Europa protagonista tra dazi, sostenibilità e sfide globali

Europa
Dall’Aia a Roma, il Vecchio continente prova a difendere il suo modello agricolo e agroalimentare

Tra decisioni dell’Organizzazione mondiale del commercio, previsioni sulla produzione di vino e nuovi scenari di politica agricola, la settimana europea ha messo in scena il volto più politico e strategico  dell’agricoltura continentale. Dalle vittorie commerciali del Vecchio Continente sui dossier patatine e olive ai richiami del World Food Forum di Roma, emerge un’Europa che – tra contenziosi e crisi climatiche – prova a riaffermare il proprio modello di sostenibilità e competitività.

L’Ue vince due battaglie Omc

L’Unione europea incassa due successi cruciali in sede Omc. Il primo riguarda il lungo braccio di ferro con la Colombia sui dazi imposti alle patatine fritte surgelate provenienti da Belgio, Germania e Paesi Bassi. Un nuovo panel dell’Organizzazione mondiale del commercio ha riconosciuto, ancora una volta, la violazione da parte di Bogotá dell’Accordo antidumping, invitando il governo colombiano ad adeguarsi pienamente alle regole multilaterali.

Il secondo successo arriva sul fronte del contenzioso con gli Stati Uniti per i dazi sulle olive spagnole. L’arbitrato Omc ha autorizzato Bruxelles a imporre contromisure fino a 12 milioni di euro l’anno. Un verdetto che, pur simbolico nelle cifre, rafforza il principio di reciprocità nelle relazioni commerciali agricole transatlantiche. Segnali di un’Europa che non intende più subire ma far valere le proprie regole nel mercato globale.

 Le tappe del contenzioso olive Ue-Usa

  • 2018: Washington impone dazi su olive spagnole, accusando i produttori di beneficiare di sussidi Pac.
  • 2021: primo verdetto Omc favorevole all’Ue.
  • 2024: il panel di conformità conferma le violazioni Usa.
  • Ottobre 2025: l’arbitrato autorizza Bruxelles a introdurre contromisure per 12 milioni €/anno, aggiornabili per inflazione.

Vino europeo: quantità giù, qualità su

L’annata 2025 per il vino europeo si chiude con luci e ombre. Secondo i dati di Copa-Cogeca, la produzione si attesta a 145,5 milioni di ettolitri, in leggero aumento (+1%) rispetto al 2024 ma ancora il 7,5% sotto la media quinquennale. Italia, Francia e Spagna confermano la leadership, coprendo insieme l’80% del volume totale, ma con dinamiche differenziate: Roma segna un +8%, Parigi un +2,3%, mentre Madrid arretra del 15%.

Le condizioni climatiche estreme – tra ondate di calore, siccità e incendi – continuano a colpire i vigneti europei. E mentre la domanda resta debole per effetto dell’inflazione e del cambio delle abitudini di consumo, i dazi Usa sugli alcolici europei continuano a pesare sulle esportazioni. Nonostante tutto, i viticoltori riescono a mantenere l’eccellenza qualitativa, segno di una resilienza che fa del vino europeo un simbolo di adattamento e identità.

La mappa della produzione vinicola 2025

Paese

Produzione (Mhl) Variazione % su 2024

Scostamento media 5 anni

Italia 47,0 8%
Francia 37,0 2,3% –12%
Spagna 31,5 –15%
Germania n.d. –8%
Portogallo n.d. –11%

Totale Ue: 145,5 Mhl, ancora 40 milioni sotto il livello del 2018.

Jrc: il futuro della Pac tra produttività e ambiente

Lo Joint Research Centre della Commissione europea e la DG Agri hanno pubblicato Scenar 2040, uno studio che disegna due traiettorie possibili per la PAC del futuro: una orientata alla produttività (Prod&Inv), l’altra alla sostenibilità (Env&Clim). Il primo scenario privilegia investimenti e competitività, con un aumento della produzione e dell’autosufficienza europea, ma anche un incremento delle emissioni. Il secondo, più verde, riduce le rese ma migliora gli indicatori ambientali, spostando il baricentro verso pratiche estensive e minore impatto.

Gli scenari Pac 2040 in sintesi

Scenario

Focus Effetti principali

Rischi

Prod&Inv Competitività e investimenti Aumento produzione, miglior trade balance Ue Maggiori emissioni, squilibri tra Stati
Env&Clim Ambiente e clima Riduzione Ghg, prezzi più alti per carne e latte Minore competitività,
più importazioni
NoCAP Abolizione Pac Collasso redditi agricoli, disparità regionali Impatto sociale e ambientale severo

 

Roma, capitale del dialogo globale sul cibo

Dal 10 al 17 ottobre, Roma ha ospitato il World Food Forum 2025 presso la FAO. Oltre 16.000 partecipanti in presenza e 60.000 online hanno animato una settimana di dibattiti sul futuro dei sistemi agroalimentari, alla presenza di Capi di Stato, ministri e – per la prima volta – di Papa Leone XIV.

Il Direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ha definito l’evento “una piattaforma di trasformazione globale”. Tra i protagonisti, anche il Presidente del Consiglio europeo António Costa, che ha ribadito l’allineamento tra l’Unione e la FAO nel combattere le cause strutturali della fame. L’Italia, con la partecipazione del Presidente Mattarella e della Premier Giorgia Meloni, ha riaffermato il ruolo di ponte tra Europa e Mediterraneo nella diplomazia alimentare.

L’agricoltura europea alla prova della complessità

L’insieme di questi eventi e decisioni conferma che l’agricoltura europea è al crocevia tra diplomazia, clima e mercato. Le vittorie all’Omc, i numeri del vino, gli scenari del JRC e il dibattito internazionale sulla sicurezza alimentare raccontano un’Unione che, nonostante le sue contraddizioni, resta riferimento globale per un’agricoltura che vuole essere insieme competitiva e sostenibile.

Per l’Europa agricola, il futuro non si misurerà solo in ettari o tonnellate, ma nella capacità di costruire politiche comuni in grado di coniugare reddito, ambiente e coesione sociale. In altre parole, un nuovo patto tra produttori, istituzioni e cittadini: la vera sfida dell’agricoltura europea del 2040.

Europa protagonista tra dazi, sostenibilità e sfide globali - Ultima modifica: 2025-11-03T10:18:08+01:00 da Simone Martarello

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