L’avvio del nuovo anno ha mostrato poche variazioni nei listini delle materie prime destinate alla zootecnia quotati presso le Borse Merci nazionali, complice un mercato che, per via delle festività, ha registrato un volume ridotto di scambi. I prezzi attuali rimangono però elevati sia per i cereali foraggeri che per i proteici. Sulla soia di provenienza estera, in particolare, continuano a pesare i timori, confermati al momento dalle stime ribassiste di molte società di analisi di mercato, che le condizioni siccitose in Brasile (Mato Grosso) e Argentina possano determinare una riduzione dei raccolti.
Le tensioni permangono evidenti anche nel comparto delle farine proteiche, con rialzi marcati in avvio d’anno per soia e, soprattutto, colza. Al di là dei rincari della farina nel mercato interno, dettati dalla limitata disponibilità di prodotto proveniente dagli oleifici, le quotazioni del seme di colza stanno registrando un boom sulle piazze internazionali, spinte in alto dalla scarsa offerta sia a livello europeo che proveniente dal Canada. Al Matif di Parigi si sono superati ampiamente gli 800 €/t, valori mai toccati in precedenza.
Soia nazionale stabile intorno ai 600 €/t
Stabili nella prima rilevazione dell’anno i prezzi della soia quotata alla Granaria di Milano. La soia nazionale no ogm si è confermata a ridosso dei 600 €/t (593-601 €/t, franco arrivo), un livello più alto del 27,6% rispetto a dodici mesi prima. Invariata anche la soia di provenienza estera, i cui valori (540-564 €/t) mettono a segno un rincaro su base annua del 16,1%. Quotazioni in aumento, invece, sulle principali piazze internazionali. Alla Borsa di Chicago i future sulla soia hanno chiuso la settimana riportandosi, per la prima volta da inizio agosto, sui 14 dollari per bushel, pari a 455 €/t. Nell’arco di un mese le quotazioni hanno guadagnato il 12%.
Farine proteiche, colza e soia avanti tutta
Segno “più” anche nei listini delle farine proteiche. A Milano la farina di soia proteica estera è aumentata di 20 €/t su base settimanale, portandosi sui 532-543 €/t, in crescita del 10,4% rispetto ad un anno fa. Ancora più accentuato è stato l’incremento rilevato per la farina di colza, cresciuta di 25 €/t nell’arco di sette giorni e attestata sulla soglia dei 400 €/t, un livello superiore del +15,6% su base annua. Sulla scia di soia e colza anche la farina proteica di girasole è tornata in aumento: il rialzo settimanale di 5 €/t ha condotto i prezzi alla soglia dei 350 €/t (+6,5% rispetto allo scorso anno).
Cereali foraggeri, clima vacanziero sulle quotazioni
Complici le festività, mercato calmo in apertura d’anno per i cereali foraggeri nazionali. Alla Granaria di Milano non si sono rilevate variazioni settimanali né per l’orzo né per il sorgo. E stabili anche i grani foraggeri. I prezzi attuali mantengono un’ampia crescita rispetto alla scorsa annata, nell’ordine del +50% per tutti e tre i prodotti.