Prosegue il successo del vino biologico italiano sui mercati internazionali che vale 192 milioni di euro, con un'impennata del 40% registrata nel 2016 rispetto all'anno precedente. E' quanto emerge dalla ricerca Wine Monitor Nomisma presentata in occasione del convegno Vino Bio Day organizzato da Ice-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, moderato dal giornalista Lorenzo Tosi di VVQ (Vigne, Vini e Qualità).
Bene anche i consumi e le vendite nel mercato interno. Un italiano su 4 (il 21%) lo ha consumato nel 2016 almeno una volta, il 2% rispetto all'anno precedente. Bene anche le vendite che hanno raggiunto 275 milioni di euro, registrando +34% rispetto al 2015. Il mercato interno, considerando tutti i canali, vale il 30% del totale (83 milioni, +22% rispetto al 2015).
In base alla ricerca, l'export di vino biologico italiano pesa per il 3,4% sul totale dell'export del settore, ma il trend è in continua crescita grazie anche a una forte propensione all'export delle aziende bio (79% vende all'estero), che rappresenta il 70% del fatturato. Per quanto riguarda i principali mercati di sbocco, l'Ue rappresenta la principale destinazione (66% a valore), con in testa la Germania (33%), seguita dagli Stati Uniti (12%).
Le aziende sono ottimiste per i prossimi anni. A trainare le vendite, secondo il 28% del campione, saranno i mercati terzi, primo fra tutti quello statunitense. Una su 4 poi prevede un aumento di oltre il 10% del proprio fatturato dovuto all'export nei prossimi 3 anni, un ulteriore 54% prevede comunque una crescita compresa tra il 2% e il 10%. Più dei 2 terzi delle aziende, infine, scommette sulla crescita dell'export, mentre le altre non prevedono variazioni sostanziali del proprio giro d'affari, ma neanche alcuna diminuzione delle vendite.