Caseari, invariati i due grana, avanzano le materie grasse
Nessuna novità per ciò che concerne il mercato dei due formaggi grana a denominazione. Gli scambi si sono mantenuti nella norma nel corso degli ultimi sette giorni su tutti i mercati, con i listini saldamente ancorati sui precedenti valori. Per entrambi il differenziale su base annua si mantiene su terreno positivo. Nello specifico, il Parmigiano Reggiano Dop 12 mesi consolida i valori medi a 10,46 euro/kg registrando una variazione tendenziale del +28,6%, anche per il Grana Padano Dop 4-12 mesi i listini medi si confermano sui 7,07 euro/kg mostrando un differenziale positivo su base annua del +14,1%.
Andamento ancora attivo per zangolato e burro con prezzi in recupero dai 3 ai 5 centesimi al chilo su tutte le piazze, emiliane e lombarde, in linea comunque con l’andamento della migliore commercializzazione stagionale. Congiuntura rialzista anche per la crema di latte che passa da 2,10 a 2,16 euro al chilo registrando una variazione congiunturale positiva del +2,9%.
Avicunicoli, uova e conigli in grande spolvero
Si mantiene positiva l’intonazione del mercato degli avicoli, con i listini di questa settimana caratterizzati da spiccati recuperi, in particolare per le uova e i conigli che segnano le migliori performance, ma anche pollo e tacchino confermano una congiuntura di buon equilibrio. Riguardo ai conigli la situazione si conferma nettamente migliorata, dove l’aumento delle quotazioni è da ascriversi a consumi domestici in sensibile aumento a fronte di un’offerta ridotta che riesce a coprire solo parzialmente la domanda.
Anche per le galline si registra una discreta richiesta di prodotto, con un’offerta che risulta allineata mantenendo i listini in solida tenuta. I consumi di carne di pollo, negli ultimi sette giorni, hanno mantenuto un discreto andamento che permette il consolidarsi delle quotazioni in atto. Situazione immutata e positiva per le uova con un’offerta che risulta contenuta almeno nel breve periodo, contestualmente la domanda è sostenuta sia per la componente finale che intermedia.
Bovini, crisi nera per i baliotti
Senza novità di rilievo il mercato del bovino da allevamento con quotazioni in buona tenuta sia per i vitelli che le vitelle da ristallo su tutti i principali mercati. Si contrappone però la categoria dei vitelli baliotti, in deciso calo sulla maggior parte delle piazze con flessioni fino a 10 centesimi a Modena e Montichiari.
In alcuni areali sembrano in ripresa i ritmi di macellazione e la domanda sembra riattestarsi su livelli che permettono alcuni lievissimi recuperi dei valori di scambio, per i vitelloni maschi e femmine ed i vitelli da macello.
Per i tagli recuperi generalizzati sia per quelli di vitello che di vitellone. Alla stessa stregua incrementano anche le carni di scottona e bovini adulti. Tuttavia, nel sud Italia il mercato resta privo di spunti ed il persistere delle alte temperature tiene depressi i consumi con i listini ancora in flessione.
Suini, cali generalizzati
L’intonazione del mercato dei suini da macello ha confermato la sua tendenza flessiva per un significativo calo nei prezzi di tutte le pezzature di riferimento. Relativamente al mercato all’ingrosso si registrano aumenti per il lombo Bologna ed il lombo Padova, mentre stabili risultano gli altri tagli destinati per il consumo. Per quanto riguarda i tagli destinati all’industria il trend denota un aumento su tutti i tagli più pregiati. Relativamente ai suinetti si registra una flessione significativa con un’offerta robusta a fronte di una debole domanda.
Olio, evo in flessione
La seconda settimana del mese di settembre ha evidenziato una lieve flessione dei listini medi all’origine dell’olio extravergine di oliva nazionale, che si è attestato a 4,21 euro al chilo. L’areale di Bari è quello che ha dato vita a questa variazione negativa.
Prosegue stabile la valutazione media del prodotto vergine, mentre si apprezza lievemente il lampante che passa da 2,43 a 2,45 euro al chilo, grazie all’attività sulle piazze calabresi.
Sul mercato all’ingrosso si riscontra un aumento tanto per l’olio raffinato di oliva quanto per quello di sansa, che si attestano rispettivamente a 3,15 e 1,61 euro al chilo.
Per gli oli di semi raffinati si evidenzia una flessione per i listini medi del prodotto di arachide che si ferma a 2,11 euro al chilo.
Vino, segnali positivi
Dopo un mese di agosto anonimo, la seconda settimana di settembre ha evidenziato un lieve aumento dei listini all’origine tanto per i vini bianchi che per i rossi comuni.
Tra questi si evidenziano le buone performances dei prodotti, di entrambi i colori, emiliano-romagnoli e pugliesi.
Al momento questi incrementi non hanno toccato le produzioni di maggiore qualità come indicazioni geografiche e denominazioni di origine che permangono sui valori registrati prima del periodo feriale.