Un hub agroindustriale, un polo di ricerca e lavorazione per le piante officinali, ma anche il nuovo centro direzionale di Bonifiche Ferraresi e uno spazio per accoglienza dei visitatori e degustazione dei prodotti. Questo è diventata la casa colonica “I Granai” di Santa Caterina, frazione di Cortona (AR), dopo tre anni di lavori di recupero e nove milioni di spesa.
La “leopoldina” restaurata è stata nei giorni scorsi alla presenza del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, dei sindaci di Cortona, Francesca Basanieri, di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli e di Chiusi, Juri Bettollini. Presenti anche la presidente di BF SpA, Rossella Locatelli, gli amministratori delegati di BF SpA Federico Vecchioni, di Ocrim SpA Alberto Antolini, di Ipi SpA Vittorio Moscatelli e di Biosline Paolo Tramonti, oltre al direttore Area Economica Coldiretti, Gianluca Lelli e al Regional Manager Centro Nord Unicredit, Andrea Burchi.
Un'imponente rete irrigua
Il centro nasce dalla ristrutturazione della prima delle leopoldine di proprietà di Bonifiche Ferraresi in Valdichiana. Il restauro si inserisce in modo complementare all’interno del più ampio progetto di conversione e diversificazione dell’azienda di Cortona. Il percorso, iniziato tre anni fa con un investimento di circa 9 milioni di euro, ha visto la trasformazione di quella che era una tradizionale azienda agricola cerealicola (produceva solo grano e girasoli) in un moderno hub agroindustriale che produce oltre 20 colture differenti. La prima delle opere che ha reso possibile la trasformazione è stata la creazione di un’imponente rete irrigua totalmente finanziata dalla società. L’infrastruttura ha reso l’azienda irrigua consentendo così la reintroduzione di coltivazioni della tradizione toscana ad lato valore aggiunto che non potevano altrimenti essere prodotte a causa della carenza idrica della zona.
Il polo delle "colture alternative"
«Quando penso che l’immobile in cui ci troviamo oggi rappresentava fino a un anno fa un monumento a una tradizione agricola ormai scomparsa e che oggi è uno dei centri nevralgici di un importante Gruppo agroindustriale – ha dichiarato Federico Vecchioni – non posso che ritenere quanto il rilancio della più grande azienda agricola della Valdichiana rappresenti non solo un atto economico ma uno straordinario volano di benessere sociale, ambientale e culturale».
In particolare, se Jolanda di Savoia rappresenta il centro per la produzione di tutta la filiera risicola di Bonifiche Ferraresi, e Bonifiche Sarde rappresenta la più grande azienda biologica italiana (circa 1000 ettari dedicati), Cortona con i suoi 1500 ettari, è oggi il centro per la produzione di erbe officinali, dei legumi, delle orticole e dell’olivicoltura intensiva.
Una filiera per le officinali
Per quanto riguarda le erbe officinali, Bonifiche Ferraresi può vantare una superficie dedicata a Cortona di circa 20 ettari (su un suo complessivo di oltre 50 ettari), un laboratorio di circa 300 metri quadrati per l’analisi qualitativa del prodotto e un centro lavorazioni e imbustamento delle tisane situati all’interno della nuova sede de I Granai: una filiera controllata direttamente, totalmente tracciata dal genoma allo scaffale, che ha permesso a Bonifiche Ferraresi di arrivare nella Gdo con una linea di tisane 100% Made in Italy. Grazie alla produzione di erbe officinali, l’azienda ha potuto inserirsi, con Le Stagioni d’Italia, all’interno di un segmento di mercato molto promettente, ad alto valore aggiunto e che dal 2014 registra interessanti percentuali di incremento annuo nei volumi delle vendite.
Legumi e orticole
Molto significativo è il processo di potenziamento della filiera dei legumi. L’azienda ha reintrodotto colture della tradizione toscana quali ceci, fagioli, piselli, lenticchie. A tal proposito, in un solo anno, l’azienda è passata da 50 ettari a 190 ettari coltivati a legumi secchi, prodotti tipici che stanno facendo registrare ottime performance per quanto riguarda i volumi di vendite nella Gdo: visto l’ampio apprezzamento avuto dai suoi fagiolini in busta, Le Stagioni d’Italia presenterà ai suoi consumatori altri prodotti tipici freschi toscani in busta quali ad esempio i borlotti e il cannellino.
La produzione di orticole vede l’azienda di Cortona come il centro principale di produzione: si è passati, sempre negli ultimi 12 mesi, da 200 a 400 quintali di patate a 400 e da 700 a 1.100 quintali di pomodoro.
Il miele a marchio Bonifiche Ferraresi
Di particolare interesse è il progetto che porterà nel 2019 la produzione diretta di miele da parte di Bonifiche Ferraresi e che verrà distribuito con il suo brand. Infatti, su una superficie di 100 ettari, oggi adibiti a cassa d’espansione, verranno creati dei prati polifiti caratterizzati dalla presenza della facelia, pianta tipica toscana di grande qualità per la produzione di nettare. Prati della Valdichiana che, come all’inizio del Novecento, vedranno il ritorno delle tipiche arnie.
L'agricoltura digitale
Il forte incremento della quantità e della qualità dei prodotti è certamente riconducibile alla metodologia di lavoro di Bonifiche Ferraresi: l’agricoltura di precisione (agricoltura 4.0), che vede Bonifiche Ferraresi tra i protagonisti in Europa, attraverso analisi costanti dei terreni, al monitoraggio della pianta attraverso droni e satelliti e alla pianificazione di ogni aspetto delle lavorazioni in campo, dimostra il suo positivo impatto per un’agricoltura che unisce la tradizione e l’innovazione al servizio della qualità del cibo.
«Generare valore per gli azionisti – ha proseguito Vecchioni - è sempre più per Bonifiche Ferraresi conquistare nuove quote di mercato e a tal fine la produzione di beni e servizi realizzata in un contesto ambientale rispettoso dei parametri paesaggistici e della tradizione architettonica rappresenta la migliore garanzia di salubrità e qualità per il consumatore».
Occupazione e formazione
«Il Progetto Toscana dimostra quanto oggi l’agroindustria è uno dei settori più dinamici della nostra economia. Per questo motivo, le figure professionali ad essa legate stanno acquisendo sempre maggiori conoscenze e competenze multidisciplinari – ha concluso Vecchioni – a dimostrazione di questo, a Cortona l’occupazione è passata in circa 3 anni da una decina di lavoratori a oltre cinquanta, e continueranno a crescere. Consapevole di questa evoluzione Bonifiche Ferraresi è tra i partner dei principali progetti di formazione a livello nazionale e regionale, come dimostra il corso post diploma Farmer 4.0 avviato dall’Its Eat di Grosseto con la collaborazione dell’Istituto Vegni di Cortona e la presenza nel corpo docenti dei tecnici agronomi della nostra azienda e che ha visto alcuni dei partecipanti impegnati in periodi di tirocinio nelle nostre sedi».