Agricoltura in trincea: Ue tra crisi, semplificazione e futuro verde

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Tra proteste e richieste di aiuto, Bruxelles cerca risposte alla crisi agricola: meno burocrazia, più flessibilità sulla Pac e attenzione ai mercati globali

La pressione sul mondo agricolo europeo non accenna a diminuire. Aumenti dei costi, concorrenza estera, norme ambientali complesse e crisi climatica: sono queste le sfide che gli agricoltori europei continuano a fronteggiare ogni giorno. Lo scorso 3 maggio, i ministri dell’Agricoltura dei 27 si sono riuniti a Bruxelles per affrontare un’agenda densa di urgenze, tra semplificazione della Pac, sostegno ai produttori e futuro della politica agricola comune dopo il 2027. È stato il primo Consiglio presieduto dal Commissario europeo all’Agricoltura Christophe Hansen, con la responsabilità di ricucire il rapporto tra le istituzioni europee e una base agricola sempre più delusa.

Crisi agricole: “serve flessibilità”

Diversi Stati membri — tra cui Slovenia, Francia, Lettonia e Croazia — hanno ribadito la gravità della crisi agricola in corso, chiedendo maggiore flessibilità nell’applicazione dei Piani Strategici della Pac e interventi mirati per ridurre la pressione sui produttori. Il Commissario Hansen ha riconosciuto la situazione critica e ha promesso che il dialogo con gli agricoltori resterà una priorità, invitando i governi nazionali a usare in modo strategico gli strumenti disponibili.

Pac: semplificare, ma senza tradire il Green Deal

Uno dei temi più accesi è stato quello della semplificazione della Pac, con una valanga di richieste per ridurre la burocrazia e alleggerire il carico normativo, soprattutto per le piccole aziende. La Commissione ha presentato una proposta che prevede, tra le altre misure, una deroga temporanea al requisito Bcaa 7 — che obbliga gli agricoltori a praticare la rotazione delle colture per migliorare la fertilità del suolo e ridurre la pressione fitosanitaria.

La rotazione (Bcaa 7), infatti, impone di alternare le colture su uno stesso appezzamento ogni anno, limitando le monocolture e favorendo la sostenibilità. La deroga proposta permetterebbe una gestione più flessibile, almeno nel breve periodo, senza perdere l’accesso ai pagamenti della Pac.

Altre misure includono l’esonero dai controlli per le aziende con meno di dieci ettari e una semplificazione degli obblighi di rendicontazione. Tuttavia, diversi Paesi hanno chiesto che qualsiasi modifica mantenga saldi gli obiettivi ambientali previsti dal Green Deal europeo.

Pesticidi: il dopo-Sur inizia adesso

Dopo il ritiro della controversa proposta Sur sull’uso sostenibile dei fitofarmaci, la Commissione ha annunciato un nuovo percorso normativo, più equilibrato e partecipato. Obiettivo: ridurre l’uso e l’impatto dei pesticidi chimici senza mettere a rischio la produttività agricola. Gli Stati membri hanno accolto positivamente la notizia, ma chiedono tempi certi e coinvolgimento del settore nella fase preparatoria.

Ucraina, importazioni e concorrenza: il nodo commerciale

Al centro del dibattito anche l’impatto delle importazioni agricole dall’Ucraina. Slovacchia, Ungheria e altri Paesi dell’Est hanno sollevato ancora una volta il problema della concorrenza a dazio zero, che starebbe destabilizzando i mercati locali. La Commissione ha ribadito l’intenzione di rafforzare i meccanismi di salvaguardia commerciale, rendendoli più veloci e reattivi in caso di squilibri.

Genomica: via ai negoziati sulle nuove tecniche

Un altro dossier strategico si è aperto ufficialmente a Strasburgo: sono iniziati i negoziati tra Parlamento europeo e Consiglio Ue sulle nuove tecniche genomiche (Ngt). Il primo trilogo — il tavolo interistituzionale mediato dalla Commissione europea — servirà a chiarire le rispettive posizioni su un tema che promette di rivoluzionare l’agricoltura europea, ma che divide profondamente gli Stati membri.

Tra i nodi più spinosi, emergono le questioni della tracciabilità, dell’etichettatura e dei brevetti. L’Eurocamera, con mandato negoziale approvato già da aprile 2024, si confronta ora con una posizione del Consiglio più recente e frutto di compromessi, adottata il 14 marzo non senza tensioni: Germania e Bulgaria si sono astenute, mentre Slovenia, Croazia, Ungheria, Austria, Romania e Slovacchia hanno votato contro. A guidare la delegazione del Parlamento sarà l’eurodeputata svedese Jessica Polfjärd (Ppe).

Le trattative, secondo fonti europee, potrebbero protrarsi a lungo, vista la complessità del tema. Ma per molti, la chiave per un’agricoltura sostenibile e competitiva passa anche dalla capacità di regolamentare l’innovazione senza soffocarla.

Pac post-2027: il cantiere è aperto

In chiusura, si è aperto il primo confronto informale sulla Pac che verrà dopo il 2027. Italia, Grecia, Spagna e altri Paesi mediterranei hanno chiesto una politica agricola più vicina alle realtà regionali, con strumenti dedicati al ricambio generazionale, alla sicurezza alimentare e alla resilienza climatica. La Commissione lancerà entro l’estate una consultazione pubblica per raccogliere contributi da tutta la filiera.

Agricoltura in trincea: Ue tra crisi, semplificazione e futuro verde - Ultima modifica: 2025-05-07T09:32:16+02:00 da Simone Martarello

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