Droni, sensori di ultima generazione ed Intelligenza Artificiale per monitorare corsi d’acqua difficili da raggiungere, incrementando gli strumenti per contrastare il dissesto idrogeologico e prevenire le conseguenze di eventi estremi, frutto della nuova condizione climatica: l’Associazione Irrigazione Est Sesia (Aies) ed il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) hanno avviato una collaborazione finalizzata a portare in Italia il progetto europeo Uawos (Unmanned Airborne Water Observing System), un innovativo sistema di monitoraggio dei fiumi, la cui sperimentazione ha già coinvolto Alaska, Benin, Nigeria, Germania e Svezia.
Per Massimo Gargano, Direttore Generale di Anbi: «L’impiego di droni, equipaggiati con sensoristica di ultima generazione, consentirà di migliorare il monitoraggio costante sulla rete di canali, che attraversano il territorio, risultando molto utile anche per la gestione del cosiddetto Deflusso Ecologico, vale a dire la quantità d’acqua che, secondo la normativa comunitaria, deve rimanere in alveo, garantendo il benessere del corpo idrico».
Rilevamento idrometrico aereo più economico
Il progetto Uawos, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, sviluppa una tecnologia di “rilevamento idrometrico aereo e senza contatto”, grazie a droni comandati da remoto e che controllano i corsi d’acqua, raccogliendo grandi quantità di dati per meglio affrontare le problematiche relative all’adattamento ai cambiamenti climatici, alla valutazione del rischio di alluvioni ed alla sorveglianza/gestione di eventi idrologici estremi; sono impiegati droni equipaggiati con sensori, in grado di rilevare:
- batimetria (la profondità e la morfologia dei fondali dei bacini idrici),
- velocità superficiale dell'acqua
- altezza del “pelo libero"
di corpi idrici difficili da raggiungere o il cui monitoraggio è economicamente dispendioso.
Si stima che questa tecnologia possa essere da due a tre volte meno costosa dei tradizionali sistemi di osservazione: l'obbiettivo del progetto è quindi quello di dimostrare il valore dei dati in una serie di casi d’uso nelle regioni alpine, artiche e tropicali; in particolare, la nuova tecnologia sarà un’utile risorsa anche per il monitoraggio dei ghiacciai alpini, da tempo minacciati seriamente dalle conseguenze della crisi climatica.
Tra i casi di studio previsti in Europa il progetto ha anche inserito l’area del fiume Po nei pressi di Settimo Torinese e Chivasso, nonchè la parte terminale dell’Orco, oltre ad un’altra sperimentazione sull’Adige.
Dopo l’emergenza idrogeologica, che qualche settimana fa ha interessato anche la Valle d’Aosta, l’Aies, per conto della Coutenza Canali Cavour, ha ospitato a Novara un team di ricerca italo-danese, che sta sviluppando una nuova generazione di sensori da installare su droni nell'ambito del progetto europeo Uawos. La base operativa per l’esecuzione delle attività di calibrazione e per l’installazione di parte della strumentazione necessaria per l’esecuzione delle misure è stata la traversa del canale Cavour a Chivasso.
«Siamo orgogliosi di poter collaborare con Cnr - Irpi (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) per acquisire questo importante progetto europeo - spiega Mario Fossati, Direttore Generale di Aies -. Si tratta di un progetto, che impiega l’innovazione tecnologica per prevenire gli effetti del cambiamento climatico e del dissesto idrogeologico. Sempre più spesso ci troviamo ad affrontare eventi, che pochi anni fa si ritenevano eccezionali: dall’estrema siccità del 2022 fino alle alluvioni, che hanno colpito il Piemonte anche recentemente. Questo progetto ci consentirà di migliorare e perfezionare le attività di monitoraggio sul reticolo irriguo a tutela del territorio e dei suoi abitanti».