Massimiliano Rella
La Valpolicella si riorganizza per fare fronte all’emergenza
Primo: tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori. Secondo: salvaguardare l’immagine delle nostre produzioni sui mercati internazionali. Il direttore Olga Bussinello, ribadisce il ruolo chiave dei Consorzi e avverte: «Occorre pensare al presente ma anche al futuro, quando l’emergenza Covid 19 sarà finita dovremo disporre di strumenti adeguati per non disperdere le quote di vendita conquistate nei mercati chiave»
Cura Italia. Nardi (Prosecco Docg): «Servono misure specifiche per il comparto...
Export bloccato e mercato interno in stallo anche per il vino, ma molte misure studiate per l’agricoltura come l’anticipo Pac non sono affatto decisive per il settore vitivinicolo. Innocente Nardi, presidente del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore «Rischiamo di pagare un conto salato in settembre, quando occorrerà rifornire le cantine e non ci sarà liquidità per far fronte agli approvvigionamenti»
«Il nostro enoturismo stroncato sul nascere»
L’emergenza coronavirus è calata come una mannaia sull’azienda Dattilo di Roberto Ceraudo sulla costa ionica calabrese. «Abbiamo lavori di ristrutturazione dell’agriturismo bloccati a metà, disdette di tutte le prenotazioni e commercializzazione dei vini sospesa». Ma Ceraudo ha fiducia: «Ripartiremo solo se sapremo mostrare solidarietà tra Nord e Sud della penisola»
Aceto balsamico in smart working
In mezzo all’emergenza coronavirus c’è un prodotto che sembra non soffrire, almeno sul mercato interno, nonostante l’esigenza di aumentare la sicurezza delle linee di produzione. Federico Desimoni (Aceto Balsamico di Modena IGP): «La filiera che va dall’uva fino all’acetaia è la più controllata e certificata, auspico che l’emergenza inneschi una maggiore attenzione verso le garanzie di origine, di qualità e di sicurezza alimentare»
Rassicurare i mercati: la produzione di vino va avanti
l Chianti Classico è pienamente operativo. In piena emergenza coronavirus Giovanni Manetti, presidente del Consorzio più antico di Italia ribadisce l’importanza di rassicurare produttori e consumatori internazionali con messaggi di continuità e di responsabilità
Raffaele Librandi (Cirò): «Pronti a resistere, ma serviranno sostegni per ripartire»
Dalla Lombardia alla Calabria il mondo del vino condivide in maniera solidale le proposte per superare i problemi legati all’escalation del coronavirus e all’allargamento della zona “arancione”. Raffaele Librandi, presidente del Consorzio Cirò: «Prima va tutelata la salute dei cittadini e dei lavoratori, poi però occorrono interventi efficaci a supporto dei redditi delle imprese e delle famiglie».
Come esportare Amarone se l’addetto vendite è respinto alle frontiere?
Il commercio di vino ai tempi del coronavirus. La filiera prova a resistere tra blocchi logistici, richieste ingiustificate di certificati, fiere che saltano e discriminazioni del made in Italy. Il caso di Cantina Santa Sofia, marchio storico della Valpolicella