L’agricoltura europea torna al centro del dibattito politico, in una fase in cui Bruxelles è chiamata a conciliare semplificazione, sostenibilità e redditività. Sul tavolo, nuove leggi per riequilibrare i rapporti nella filiera, una Pac da rendere più snella e una Commissione sotto pressione per trovare un punto di equilibrio tra transizione verde e competitività.
Sul fondo, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e il rilancio del ruolo della Fao, che celebra a Roma i suoi ottant’anni.
Più forza ai produttori nella filiera alimentare
Il Parlamento europeo ha approvato una nuova legge destinata a cambiare i rapporti di forza lungo la catena agroalimentare. L’obiettivo è garantire contratti scritti obbligatori tra agricoltori e primi acquirenti, promuovere una remunerazione equa e ridurre le pratiche commerciali sleali.
«Dobbiamo porre fine a rapporti squilibrati che mettono in ginocchio chi produce il nostro cibo», ha dichiarato la relatrice Céline Imart, eurodeputata francese del Ppe e cerealicoltrice.
La misura, approvata con 532 voti favorevoli, tutela in particolare i piccoli produttori, spesso privi di strumenti legali per difendersi da pagamenti ritardati o cancellazioni unilaterali degli ordini.
La normativa introduce anche una definizione più rigorosa di “carne”, riservando termini come bistecca, salsiccia o hamburger esclusivamente a prodotti di origine animale, escludendo quindi i derivati da colture cellulari. Sul fronte delle importazioni, Bruxelles chiede reciprocità: i prodotti provenienti da Paesi terzi dovranno rispettare gli stessi limiti di residui di pesticidi previsti per quelli europei.
Pac più semplice e più vicina agli agricoltori
Un altro tassello fondamentale arriva dal voto in plenaria sulla semplificazione della Politica Agricola Comune. Con 492 voti favorevoli, il Parlamento europeo ha chiesto di ridurre la burocrazia e restituire tempo e certezze ai quasi nove milioni di agricoltori dell’Unione.
Il relatore socialista André Rodrigues ha parlato di «un segnale chiaro: l’Europa ha ascoltato gli agricoltori».
Tra le misure proposte: maggiore flessibilità ambientale, soglie più basse per accedere agli aiuti di crisi e un sostegno rafforzato ai piccoli produttori, con pagamenti fino a 5.000 euro l’anno — il doppio rispetto alla proposta iniziale della Commissione.
La semplificazione, però, non dovrà tradursi in un passo indietro sugli obiettivi ambientali. I deputati chiedono che anche le aziende parzialmente biologiche possano contribuire agli impegni agroambientali, evitando penalizzazioni per chi ha già intrapreso la strada della transizione verde.
Stati membri uniti per una Pac “coerente e integrata”
Sul fronte del Consiglio, 17 Stati membri — tra cui Italia, Francia e Spagna — invocano una Pac unitaria, che ricomponga le regole oggi disperse in diversi atti legislativi.
Secondo la posizione comune, la frammentazione normativa rischia di compromettere la coerenza del sistema e di aumentare il carico amministrativo per gli agricoltori.
Il gruppo “16+1” (a cui si aggiunge l’Estonia) propone di riportare tutte le disposizioni in un unico testo, riaffermando l’importanza del modello a due Pilastri e di un bilancio agricolo solido e prevedibile.
Le preoccupazioni principali restano l’aumento dei costi di produzione, le tensioni geopolitiche e il peso crescente delle condizionalità sociali e ambientali.
La Commissione, dal canto suo, ribadisce che la semplificazione non ridurrà l’ambizione ecologica della Pac, ma la renderà «più efficace e più accessibile».
Clima e zootecnia: prove di equilibrio
Il tema climatico rimane in primo piano in vista della COP30 di Belém (Brasile), dove il Parlamento europeo si presenterà con una posizione ambiziosa: mantenere alta la leadership dell’Ue e accelerare la transizione energetica.
La Commissione Envi ha approvato una risoluzione che chiede la fine dei sussidi ai combustibili fossili e un obiettivo climatico per il 2040 fondato su basi scientifiche.
Nel frattempo, il settore zootecnico europeo si prepara a un confronto cruciale. Il 23 ottobre la Commissione riunirà a Bruxelles un nuovo vertice sulla zootecnia, spostando l’attenzione dal “verde” alla competitività.
Pressioni politiche e mercato spingono infatti l’Ue a concentrarsi su produttività e margini economici, pur mantenendo un occhio alla sostenibilità ambientale.
Tra i temi in agenda: innovazione tecnologica, riduzione dei costi di produzione, rafforzamento dei controlli alle frontiere e reciprocità commerciale. Il pomeriggio sarà dedicato alle buone pratiche sostenibili e alla misurazione delle emissioni, con interventi di DG Agri, DG Clima e delle principali ONG ambientaliste.
Fao: 80 anni di storia e un futuro “Hand in Hand”
Dal 10 al 17 ottobre Roma è la capitale mondiale del cibo, in occasione degli 80 anni della Fao. Il tema scelto – “Hand in Hand for Better Foods & a Better Future” – riunisce leader globali, scienziati e giovani innovatori in una settimana di eventi, mostre e forum internazionali. Tra gli ospiti: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Papa Leone XIV, Ban Ki-moon e la regina Letizia di Spagna.
Il momento clou sarà la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che vedrà l’inaugurazione del nuovo Museo dell’Agricoltura e dell’Alimentazione (Fao MuNe), spazio dedicato alla storia e alla cultura del cibo nel mondo.










