La guerra in Ucraina tiene banco sui listini dei cereali e gli effetti continuano a farsi sentire, con il grano tenero che, dopo avere sfondato la quota di 400 €/t, si tiene abbondantemente al di sopra di questa soglia già del tutto straordinaria. Analoga situazione per le oleaginose e i foraggeri.
Grano tenero, si cerca una "exit strategy" nel breve-medio periodo
Italia ![grano duro](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2015/03/Freccia-Verde.jpg)
Le piazze continuano a quotare uno scenario che vede ritardi o cancellazioni nelle consegne dei contratti di derivazione Europea o Mar Nero, con gli operatori che devono in parte ridisegnare i piani di approvvigionamento sia sul breve che (per cautela) sul medio periodo. La maggiore pressione si è registrata sui grani panificabili che cominciano a scarseggiare, mentre per i grani di forza la disponibilità al momento copre le richieste. Su tutte le mercuriali gli aumenti sono stati dai 5 ai 10 euro/t, con uno spread tra le voci “1” e “3” di un 25-30 euro/t verso un graduale appiattimento dei prezzi. In aggiunta allo scenario geopolitico, si guarda al nuovo raccolto, con qualche preoccupazione per l’assenza di precipitazioni a ridosso della piena ripresa vegetativa, e alle decisioni commerciali di Bruxelles a difesa del settore “food”. Il “tipo Bologna” vale oltre 440 €/t in partenza con i panificabili che riducono lo sconto a 20-25 €/t e i “misti” pressoché allineati ai “bianchi”. Comunitari ed esteri sempre ben in tenuta.
Europa ![grano duro](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2015/03/Freccia-Verde.jpg)
Le quotazioni seguono puntualmente l’andamento dei colloqui diplomatici, alla ricerca di un equilibrio che resta molto aleatorio e legato alla risoluzione o meno del conflitto in Ucraina e di tutte le scelte protezionistiche ventilate sia in ambito estero sia comunitario. Al momento la situazione viaggia “a vista” riguardo a scambi e consegne di prodotto intra-Ue e verso i porti, con la richiesta degli esportatori che si fa più pressante a sostegno di un mercato locale già molto in tensione. La volatilità dei prezzi resta giornaliera e questo limita gli scambi al pronto, anche per un buon livello di copertura dei molini fino a nuova campagna. Il raccolto 2022/23 procede agronomicamente bene e questo è fattore rassicurante per la supply-demand comunitaria. I prezzi ad oggi restano elevati sia sul fisico che su Euronext. Su Euronext il Maggio vale sui 368 €/t; il 76-11-220 Fob Costanza a 395 €/t e il Fob Rouen 384 €/t.
Mondo ![grano duro](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2015/03/Freccia-Verde.jpg)
L’attenzione è tutta sui nuovi equilibri e direttrici di scambio. Le aste del Nord Africa guardano all’Europa (Francia) per il futuro a breve, ma gran parte dei volumi che erano previsti dal Mar Nero sono stati eseguiti prima del 24 Febbraio e con le limitazioni all’export Russo che potrebbero essere meno impattanti delle attese. Le semine Ucraine restano a rischio come un 30% del raccolto “vernino” e questo mantiene incerto un rapido riequilibrio dei mercati anche perché alcuni paesi importatori come il Pakistan non avrebbero scorte nazionali oltre i due mesi di calendario. Altri fattori che determinano l’attuale tensione ed incertezza sui mercati sono il tentativo di muovere su rotaia verso l’Europa gli stock Ucraini e l’imminente pubblicazione delle intenzioni di semina “primaverile” in USA e Canada: in aumento? L’offerta dall’emisfero Sud è un fattore rassicurante, ma le Borse a Termine restano a “yo-yo”. Prezzi Fob: l’Argentino “pane” a 416 $/t, l’Australiano Soft White a 406 $/t, il DNS Pacifico a 470 $/t, ed il “milling” Russo NQ.
Grano duro, la disponibilità c'è, ma le quotazioni sono in risalita
Italia ![grano duro](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2015/03/Freccia-Verde.jpg)
Dopo settimane di dormienza, anche il duro si risveglia con incrementi che, fatto salvo Milano (invariato), consolidano un più 10 euro/t che ha immediato effetto sull’offerta, più statica, e sugli scambi, che tornano sporadici. La disponibilità di prodotto al momento è adeguata alla richiesta, ma permane l’incertezza sulla reazione (o meno) della domanda all’evoluzione del conflitto e dei prezzi; il rischio è di avere un sensibile ritorno della domanda sul breve termine a “fare scorte”. Riguardo al nuovo raccolto, l’evoluzione climatica ed agronomica, salvo al Nord (carenza idrica), è positiva con buone prospettive di raccolto, anche se permangono dubbi sul tenore proteico (caro fertilizzanti) in caso di rese medio-alte. Scorte presso i molini adeguate, ma che a fine campagna sono attese ai minimi. Il prezzo del “Fino” reso Bologna vale 540 €/t, con Milano a 545 €/t e Foggia, partenza, sui 540 €/t.
Europa
La notizia positiva della settimana arriva dal Sud della Spagna dove, con l’arrivo delle piogge, la situazione è migliorata ma non ancora risolta, stante un irrecuperabile danno arrecato dalla siccità invernale sull’accestimento. Gli scambi sul pronto sono limitatissimi ed esclusivamente dalla Francia, ma si comincia a parlare di nuovo raccolto, con la prospettiva di una produzione comunitaria, oggi più “certa”, sugli 8 milioni di tonnellate e un livello di consumi da rivedere con riguardo all’export europeo 2022/23. I prezzi sul pronto restano elevati, mentre sul nuovo raccolto si prospetta un rientro delle quotazioni, ma ad oggi è nominale. Il Francese “milling” reso Fob porto del Mediterraneo vale sui 525 €/t.
Mondo ![terra e vita](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2015/03/freccia-uguale.jpg)
Lo scenario commerciale sul pronto è chiaro ed invariato da mesi, con poche variazioni dovute alla crisi del Mar Nero (esportatore marginale) e un’evoluzione dei cosiddetti fondamentali che resta positiva se, come sembra, le semine in Usa e Canada saranno almeno sui valori del 2021. Disponibilità sul mercato libero limitata anche dalla ritenzione “speculativa” sia dei produttori sia dei detentori, con panorama commerciale che comunque è in evoluzione verso un riposizionamento su valori inferiori non appena sarà disponibile il raccolto messicano. Situazione igrometrica nelle “pianure” nordamericane in miglioramento dopo le ultime precipitazioni nevose; da riverificare lo stato dei campi (in miglioramento?) in Marocco e Algeria. Il grado "3 or better” quota sui 620-630 $/t CIF Mediterraneo.
Mais, occhi puntati sulla produzione interna
Italia ![terra e vita](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2015/03/freccia-uguale.jpg)
Dopo il recente terremoto dei prezzi su tutte le nostre Borse, il mercato si consolida con un “assestamento” su Milano che rincara di 10 €/t e l’invariato su Bologna. Metabolizzato lo choc del blocco ucraino, ora gli operatori guardano alle origini nazionali e ai rimpiazzi con minore emotività e massima attenzione alle scelte commerciali di Bruxelles, a scongiurare ulteriori danni al settore mangimistico/zootecnico. A ridosso delle semine 2022 saranno determinanti le scelte politiche comunitarie e l’evoluzione del costo dei mezzi tecnici; il rischio è di un calo delle superfici a favore di soia, sorgo e altre colture primaverili. Oggi il mais “con caratteristiche” su Milano vale sui 410 €/t in piena sintonia con Bologna; il “generico” sconta sui 5 €/t, con i comunitari a lieve premio e gli esteri nominalmente a forte premio.
Europa
Il sistema mangimistico comunitario, soprattutto dei paesi più deficitari (Spagna e Nord Europa, oltre all’Italia) implementa una strategia che vede minimi acquisti sul pronto-breve termine, in attesa di poter accedere al nuovo raccolto sudamericano. Quotazioni volatili e scambi limitati in volume, con problemi logistici nella consegna a causa di scioperi del trasporto su gomma ed eccesso di domanda su rotaia; attività ai porti ad eseguire i contratti in essere e incertezza sulla domanda a breve termine dall’Asia. I prezzi del Francese reso Bordeaux sui 350 €/t reso Bordeaux.
Mondo ![grano duro](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2015/03/Freccia-Verde.jpg)
Sale la pressione commerciale sull’origine americana dopo i “default” nell’esecuzione dell’ucraino e la stima (ottimistica?) di minori semine 2022 in quel paese. In attesa di avere disponibile l’origina sudamericana, gli operatori rimpiazzano i volumi dagli Usa dando supporto alle quotazioni che sul CBOT si consolidano oltre i 290 dollari/ton (+20% nell’ultimo mese). Incertezza sulla domanda cinese nel breve-medio termine sia dagli Usa che da Brasile e Argentina. Prezzi Fob: l’Usa a 373 $/t, l’Ucraino NQ, l’Argentino 351 $/t, il Brasiliano a 381 $/t.
Oleaginose e cereali foraggieri continuano a crescere
Italia ![grano duro](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2015/03/Freccia-Verde.jpg)
Cereali Foraggieri: continua l’ascesa dei prezzi per il sorgo ed i teneri, con l’orzo nazionale poco disponibile. Continua l’aggiustamento delle coperture in regime di quotazioni reso destino che per gli orzi vale un 390 €/t, per il sorgo oltre 390 €/t ed il tenero sui 410 €/t. Oleaginose: la soia nazionale rincara di 10-15 €/t toccando i 700 €/t, in contro tendenza con l’estera che cala di un 5-10 €/t e vale sui 690 €/t; forte tensione nel comparto olii vegetali.
Europa ![grano duro](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2015/03/Freccia-Verde.jpg)
Cereali foraggieri: il mercato (locale e verso i porti) è vivace sul vecchio raccolto per la necessità di rimpiazzare i volumi congelati nel Mar Nero, mentre per il nuovo raccolto gli scambi sono agli inizi. Orzi e teneri richiesti con volatilità di prezzo tendenzialmente al rialzo. Oleaginose: nel contesto di estrema tensione, a dare incertezza ai mercati torna la notizia del covid-19 in Cina e la maggiore disponibilità di soia. Si tratta la poca colza 2021 rimasta sui 910 €/t, con interesse per la 2022, ma il prezzo dell’offerta non incontra la domanda.
Mondo ![grano duro](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2015/03/Freccia-Verde.jpg)
Cereali Foraggeri: non cambia di molto il panorama internazionale con i “traders” impegnati a ricoprirsi sul pronto per i default di consegna dal Mar Nero; cresce la pressione sui prossimi raccolti dell’Emisfero Sud a compensare la minore offerta 2022/23 dal Mar Nero. Orzo Fob Mar Nero 450 $/t, l’Australiano a 331 $/t; il grano SRW Fob Golfo a 477 $/t con l’Ucraino NQ. Oleaginose: le piogge in Sudamerica e il rischio di minore utilizzo bio-energetico compensano la possibile domanda addizionale asiatica sulle Americhe. Soia che resta volatile sul CBOT, tra stime di produzioni e consumi “globali” in possibile regresso. Prezzi Fob: la soia USA a 676 $/t, la Brasiliana a 668 $/t, la colza Canadese a 931 $/t.