Grano tenero, domanda tiepida
Italia
Si torna a quotare su tutte le piazze del Nord con Bologna (partenza) e Milano (arrivo) allineate nelle quotazioni di un raccolto che si è confermato di buon livello qualitativo e con rese/ha medio-alte. Domanda presente ma non prevalente su un’offerta “sotto trebbia” adeguata e come da attese. Il raccolto resta stimato sui 3 mln/t con buona qualità anche al Centro e domanda che al momento si dirige a “km zero”. I rimpiazzi comunitari panificabili si indeboliscono di una ventina di euro per tonnellata e il “tipo Bologna” nostrano si colloca sui 240 €/t arrivo, con i “bianchi” (classe 2) a sconto di 10 euro e i “misti” (classe 3) di 20 €/t. Comunitari arrivo sui 225 €/t con gli “spring” oltre i 355 €/t arrivo molino.
Grano duro, mercato in equilibrio
Con il Nord in piena raccolta si definiscono i fondamentali del mercato che vede una produzione Italia rivista tra i 3,5 e i 4 mln/t (causa rese/ha inferiori alle attese soprattutto al Sud), ma con specifiche merceologiche e molitorie (tenore proteico) buone. Al momento domanda e offerta si concordano sulle prospettive di mercato e commercializzazione. Il settore molitorio (nonostante le riaperture) non vede ripresa ma l’offerta si fa più attendista, convinta (dalle sirene di mercato ueropeo e mondiale) che le quotazioni possano ancora rafforzarsi nelle prossime settimane. Al Nord il tipo Fino quota arrivo a 315 €/t con il Centro “partenza” sui 300-305 €/t e il Sud attorno ai 330 €/t arrivo. Comunitari ed esteri più costosi del nazionale.
Mais, scambi a termine limitati in attesa del salto di campagna
Il panorama commerciale del mais resta legato all’attuale livello dei prezzi che favorisce (fin dove possibile nelle diete zootecniche), la sostituzione con i cereali a paglia. Domanda mangimistica presente ma senza pressioni e situazione di mercato che si stabilizza con Milano che sale di 1 €/t e Bologna che scende di 3 €/t. Le prospettive a “futuro” vedono un salto di campagna sui 40 €/t e questo limita gli scambi a termine. Il mais con caratteristiche” arrivo Nord-Ovest sui 263 €/t e reso Nord-Est a 264 €/t con i “generici” a sconto di 2-3 €/t; Comunitari ed esteri a lieve premio sul nazionale.
Cereali foraggeri e oleaginose, soia di nuovo in calo
Cereali foraggeri: il raccolto di orzo è buono in rese/ha e qualità (pesante) ma l’offerta è restia a collocare il prodotto stimando (anche per sostegno dal mais), prezzi in salita. Sorgo e teneri non quotati ma con buone prospettive di raccolto. Oleaginose: la soia mondiale è volatile ma mediamente. Prezzi che comunque tendono al ribasso con l’estera che vale sui 500 €/t arrivo (-15) e la nazionale, solo su Bologna, a premio di 65 €/t.