Grano tenero, listini in rialzo
Gradualmente le nostre piazze recepiscono la tensione internazionale, con il solito filtro di un mercato che si trova a operare tra consumi senza acuti e scorte (soprattutto di grani di “qualità”) che sono stati giocoforza mantenuti e ripristinati giorno a giorno. In regime di prezzi altalenanti domanda e offerta operano sia sul “fisico” da vendere che sulle rivendite, con l’effetto calmierante di queste ultime solitamente a valori inferiori alle quotazioni ufficiali dei listini. Con il nuovo raccolto che comincia a manifestare in campo stress idrico, le mercuriali si rafforzano di un 3-4 euro/t in attesa di aggiornamenti. Il grano “tipo” Bologna quota sui 245 €/t reso molino con i panificabili a sconto di 4-5 €/t; Comunitari in ripresa e “spring” stabili.
Grano duro, resta l'incertezza sui consumi
In assenza di novità di mercato sul “pronto”, a dettare la stazionarietà dei prezzi sono un consumo mediamente nelle attese e un’offerta che resta presente ma restia ad accettare prezzi al ribasso sul breve-medio termine. A preoccupare gli operatori sono l’incertezza dei consumi (ripresa o stagnazione?) e soprattutto gli echi mondiali e l’andamento climatico Italia che in alcune aree produttive vede il nuovo raccolto vulnerabile alla siccità se e quando le temperature saliranno. Scambi presenti ma con i detentori più cauti e segnali di ritenzione (causa assenza di piogge). Da Nord a Sud tutto “invariato” con il “Fino” Nord sui 295 €/t arrivo, il Centro sui 275 €/t partenza e il Sud 300 €/t arrivo. molino; Comunitari assenti ed esteri deboli
Mais, impennata a doppia cifra
Lo tsunami internazionale arriva anche sulle nostre piazze, con Bologna che dopo il +12 €/t di Milano, sale di 17 €/t; segnale inequivocabile che per il mais le prossime settimane saranno “calde” e all’insegna della massima incertezza e volatilità nelle quotazioni. La domanda mangimistica ha coperture di medio termine, ma il salto dei prezzi crea comunque tensione e dubbi sulle “miscele” dei prossimi mesi. Il mais con caratteristiche” arrivo Nord-Ovest vale 242 €/t e Nord-Est a ridosso dei 255 €/t; “generico” a meno 4 €/t; Comunitari e gli esteri più cari.
Cereali foraggieri e oleaginose, la soia si consolida
Cereali Foraggieri: con volumi da vendere ridotti sia l’orzo che il sorgo e i teneri subiscono l’onda rialzista con aumenti di 6-10 €/t. La domanda mangimistica, lenta a cambiare “mix”, supporta questa tendenza rialzista alla pari del clima siccitoso al Nord. Oleaginose: dopo i recenti forti rialzi la soia nazionale no-OGM si consolida sui 670-690 €/t arrivo, con l’estera (anche OGM) che riduce lo sconto sui 120-140 €/t.