Grano tenero
Italia
In riduzione il livello di scambi con riflessi di stagnazione per le quotazioni del nazionale su Bologna e Milano. La disponibilità di offerta locale (e dei rimpiazzi comunitari) eccede la domanda con effetto rassicurante per il mercato. Utilizzatori con coperture fatte fino ai primi mesi del 2020 e interesse, non pressante, a completarle almeno fino a Pasqua. Prezzi sulle mercuriali che sono ai livelli della scorsa settimana. Il “tipo Bologna” vale un 220-225 €/t (inv) arrivo, il panificabile superiori sconta 15-20 €/t, con i “misti” attorno ai 195 €/t. Comunitari e Mar Nero ben tenuti e “spring” nordamericani volatili sul breve periodo.
Europa
La ripresa della domanda intra-EU e (soprattutto) il ritrovato interesse degli esportatori verso l’export sul Sud Mediterraneo sostiene le quotazioni Europee con buon livello di scambi e segnali di ritenzione dell’offerta, in attesa che il mercato raggiunga la stabilità. I molini continuano ad allungare le coperture di campagna stante un andamento dei prezzi ancora volatile all’interno della Comunità. Le semine procedono ma in carenza di precipitazioni. Prezzi a termine ancora incerti su Euronext con il dicembre tra i 179-180 (-1) e il marzo a 183 €/t (inv); il 76-11-220 Fob Costanza in ripresa a 188 €/ (+6) e lo “spot” Fob Rouen a 184 €/t (+3).
Mercato Mondiale
L’incertezza delle produzioni nell’Emisfero Sud continua a turbare i mercati internazionali. L’Australia avrà il peggior raccolto dal drammatico 2007 e la siccità in Argentina resta un problema con già i primi danni in campo. In USA la raccolta degli “spring” è terminata mentre in Canada sono al 70% con rischio di vedere non trebbiata la restante parte (che è già di qualità “feed”). Le aste dal bacino del Mediterraneo e dal Medio Oriente dettano la tendenza del mercato, con le scorte del Mar Nero in riduzione e prezzi al rialzo. Prezzi: l’Argentino “pane” a 230 $/t (+2), il DNS Pacifico a 275 $/t (-4), l’Aussie Soft White a 237 $/t (+3) e il Russo a 209 $/t (+8).
Grano duro
Italia
Rallentamento della pressione su Foggia (invariato), con quotazioni ancora al rialzo al Centro-Nord ove si procede verso la copertura dei fabbisogni di nazionale fino a nuova campagna, con spazio (imposto dal deficit produttivo Italia) per acquisti dall’Europa e dall’estero. Le semine 2019 sono già viste in aumento sul 2018, ma è presto per dire di quanto. La disponibilità di prodotto locale si riduce soprattutto per i lotti Italia di minore qualità (e prezzo); flussi adeguati ai fabbisogni dell’industria. Il “Fino Nord” (15% volpati) arrivo Bologna a 255-265 €/t (+5), il “Fino Centro” a 265 €/t (+5); il “Fino Sud” vale 280 €/t (inv). Mercantili a meno 10-20 €/t sul Fino al Nord e meno 5 €/t al Sud. Comunitari molto tenuti con adeguata offerta di estero.
Europa
Il mercato Comunitario del duro è tonico e al rialzo da settimane sia per la pressante domanda intra-EU che dall’estero, e la strategia di “attesa” dell’offerta che in regime di costanti aumenti vende il minimo per finanziarsi sul brevissimo. Le semine sono in corso nelle are più a Sud del Continente e la sensazione è di un generalizzato aumento delle superfici 2019/20. Francia: mercato che tende a stabilizzarsi nei prezzi con scarsa offerta. Spagna: si semina al Sud con le quotazioni sul pronto sostenute dalla domanda sull’export (Italia e Marocco). Prezzi: “Fino proteico” CIF Italia oltre i 300 €/t (+10).
Mercato Mondiale
In Canada restano da trebbiare un 30% delle superfici con qualità del grano ancora in campo notevolmente deteriorata e probabile destinazione ad uso zootecnico; questo riduce il raccolto “molitorio” di un 1,5 mio/t, in parte compensato dagli ingenti stock iniziali. Gli USA hanno completato la raccolta, con minori problemi qualitativi rispetto al Canada. Buon livello di scambi verso il Mediterraneo, con Turchia ed Europa all’acquisto. Con l’Australia fuori dai giochi, resta solo il Messico come alternativa al Nordamerica. Prezzi: il grado 1/2 CWAD 15% proteina oltre i 355 $/t (+5), i “gradi” 3 proteici a sconto di 25-30 $/t.
Mais
Italia
Calma piatta sulle piazze Italiane sia per uno scenario globalmente rassicurante che per un elevato livello delle coperture del settore zootecnico in regime di consumi stagnanti. La merce arrivata ai porti è in gran parte venduta ma gli ingenti volumi “visibili” rasserenano gli operatori e di fatto congelano prezzi e scambi sul breve termine. I prezzi su Bologna e Milano (allineati) si attestano invariati con il mais “con caratteristiche” arrivo 176-178 €/t, il “generico” a sconto di 3-4 €/t; Comunitari “con caratteristiche” a 173-177 €/t e Ucraino a 178-180 €/t.
Europa
Dopo la siccità estiva, ora sono le piogge a rendere incerta un’annata che resta comunque sotto scacco dall’offerta internazionale a limitare la normale progressione degli scambi intra-EU. In Francia la trebbiatura è sul 45-50% (91% nel 2018) con discreta domanda locale e crescente interesse dal Nord della Spagna; nel resto d’Europa le piazze sono condizionate dall’imminente arrivo del raccolto Ucraino. L’Euronext novembre a 164 €/t (-1) con il gennaio a 168 €/t (-2); il Fob Bordeaux “spot” a 167 €/t (+6).
Mondiale
Negli USA il clima durante la raccolta non è ottimale con preoccupazione per le prime nevicate nel Nord del “corn belt”; al contrario l’arrivo di piogge in Argentina stempera le tensioni da perdurante siccità, anche se il calo di superfici a favore delle soia resta una possibilità. Scambi con origine Sudamerica che si mantengono oltre la media mentre in ritardo l’export USA. In Brasile le semine del secondo raccolto (safrinha) sono in ritardo. Prezzi Fob ($/t): l’Argentino a 155 (inv), il Brasiliano a 168 (-2), l’USA a 174 (-2) e l’Ucraino a 165 (-1).
Cereali foraggeri e oleaginose
Italia
Cereali foraggeri: la domanda dal settore mangimistico langue e con i riflessi di stabilità dal mais si azzera ogni variazione. Il sorgo vale arrivo 170 €/t (+2) su Milano e 173 €/t (+1) su Bologna; orzi a 170-175 €/t reso e i teneri a 188-195 €/t. Oleaginose: la soia nazionale reso Bologna/Milano a 343-346 €/t (+1) con l’estera a 354-360 €/t (+2).
Europa
Cereali foraggieri: la pressione dai porti (esportazione) è il driver per l’orzo e i teneri che vedono anche buona domanda locale e intra-EU; gli orzi francesi Fob Rouen a 173 €/t (+6) con i teneri che valgono oltre 182 €/t (+5). Oleaginose: settimana di flessione dei prezzi della colza per un rasserenamento del contesto internazionale e un’ulteriore rafforzamento dell’euro; la francese reso Rouen a 380 €/t (-4); il girasole “alto oleico” in calo a 385 €/t (-15) reso Bordeaux.
Mondiale
Cereali Foraggeri: poche novità di rilievo sullo scenario internazionale ove risalta la siccità Australiana per gli orzi e il forte sostegno trasversale dai teneri. Prezzi che restano volatili e in aumento: il Soft Red Winter a 227 $/t (+4) Fob e il tenero Fob Azov a 201 $/t (+7); l’orzo Ucraino a 185 $/t (+3) Fob Odessa mentre l’Australiano cala a 214 $/t (-7). Oleaginose: la Cina con o senza accordo con gli USA continua ad acquistare e questo più che compensa il miglioramento climatico alla trebbiatura in USA; semine in Argentina e Brasile simili al 2018. Prezzi Fob: la soia US Golfo a 363 $/t (+2), l’argentina a 355 $/t (+1) e la Brasiliana a 376 $/t (+8).