La Commissione europea esprime preoccupazioni per la vendemmia 2017 ancora in corso nei vari Stati membri in quanto le condizioni atmosferiche negative hanno avuto un peso determinante sulla produzione di questo anno.
Prima la neve, la grandine e il gelo e poi la siccità dell’ultima estate sono stati i fattori climatici che hanno dato il colpo di grazia alla produzione viticola europea che alla fine non potrà contare su circa 22 milioni di ettolitri di vino che verranno prodotti in meno rispetto alla vendemmia 2016. Il quantitativo complessivo di vino stimato che verrà prodotto sarà di 145 milioni di ettolitri con un calo del 14% rispetto all’anno precedente. La contrazione produttiva è ancor più rilevante se si considera che l’ultima stagione produttiva negativa risale al 2012 ma quella di quest’anno è inferiore del 5,5 milioni di ettolitri al record storico di quell’anno.
Le conseguenze negative delle avversità atmosferiche hanno colpito maggiormente i principali paesi produttori di vino dell'Unione europea che prevedono notevoli diminuzioni della loro raccolta: la Spagna prevede che il raccolto sia inferiore del 16% rispetto all'anno precedente, Francia 17% e Italia 21%. Alcune regioni in questi paesi prevedono riduzioni ancora maggiori di quelle medie nazionali. Ad esempio Castilla-la-Mancha, una delle maggiori e più famose regioni viticole spagnole, prevede che il raccolto sia inferiore del 19% rispetto allo scorso anno, mentre la Sicilia in Italia prevede un calo del 35%.
La situazione però non è la stessa in tutta l'Ue, in quanto alcuni paesi prevedono un miglioramento rispetto all'anno precedente in quanto colpiti meno dalle avverse condizioni climatiche. Il Portogallo, per esempio, prevede un aumento del 10% rispetto al 2016, mentre l'Austria, nonostante il gelo dell'anno scorso, prevede un miglioramento del 23%. La Romania prevede una crescita del 60%, un ritorno al livello del 2013 e un aumento del 35% rispetto alla produzione media di cinque anni.
Il bilancio complessivo del vigneto comunitario rimane comunque negativo in termini di produzione complessiva in quanto i paesi che registrano aumenti hanno produzioni complessive in valore assoluto molto ridotte che non riescono a compensare le grosse perdite dei paesi maggiori.
Stato membro | Produzione 2017/2018 1.000 ettolitri | % su 2017/2016 |
BULGARIA | 1.355 | +9% |
REPUBBLICA CECA | 645 | +2% |
GERMANIA | 7.950 | -12% |
GRECIA | 2.460 | -5% |
SPAGNA | 36.800 | -15% |
FRANCIA | 37.200 | -18% |
CROAZIA | 608 | -21% |
ITALIA | 40.023 | -21% |
CIPRO | 99 | +22% |
LUSSEMBURGO | 90 | +8% |
UNGHERIA | 2.500 | -11% |
AUSTRIA | 2.401 | +23% |
PORTOGALLO | 6.621 | +10% |
ROMANIA | 5.346 | +61% |
SLOVENIA | 586 | -21% |
SLOVACCHIA | 301 | -4% |
REGNO UNITO | 30 | -21% |
ALTRI | 36 | = |
TOTALE | 145.051 | -14,4% |