Riso, l’Ue dice “no” all’Igp per il basmati pakistano

    Riso
    Evitato il rischio di concorrenza sleale nei confronti delle nostre varietà di indica e Lungo B

    La Commissione europea ha accolto la richiesta di opposizione formulata dall’Italia contro l’istanza presentata dal Pakistan per registrare in Europa il riso Basmati come Indicazione geografica protetta. C'era preoccupazione nel mondo agricolo perché il riconoscimento avrebbe poturo portare all'esenzione dai dazi del riso lavorato basmati Igp importato, con conseguenti ripercussioni sul mercato italiano e gravi conseguenze per la filiera risicola nazionale. Inoltre, potrebbe comportare un crollo della valorizzazione del riso di tipo Indica europeo e all'abbandono della coltivazione del lungo B, con un aumento della produzione di riso Japonica (Tondo, Medio e Lungo A) e conseguente crollo delle quotazioni anche per questo gruppo varietale.

    Lollobrigida: «Una buona notizia per la nostra Nazione»

    «Una buona notizia per la nostra Nazione e per i nostri produttori – ha commentato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida –. Il Governo è in prima linea per proteggere la risicoltura italiana e il reddito delle nostre imprese. Ora procederemo ad avviare le consultazioni previste dalle norme comunitarie per cercare soluzioni condivise. Non permetteremo di danneggiare le nostre produzioni che rappresentano le nostre tradizioni e la nostra identità».

    Soddisfatta anche la presidente dell'Ente nazionale risi Natalia Bobba: «Esprimo grande soddisfazione per questo primo importante traguardo verso la difesa del nostro prodotto. Ancora una volta le richieste dell’Ente nazionale risi e la determinazione del Masaf in Europa hanno  vinto sulle assurde pretese di chi a tutti i costi vuole esportare riso in Europa senza pagare dazi».

    Anche Coldiretti ha commentato positivamente la notizia. "Un risultato importante ottenuto grazie all'azione di Coldiretti e Filiera Italia che, in rappresentanza della filiera risicola italiana, hanno presentato all'Unione Europea la richiesta ufficiale di opposizione al riconoscimento dell'Indicazione di origine protetta (Igp) per il riso Basmati, proposto dal Pakistan".

    Secondo le due organizzazioni è "una risposta concreta al rischio di aprire ulteriormente le porte a produzioni ottenute con lo sfruttamento del lavoro minorile, l'uso di pesticidi vietati in Ue, fino al rischio dumping sui prodotti europei. Infine, non sarebbe garantito il principio di reciprocità in termini di sostenibilità sociale e ambientale nel processo di produzione del riso in Pakistan".

    Riso, l’Ue dice “no” all’Igp per il basmati pakistano - Ultima modifica: 2024-09-25T10:30:12+02:00 da Redazione Terra e Vita

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