Il Suolo Vivo: linee di contatto tra Microbioma del suolo e quello Umano

I video e le relazioni del webinar del 5 dicembre 2020

sellitto

di Vincenzo Michele Sellitto

Il suolo, definito anche come “l’epidermide viva della Terra, è una risorsa non rinnovabile, complessa, e preziosa, dalla quale dipende la sopravvivenza dell’umanità. L’esigenza della sua conservazione e valorizzazione ci ha portato a organizzare, nell’ ambito della “Giornata Mondiale del Suolo” un webinar dal titolo “IL Suolo Vivo: Linee di contatto tra Microbioma del suolo e quello Umano. Il Webinar ha avuto lo scopo di evidenziare ad una platea sempre più ampia, il ruolo cruciale del suolo e le azioni da mettere in atto per meglio tutelare la risorsa più importante del Pianeta. L’evento è stato ideato da Vincenzo Michele Sellitto, Marketing Manager in Microbial Agricultural Application e professore associato presso la Faculty of Agriculture a Timisoara e organizzato e promosso da Edagricole.

Nel webinar è stato analizzato il concetto di Suolo VIVO attraverso le interazioni tra pianta suolo e microrganismi, illustrando rapporti di simbiosi mutualistiche anche in un’ottica del loro uso e gestione in agricoltura e con riferimenti anche alle implicazioni per la salute umana. Partendo dall’analisi delle proprietà del suolo più affascinati, il colore, la sua importanza e utilità della gestione del suolo stesso per poi analizzare lo studio della variabilità spaziale delle proprietà ottiche dei suoli, facendo poi un “salto nello spazio” imparare a coltivare anche in suoli “extraterrestri”. Sono stati illustrati in modo semplice ed efficace i concetti di Biodiversità del suolo e del suo microbioma, del suo utilizzo a scopi benefici per le piante e il relativo ruolo agro-ambientale, e infine il legame tra suolo, microbioma del suolo e microbioma umano.

Sul tema sono intervenuti Stefania De Pascale (Dip. di Agraria – Università degli Studi di Napoli Federico II), Simone Priori (Dip. di Scienze Agrarie e Forestali – Università degli Studi della Tuscia), Stefano Mocali, (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria, sede CREA-AA di Firenze), Andrea Squartini (Dip. di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente – Università degli Studi di Padova), Sergio Saia (Dip. di Scienze Veterinarie – Università di Pisa), Duccio Cavalieri (Dip. di Biologia – Università degli Studi di Firenze). Hanno inoltre patrocinato l’evento, Legambiente, la Società Italiana di Scienza del Suolo (SIS) e la Società Italiana di Pedologia (SIPe).

Presentazione
Il suolo e i suoi colori

Il suolo e i suoi Colori

“Se consideriamo il suolo un organismo vivo possiamo asserire che come tutti gli esseri viventi esso comunica, e lo fa anche mostrando i suoi colori”, ha introdotto Vincenzo Michele Sellitto. Infatti, attraverso le sue sfumature, tonalità e gradi di saturazione, è possibile tracciare la sua storia evolutiva, e inoltre possiamo capire il suo stato attuale di salute. Esso infatti può essere considerato espressione di diverse variabili; tra le più importanti: quantità di sostanza organica; natura dei minerali presenti; ossidazione e riduzione del ferro, presenza di ossidi di manganese, carbonati, stato idrico del suolo, etc.. È bene quindi osservarne sempre in modo attento i suoi colori, per imparare a capirlo meglio, e a rispettarlo.

“Suoli” extraterrestri sia sulla Luna e su Marte, sia sulla Terra!

Stefania De Pascale ha introdotto le attività del suo gruppo di ricerca che da oltre 20 anni, grazie al contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Agenzia Spaziale Europea è impegnato nella realizzazione di un Sistema biorigenerativo basato sulle piante superiori e, in particolare, nello studio dell’effetto dei fattori spaziali (gravità alterata e radiazioni ionizzanti) sulle piante e nella definizione delle specifiche biologiche, agronomiche e tecnologiche del sistema di coltivazione. Tali studi sono condotti su suoli molto simili a quelli trovati sulla luna e presenti, peraltro, anche in molte aree della terra. Allo stato attuale, le risorse necessarie per missioni spaziali di breve durata sono interamente trasportate dalla Terra. La possibilità di realizzare missioni spaziali di lungo periodo, quindi, è legata alla possibilità di creare un sistema biorigenerativo di supporto alla vita, un ecosistema artificiale chiuso costituito da diversi organismi viventi: organismi autotrofi, decompositori e utilizzatori che interagiscono in un determinato ambiente costituendo un sistema autosufficiente e in equilibrio dinamico. Le piante sono indispensabili per la vita sulla Terra, e non sarebbero certo meno importanti su altri pianeti. In questi sistemi le piante svolgeranno il ruolo biologico centrale di rigenerare l’aria grazie alla fotosintesi, purificare l’acqua attraverso la traspirazione e produrre cibo riutilizzando parzialmente gli scarti organici dell’equipaggio.

Nuove tecniche di mappatura dei Suoli

Lo studio dei suoli nello spazio è tanto importante quanto lo studio dei suoli sul nostro pianeta, e lo studio della variabilità è alla base della sua conoscenza e gestione, come introdotto da Simone Priori. La conoscenza della variabilità dei suoli a corto raggio, ovvero a scala di appezzamento o di azienda, è molto importante per progettare al meglio la gestione agronomica dei propri terreni. Oggi è possibile effettuare una cartografia dei suoli ad alto dettaglio, e a costi contenuti, grazie a metodologie innovative basate su sensori prossimali e remoti. Tra i sensori prossimali, una delle tecnologie più utilizzate è l’induzione elettromagnetica, che per mezzo dell’immissione di un campo elettromagnetico nel suolo, ne misura la sua conducibilità elettrica, correlata con la granulometria, il compattamento, l’acqua disponibile, la salinità, ecc. Un’altra tecnica utilizzata è la spettrometria nel campo del visibile e infrarosso, correlata soprattutto alla granulometria, alla sostanza organica e ad altri parametri chimici.

Presentazione
La simbiosi è l’evoluzione

Presentazione
Interconnessioni nel suolo

Biodiversità, Simbiosi e Wood wide web – interconnessioni nel suolo

Batteri, funghi e alghe svolgono numerose funzioni utili: aumentano la fertilità dei suoli, promuovono la crescita delle piante migliorando l’assorbimento dei nutrienti, potenziano i sistemi di difesa attraverso la secrezione di metaboliti, ma contribuiscono anche alla detossificazione dei suoli e delle acque da sostanze inquinanti. «La tutela della biodiversità del suolo e la riduzione degli input, pur mantenendo un’elevata produttività, è alla base dell’aumento della sostenibilità» sostiene Stefano Mocali. Inoltre, Andrea Squartini chiarisce l’importanza a scala globale della simbiosi tra leguminose e batteri azotofissatori. Tale simbiosi è al centro del ciclo dell’N e il suo sfruttamento nello spazio e nel tempo rappresenta una strategia sostenibile per il sostentamento sia delle leguminose, sia, per estensione, della rete alimentare su esse basata. Ciascun gruppo microbico presente nel suolo tende a un equilibrio che dipende dalla disponibilità di nutrienti, dal tipo di suolo e dalle condizioni pedologiche e climatiche, aggiunge Sergio Saia. Tale equilibrio è comunque governato dall’attività di alcuni microrganismi chiave. I funghi e i batteri possono essere distinti in funzione del loro rapporto con le piante in patogeni, commensali o benefici. Un particolare ed eterogeneo gruppo di funghi benefici è rappresentato dai funghi micorrizici. Tali funghi instaurano una simbiosi mutualistica con la gran parte delle specie vegetali. I vantaggi della simbiosi micorrizica consistono in un aumento delle rese, un aumento dell’assorbimento dei nutrienti e in una protezione indiretta da alcuni patogeni, in condizioni di stress. Inoltre, tali funghi instaurano una intricata rete di ife nel suolo che consente la diffusione dei batteri e ne stabilizza le componenti minerali. Tale rete, indicata con il termine wood wide web, favorisce l’aggregazione del suolo e il mantenimento di uno stato idrico ottimale.

Linee di contatto tra microbioma del suolo e microbioma umano

A Duccio Cavalieri il compito di chiudere il cerchio e porre in evidenza quanto il microbioma umano derivi da quello del suolo restituendoci un’immagine di un pianeta che cambia minuto dopo minuto come un vero organismo vivente. In cui microbiomi si spostano da una parte all’atra del pianeta su nuvole di polvere. Un viaggio virtuale ed entusiasmante nel mondo del Suolo e nel suo Microbioma, per comprendere quanto il suolo sia importante per il benessere dell’umanità, in cui ognuno di noi troverà la vera consapevolezza dell’importanza fondamentale della nostra risorsa più importante il Suolo, che ci protegge e ci supporta.

Per concludere

È emersa in maniera dirompente la necessità di preservare il suolo attraverso diverse strategie. Tali strategie necessitano della conoscenza della variabilità e attitudine dei suoli. Le molteplici vie di conservazione riguardano la riduzione della sottrazione di suolo per usi non naturali e non agricoli, la riduzione fondamentale dell’erosione del suolo, che porta via la frazione superficiale e più fertile, e l’aumento della fertilità del suolo attraverso un aumento del suo tenore in sostanza organica stabile. Tali aspetti sono governati e mediati esclusivamente dal microbioma del suolo, la cui gestione è una delle chiavi di volta della sostenibilità.

Guarda la diretta del webinar

Il Suolo Vivo: linee di contatto tra Microbioma del suolo e quello Umano – contenuti - Ultima modifica: 2021-01-04T15:41:39+01:00 da Redazione Terra e Vita
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