I giovani coinvolti nella ricerca “Il mondo dei giovani e l’agricoltura”, che la società di ricerche Swg ha svolto per conto di Pink Lady Europe, vedono nell’attività agricola un’opportunità di fare impresa in modo innovativo, valorizzando il territorio e portando nuove idee e competenze a un comparto che promette sviluppo economico e sostenibile. Un approccio coerente con la filosofia alla base della filiera della mela Pink Lady®. Qualche dato di inquadramento del settore prima di analizzare i dati della ricerca. Lo scorso anno le aziende agricole italiane erano circa 1,5 milioni e occupavano quasi un milione di unità di lavoro. La produzione si è attestata sui 53 miliardi di euro, per un valore aggiunto di 29 miliardi di euro. È in forte aumento (+48,4%) il numero di aziende le multifunzionali, impegnate in attività connesse all’agricoltura. Trend positivo anche per le aziende che puntano su produzioni bio per le coltivazioni e gli allevamenti: nel triennio 2011/2013 la superficie biologica investita è passata dal 6,1% al 7,7% del totale di quella agricola utilizzata. In Italia giovani imprenditori guidano il 5% delle aziende agricole: allinearsi alla media europea, pari all’8%, appare un obiettivo raggiungibile. Il nostro è un sistema caratterizzato da unità di piccole dimensioni: l’80,7% delle aziende impiega meno di un’unità di lavoro, l’88,6% fattura meno di 50.000 euro l’anno, mentre il 96,7% è costituito da aziende individuali e il 97,5% è a conduzione diretta. Crescono, infine, le iscrizioni non solo alle facoltà di scienze agrarie, forestali e alimentari (+2,9% sul 2011/2012), ma anche agli istituti tecnici in agraria, agroalimentare e agroindustria (+25% nell’ultimo triennio). Tra le motivazioni che spingono i giovani a intraprendere un’attività nel settore agricolo: l’opportunità di fare impresa con modalità diverse da quelle tradizionali; il contatto con la natura e la possibilità di innovare senza tradire il valore della sostenibilità.
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PINK LADY
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