sviluppo del comparto olivicolo-oleario può passare attraverso l’impiego di diversi modelli colturali, che possono integrarsi l’uno con l’altro in modo da prevedere “olivicolture” differenti
L’olivicoltura intensiva si può fare anche negli oliveti tradizionali
Il Crea ha presentato i risultati del progetto "Molti": stop al gap competitivo dell'Italia dell'olio. Alcune varietà possono adattarsi a modelli ad altissima densità
Olivicoltura ancora indietro nell’agricoltura di precisione
Il comparto olivicolo sconta, anche per l’Agricoltura 4.0, un ritardo storico nell’aggiornamento tecnologico complessivo. Ma intanto qualcosa si muove, soprattutto a livello di progetti di ricerca
L’olio bio dell’Etna sul New York Times
Tre antichi oliveti con 700 olivi di Nocellara che crescono tra le lave dell’Etna. Vincenzo Signorelli li ha recuperati e produce da 10 anni extravergini bio pregiati, apprezzati per le proprietà nutraceutiche e certificati biologici da Suolo e Salute. Il suo intimo rapporto con un territorio unico ha conquistato le pagine del quotidiano più autorevole al mondo, dove afferma: «Biologico e salutare sono punti di forza da valorizzare»
Xylella, dal progetto ResiXO speranze per l’olivicoltura nel Salento
Giovanni Melcarne, agronomo, olivicoltore e frantoiano leccese, sta lavorando con il Cnr-Ipsp di Bari per aumentare la disponibilità di germoplasma con caratteri di resistenza al batterio