Frumento tenero, le varietà migliori per le semine 2022

    Al Nord le cultivar più produttive sono risultate i frumenti panificabili Solehio e Monviso. Quest’ultimo è salito al primo posto anche nell’Italia Centrale. Al Sud si è segnalata la varietà Drusilla

    Nella campagna agraria 2021-22 la Rete delle prove varietali del frumento tenero è giunta al suo 49° anno di attività, coordinata, per il secondo anno, dal Crea-CI, il Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, mantenendo però invariati i criteri di scelta delle varietà, l’impostazione delle prove e, soprattutto, la preziosa rete di collaboratori, appartenenti ad istituzioni pubbliche e private, che in questi anni ha avuto un ruolo fondamentale per la sua realizzazione.

    Quest’anno la sperimentazione ha riguardato 36 varietà, che sono state valutate in 25 località, di cui 12 nell’areale Nord, 8 nel Centro e 5 nel Sud (la prova di Catania, compromessa a causa delle condizioni meteo, non è stata però raccolta).

    Le varietà in prova sono riportate nella tabella 1, identificate con l’anno di iscrizione al Registro, il responsabile della selezione conservatrice e della commercializzazione in Italia e raggruppate per classe qualitativa di appartenenza: 6 appartengono alla classe dei Frumenti di Forza (FF), 8 a quella dei Frumenti Panificabili Superiori (FPS), 16 a quella dei Frumenti Panificabili (FP) e 6 a quella dei Frumenti da Biscotto (FB).

    Articolo tratto dallo speciale Frumento in campo di Terra e Vita 27

    Abbonati e accedi all’edicola digitale

    Rimangono invariate rispetto allo scorso anno, in quanto più diffuse a livello nazionale, le varietà di forza (FF) Giorgione e Rebelde, cui si è aggiunta la varietà panificabile (FP) PR22R58. Anche le varietà scelte per qualità e produzione, i testimoni di classe, sono risultate invariate: Bologna (FF), Lancillotto (FPS), Solehio (FP) e Bramante (FB). Sono entrate quest’anno nella Rete, poiché mai provate, le varietà FF Drusilla e KWS Criterium; FPS Algeri, Costante ed LG Auriga; FP Antelao, Anversa, Exception, Giunone, KWS Extrem, LG Astrolabe, Monviso, RGT Aragonese, RGT Rosasko e Winner; FB Kiathos CS. Le varietà FF Axum, FPS Aleppo, Nabucco, Peralba e Soana, FP Pilier e RGT Refill, FB Donatello, Minerva, Sintesi e Sy Liam hanno svolto invece quest’anno il secondo anno di prova.

    A proposito della varietà Minerva, riportiamo la recente nota del costitutore: “frumento registrato in origine con qualità biscottiera, ma che spesse volte, in condizioni di elevata fertilità del suolo e disponibilità di azoto, si presenta con ottime caratteristiche di frumento panificabile”. Nel presente articolo, tuttavia, per un corretto confronto nell’ambito del biennio, è stata mantenuta la sua classificazione originale come FB.

    Il seme delle varietà, preventivamente conciato con prodotti commerciali, è stato fornito dalle ditte sementiere responsabili della loro commercializzazione sul territorio nazionale. In tutte le località è stato utilizzato uno schema a reticolato (square lattice) con tre repliche. La parcella elementare di 10 m2 è stata seminata con un investimento unitario di 450 cariossidi germinabili/m2. Per tutti i caratteri rilevati in ciascuna località è stata eseguita l’analisi della varianza.

    Scarica tutte le tabelle

    Com’è andata la campagna

    In questa campagna agraria, soprattutto da gennaio in poi, l’andamento meteo è stato caratterizzato in generale da estrema siccità, declinata in modalità differente nei diversi areali. In generale, le semine sono state effettuate entro la metà di novembre e l’andamento termico ha consentito una buona emergenza. Eccezioni si sono riscontrate nelle Marche, ma anche in Sicilia, dove le operazioni di semina sono state fortemente ritardate a causa del perdurare delle piogge tra la metà di novembre e la metà di dicembre, che hanno reso impraticabili i campi.

    Con il nuovo anno, quasi ovunque, è iniziato un periodo siccitoso prolungato, associato a temperature generalmente più elevate rispetto alle medie poliennali. Queste condizioni, ad eccezione degli areali con terreni profondi o con tessitura pesante, dove lo stress è stato più contenuto, hanno portato a problematiche nell’assorbimento dei nutrienti, soprattutto dell’azoto, e stress idrico per le piante, con scarso accestimento, riduzione della taglia e disseccamenti fogliari precoci. Le temperature particolarmente elevate nel mese di giugno, poi, hanno causato, in molte zone, un’accelerazione nella fase di riempimento della granella, causando il fenomeno della stretta, con riduzione del peso ettolitrico, del peso delle cariossidi e della produzione.

    L’andamento climatico ha però generalmente limitato gli attacchi dei patogeni fungini, risultati assenti o moderati in quasi tutte le prove.

    Nelle tabelle 2, 3 e 4 vengono riportati i valori registrati per i principali caratteri agronomici, produttivi, merceologici e qualitativi (con il contenuto proteico determinato mediante spettroscopia Nir), dalle varietà in prova, raggruppate nelle rispettive classi qualitative, all’interno delle quali sono state ordinate per produzione decrescente.

    Nell’Italia settentrionale

    Nell’areale Nord, nonostante l’andamento climatico, la produzione si è attestata ad un valore medio di 7,84 t/ha (tabella 2), con una diminuzione, rispetto allo scorso anno, di 0,64 t/ha. Con l’eccezione del Veneto, che ha avuto un incremento rispetto allo scorso anno, e dell’Emilia-Romagna, che si è mantenuta ai livelli produttivi del 2021, le altre regioni del Nord hanno registrato decrementi, più leggero quello del Friuli, più marcati quello della Lombardia e del Piemonte.

    Considerando le diverse classi qualitative, le produzioni medie più elevate sono state riscontrate per la classe FP (8,10 t/ha), seguita dalle classi FB (7,93 t/ha), FPS (7,64 t/ha) ed FF (7,36 t/ha).

    Considerando le 36 varietà in prova, le cultivar più produttive sono risultate i frumenti panificabili Monviso (8,79 t/ha), al suo primo anno di prova, e Solehio (8,77 t/ha), entrambe con ottima stabilità produttiva. Le varietà di recente costituzione Donatello e Minerva (entrambe FB), Silverio (FP), e Nabucco (FPS) confermano le buone performance dello scorso anno, tutte con produzione media superiore alle 8,0 t/ha e tutte con buona stabilità produttiva.

    Produzioni medie buone anche per le nuove entrate FP: RGT Rosasko (8,53 t/ha), Exception (8,40 t/ha), Winner (8,24), Anversa (8,21 t/ha), RGT Aragonese (8,06 t/ha) e KWS Extrem (8,02 t/ha). Tra i frumenti FF si conferma la buona performance osservata negli anni precedenti di Giorgione, con una produzione di 7,71 t/ha e indice medio pari a 98.

    Per quanto riguarda i caratteri agronomici, la spigatura è avvenuta in media il 9 maggio, con una “forbice” che è andata dal 5 maggio, per la varietà più precoce, Drusilla, al 13 maggio, per la più tardiva, Nemo. L’altezza delle piante ha fatto registrare un valore medio di 84 cm: Drusilla (94 cm) e RGT Aragonese (76 cm) si sono dimostrate le varietà di taglia rispettivamente maggiore e minore.

    Per quanto attiene invece alle caratteristiche merceologiche, il peso ettolitrico medio è risultato buono (78,0 kg/hl), in linea con quello dell’anno precedente. La classe FF ha fatto registrare il peso ettolitrico più elevato, con una media di 80,5 kg/hl, seguita dalle classi FPS (78,3 kg/hl), FP (77,3 kg/hl) ed FB (77,1 kg/hl). Entrando nel dettaglio delle varietà, il podio per il peso ettolitrico va al frumento di forza Giorgione (81,0 kg/hl). Pesi superiori ad 80,0 kg/hl si sono osservati nei frumenti di forza Rebelde (80,8 kg/hl), Drusilla (80,7 kg/hl), KWS Criterium (80,5 kg/hl), Axum (80,4 kg/hl) e nel panificabile superiore Aleppo (80,2 kg/hl). Solo la varietà FB SY Liam, con 72,5 kg/hl, ha fatto rilevare un peso ettolitrico medio inferiore al valore soglia di 75 kg/hl per la classificazione qualitativa.

    Nell’areale Nord, il carattere che più ha risentito delle problematiche climatiche è stato il peso dei 1.000 semi, che si è attestato ad una media di 35,5 g (lo scorso anno eravamo a 39,7 g), con oscillazioni tra il minimo di 29,2 g di Aleppo ed il massimo di 40,8 g di Costante, entrambe FPS. Il contenuto proteico è risultato buono, attestandosi ad una media del 13,5 %. La classe FF, come atteso, ha evidenziato la media più elevata (14,1%), seguita dalle classi FPS (13,6 %), FB (13,4 %) ed FP (13,1 %). Il contenuto proteico più alto (14,9%) è stato rilevato nella varietà di forza Rebelde, il più basso (12,4 %) nel frumento panificabile Anversa.

    In Italia centrale

    Le problematiche connesse alle condizioni climatiche hanno influito negativamente sulla produzione dell’areare, che si è attestata ad una media di 5,01 t/ha (tabella 3), in netto calo rispetto a quella dello scorso anno, che era stata di 6,43 t/ha. Solo il Lazio si è mantenuto ai livelli produttivi del 2021, mentre la Toscana e soprattutto le Marche hanno registrato cali produttivi importanti.

    Per quanto riguarda le classi qualitative, le variazioni sono state molto ristrette, con la classe FPS (5,03 t/ha) seguita dalla FP (5,02 t/ha), dalla FB (4,99 t/ha) e dalla FF (4,98 t/ha).

    Tra le varietà, Monviso (FP) anche in questo areale è risultata al primo posto, con produzione media di 5,51 t/ha e ottima stabilità (indice superiore a 100 in tutte le località di prova). Donatello e Minerva (entrambe FB) hanno confermato la buona performance avuta al Nord, con produzione media rispettivamente di 5,46 e 5,33 t/ha e indice medio rispettivamente di 109 e 106.

    Anche al Centro la varietà Solehio “tiene” (con produzione media di 5,38 t/ha e indice produttivo superiore a 100 nella maggior parte dei campi di prova), seguita dalle nuove entrate Antelao (FP; 5,37 t/ha), KWS Extrem (FP) e Drusilla (FF), entrambe con 5,31 t/ha, e Anversa (FP; 5,27 t/ha), e dalla varietà FPS Peralba, al secondo anno di prova (5,37 t/ha), tutte con indice medio uguale o superiore a 106.

    Al Centro la spigatura media è avvenuta, come per il Nord, il 9 maggio, in ritardo di una settimana rispetto allo scorso anno; la varietà più precoce, come per il Nord, è risultata Drusilla (4 maggio), le più tardive sono state LG Auriga, RGT Rosasko, Nemo, Winner e Pilier, tutte spigate il 13 maggio.

    Per quanto riguarda l’altezza, il valore medio è risultato di 78 cm, esattamente come lo scorso anno, con oscillazioni da 70 cm (PR22R58 e Sintesi) a 90 cm (Drusilla).

    Il peso ettolitrico è risultato fortemente penalizzato dall’andamento climatico: si è attestato ad una media di 76,8 kg/hl, con una riduzione di ben 5 kg/hl rispetto allo scorso anno e con 8 varietà che non hanno superato la soglia di 75 kg/hl. Da segnalare le varietà FF Drusilla, Giorgione e KWS Criterium e la varietà Bramante (FB), che, nel contesto sfavorevole, hanno però superato gli 80 kg/hl.

    Anche il peso dei 1.000 semi, con una media generale di 28,8 g, è risultato fortemente penalizzato, sia nei confronti del 2021 (quando si era attestato a 37,0 g), ma anche nei confronti dell’areale Nord nel presente anno. Il valore del parametro è oscillato tra 23,4 g nella varietà FPS Aleppo e 34,7 g nell’FP Antelao.

    Le ridotte dimensioni del seme hanno fatto sì che il contenuto proteico sia stato particolarmente elevato, con una media del 15,3% e oscillazioni minime nelle medie delle classi (da 15,1% per i frumenti FP al 15,5 % per gli FF e FPS). Per quanto riguarda le varietà, il valore più elevato è stato fatto registrare da Rebelde (FF: 16,5%), il più basso da Anversa (FP: 14,2%).

    Nell’Italia meridionale

    La produzione media di questo areale (4,79 t/ha; tabella 4) è risultata di 0,63 t/ha inferiore rispetto a quello dello scorso anno. Il calo produttivo più evidente (- 1,59 t/ha) si è manifestato in Puglia, mentre in Sicilia il decremento è stato molto modesto (- 0,13 t/ha). La prova di Larino, in Molise, ha fatto registrare il valore produttivo medio più basso (4,32 t/ha). Per quanto riguarda le classi qualitative, non ci sono stati grandi scostamenti nelle medie produttive, con i seguenti risultati: FB (4,93 t/ha), FPS (4,85 t/ha) FP (4,77 t/ha), ed FF (4,64 t/ha).

    Considerando le varietà, la nuova entrata Drusilla (FF) si è posizionata al primo posto per produttività (5,69 t/ha) e per stabilità, con indice medio pari a 119 e superiore a 100 in tutte le località di prova. A seguire, Aleppo, FPS, al secondo anno di prova, con produzione di 5,52 t/ha e indice medio pari a 115, Antelao (FP: 5,44 t/ha), Donatello (FB: 5,42 t/ha) e Monviso (FP: 5,37 t/ha), che associano alla produttività anche ottima stabilità.

    La spigatura delle varietà è avvenuta in media l’11 maggio, con un ritardo di due settimane rispetto allo scorso anno. Tale ritardo è imputabile alla prova di Baucina, che, seminata alla fine di gennaio, ha avuto un fisiologico ritardo nella fase riproduttiva. Al Sud la varietà più precoce, come già osservato al Nord e al Centro, è stata Drusilla, con spigatura il 6 maggio, mentre le più tardive sono risultate LG Auriga e Winner (15 maggio).

    La taglia delle piante è risultata leggermente inferiore (-4 cm) rispetto allo scorso anno, attestandosi ad una media di 74 cm; la varietà di taglia più elevata è stata Drusilla (83 cm), quella di taglia più bassa PR22R58 (65 cm).

    Il peso ettolitrico medio è risultato basso (74,9 kg/hl) e ben 12 varietà non hanno raggiunto il valore soglia di 75 kg/hl. La varietà con peso specifico più elevato è risultata Drusilla (FF; 79,6 kg/hl). Il peso dei 1.000 semi è risultato in media decisamente basso (26,3 g), con oscillazioni dal minimo di 22,1 g per il panificabile superiore Aleppo al massimo di 32,6 per il panificabile Antelao.

    Il contenuto proteico, come atteso dalle dimensioni ridotte del seme, è risultato molto elevato, con una media generale di 15,1% e oscillazioni tra le varietà, da un minimo di 14,3% (per gli FP Antelao, Monviso e Anversa) ad un massimo di 16,3% per Rebelde.

    Gli indici produttivi

    Nella tabella 5 vengono riportati gli indici medi produttivi rilevati negli ultimi cinque anni di sperimentazione nei tre areali allo scopo di fornire indicazioni utili per la scelta delle varietà da impiegare nella prossima campagna agraria.

    Considerando le varie classi qualitative, nell’ambito dei frumenti di forza (FF) Giorgione, arrivato al quarto anno di prove, conferma il buon comportamento nei tre areali. Per la classe dei frumenti panificabili superiori (FPS) che hanno completato il ciclo di prove, Nabucco ha evidenziato buone e stabili produzioni in tutti gli areali, mentre Aleppo si è distinto particolarmente al Sud.

    Tra i frumenti panificabili (FP) il testimone Solehio continua ad essere competitivo in tutti gli areali, ad eccezione del Sud nel presente anno.

    Tra le varietà al secondo anno di prove si evidenziano RGT Refill, con buoni valori dell’indice produttivo in tutti gli areali, e Silverio e Nemo, particolarmente performanti al Nord e al Centro, mentre tra quelle di nuova introduzione sembrerebbe distinguersi Monviso in tutti gli areali, anche se la sua potenzialità dovrà essere confermata con un ulteriore anno di prove.

    Tra i frumenti da biscotto (FB), si confermano le potenzialità di Donatello e Minerva in tutti gli areali.

    Articolo tratto dallo speciale Frumento in campo di Terra e Vita 27

    Abbonati e accedi all’edicola digitale

    Le prove trattate

    In tabella 6 vengono infine riportati i risultati relativi alle quattro località dove alla prova non trattata è stata affiancata una seconda prova in cui è stato effettuato il trattamento fungicida.

    Il particolare andamento climatico quest’anno ha limitato la diffusione delle malattie o ne ha determinato la comparsa in epoca tardiva: di conseguenza la differenza produttiva media tra la prova trattata e non trattata è di sole 0,24 t/ha. Tuttavia, è possibile notare che in generale tutte le varietà hanno risposto positivamente al trattamento con anticrittogamico, con guadagni produttivi fino a 0,82 t/ha, registrato per Drusilla.

    Per quanto riguarda il peso ettolitrico è stato evidenziato in media un incremento di 0,6 kg/hl a favore della tesi trattata, con grandi differenze tra le varietà, arrivando ad un guadagno di 1,4 kg/hl per Anversa.

    Considerazioni conclusive

    Alla luce di quanto esposto, si può affermare che l’attività di sperimentazione varietale rimane uno strumento utile e di estrema importanza ai fini della diffusione di varietà innovative da proporre a tutti gli operatori del settore. La Rete delle prove varietali mantiene quindi un importante significato strategico.

    Il trattamento con anticrittogamici, anche in annate in cui la pressione dei patogeni è bassa, svolge un importante contributo al miglioramento delle rese e della qualità merceologica.

    Nell’ottica delle variazioni climatiche in atto e della contemporanea necessità di rendere i sistemi produttivi agrari sempre più sostenibili, l’attività di miglioramento genetico volta allo sviluppo di varietà produttive, stabili e resilienti rimane uno dei pilastri fondanti per l’agricoltura del nuovo millennio.


    *Gli autori sono del Crea - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali (CI).
    Sede di Vercelli: Patrizia Vaccino, Simone Di Siena, Francesca Sansoni, Lorenzo Sena.
    Sede di Bergamo: Gianfranco Mazzinelli.
    patrizia.vaccino@crea.gov.it

    Scarica tutte le tabelle

    Frumento tenero, le varietà migliori per le semine 2022 - Ultima modifica: 2022-09-21T17:10:19+02:00 da K4

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento
    Per favore inserisci il tuo nome