Nel mercato delle materie prime destinate alla zootecnia resta improntato alla stabilità l’andamento dei prezzi dell’orzo e della soia. Si sono registrate invece le prime quotazioni per il sorgo di nuovo raccolto, in calo rispetto all’avvio della scorsa campagna. Tra le farine proteiche, i prezzi di girasole e colza hanno mostrato un’ulteriore diminuzione, complice la buona offerta disponibile sul mercato. Da segnalare tra i foraggi, il rialzo per l’erba medica.
Orzo stabile
È proseguita in apertura di settembre la fase di stabilità per i prezzi dell’orzo nazionale ad uso zootecnico, fermi a Bologna sui 168-171 €/t. Resta pesante il ritardo rispetto allo scorso anno, pari a un -18,3%. Rimane stabile anche il mercato dei principali player europei. In Germania, sulla piazza di Amburgo, le quotazioni si sono attestate sui 154 €/t, in rialzo di 1 €/t rispetto a fine agosto. Lieve calo invece in Francia, dove i prezzi sulla piazza di Rouen sono scesi sui 153 €/t, 1 €/t in meno rispetto a sette giorni prima. In entrambi i casi il ribasso rispetto alla scorsa annata rimane prossimo ai 25 punti percentuali (elaborazione BMTI su dati Commissione Europea. Ad appesantire il mercato comunitario sono le stime di api raccolti per l’attuale annata, con una produzione che per i 28 stati membri viene stimata sui 61 milioni di tonnellate, in forte ripresa (+8%) dopo la contrazione registrata nel 2018.
Il sorgo parte male, bene la medica
Parte in calo rispetto allo scorso anno la campagna commerciale del sorgo, con i prezzi attestati sulla piazza di Bologna sui 165-168 €/t, più bassi dell’8,3% rispetto a dodici mesi fa. Tra i foraggi, le prime rilevazioni di settembre hanno mostrato un aumento per l’erba medica, sia sulla piazza di Modena (120-130 €/t, +4,2% su base settimanale per l’erba medica fienata di 2° taglio) che sulla piazza di Verona (130-140 €/t, +3,8% su base settimanale per l’erba medica imballata).
Calma piatta per la soia
Mercato stazionario e poche variazioni nei listini della soia. Sulla piazza di Milano i prezzi dei semi di soia di provenienza estera si sono confermati sui 344-345 €/t, di fatto in linea (-0,6%) rispetto alla scorsa annata. Settimana tutt’altro che vivace anche alla borsa di Chicago, dove le quotazioni hanno chiuso la settimana sugli 845 centesimi di dollaro per bushel, cedendo l’1,4%, complice l’offerta abbondante nel mercato americano e le stime di crescita delle superfici seminate in Brasile. Tornando al mercato italiano, prezzi all’ingrosso praticamente invariati anche per le farine di soia. A Bologna i prezzi della farina di soia proteica nazionale sono rimasti fermi sui 322-324 €/t, in calo del 5,3% su base annua.
Colza e girasole continuano a scendere
Rimane orientato al ribasso l’andamento dei prezzi della farina di colza, con ribassi in avvio di settembre su tutte le principali piazze di scambio nazionale. I valori sono scesi sui 230-233 €/t sulla piazza di Bologna, cedendo il 2,1% su base settimanale. Si è così ampliato il divario rispetto alla scorsa annata, attestato ora su un -16%. Segno “meno” che continua a prevalere anche nel comparto della farina di girasole. Sulla piazza di Roma le quotazioni della farina integrale hanno perso il 2,4% rispetto all’ultima rilevazione di agosto, scendendo sui 205-206 €/t.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 2 al 6 settembre 2019