Ma intanto in Italia crollano i prezzi. Secondo le stime Bmti, si registra un -12,2% per quella di grano tenero e un -20% per la semola di grano duro
La farina celebra oggi, 20 marzo, la sua Giornata mondiale. A tal riguardo
Italmopa, associazione industriali mugnai d'Italia, aderente a FederPrima e Confindustria, evidenzia che, tra le numerose tipologie di farine, quelle derivanti dalla macinazione del grano tenero e del grano duro risultano storicamente le più diffuse nel nostro Paese e nel mondo in generale.
«Il processo molitorio è rimasto nel tempo sostanzialmente inalterato – evidenzia Andrea Valente, presidente Italmopa – ma l'evoluzione tecnologica degli impianti garantisce oggi sfarinati di assoluta garanzia sotto il profilo igienico-sanitario e con caratteristiche tecnologiche rispondenti perfettamente alle esigenze del mercato».
Sono attualmente circa 300 i molini che operano nel nostro Paese e che trasformano annualmente oltre 12 milioni di tonnellate di frumento tenero e di frumento duro per la produzione di quasi 8 milioni di tonnellate di sfarinati, destinati a prodotti simbolo del made in Italy alimentare quali pasta, pane, pizza, prodotti biscottieri, lievitati e pasticceria.
Il comparto molitorio nazionale, fa sapere sempre Italmopa, si pone ormai saldamente al vertice dell'industria molitoria europea per i volumi ma anche per la qualità della sua produzione, come testimoniato dalla crescita continua e robusta delle nostre esportazioni di sfarinati, che hanno registrato, negli ultimi 15 anni, una crescita di oltre il 300%, per situarsi ormai complessivamente in quasi mezzo milione di tonnellate.
Porte aperte nei molini il 24 maggio
«Al fine di consentire ai consumatori di vivere il processo di trasformazione del grano in farina e semola e di apprezzare la maestria e la professionalità del Mugnaio moderno – informa ancora Valente – abbiamo ritenuto opportuno, come Italmopa, riproporre, con grande entusiasmo, la Giornata "Molini a Porte Aperte", giunta alla sua quarta edizione, che si svolgerà il prossimo sabato 24 maggio, e che consentirà ancora una volta ai visitatori di scoprire una realtà spesso inattesa e per questo motivo ancora più affascinante».
Ma i prezzi sono in picchiata
La Borsa merci telematica italiana (Bmti) ha analizzato i dati rilevati dalle Camere di commercio sulla farina di grano tenero e sulla semola di grano duro.
L'analisi mostra un inizio 2025 caratterizzato da una tendenziale stabilità nei prezzi all'ingrosso della farina e dei segnali di rialzo per la semola. I prezzi si confermano lontani dai livelli elevati che si raggiunsero per la farina nel 2022 e nel 2023, raggiunti anche a causa delle tensioni che avevano colpito la quotazione del grano tenero dopo lo scoppio del conflitto russo - ucraino e, per la semola, nel 2021 e 2022, per effetto degli aumenti del grano duro determinati soprattutto dalla flessione della produzione canadese.
In particolare, per la farina di grano tenero, il 2025 è iniziato con una tendenziale stabilità dei prezzi all'ingrosso, sulla scia della stabilità della quotazione della materia prima. Nonostante i recenti rialzi dei prezzi dei grani teneri e i diffusi rincari dei costi energetici, i prezzi attuali della farina di grano tenero (tipo 00) sono risultati, a febbraio, più bassi del -3,2% rispetto ad un anno fa e del -12,2% rispetto al 2023. Per quanto riguarda la semola di grano duro, invece, i primi mesi del 2025 hanno visto un lieve aumento (+1,7% a febbraio rispetto a gennaio) anche in conseguenza dei rialzi sui prezzi della materia prima. Tuttavia, i prezzi all'ingrosso rimangono ancora più bassi rispetto agli ultimi due anni: rispetto a febbraio 2024, infatti, si rileva una flessione del -9,3%; rispetto al 2023, invece, la riduzione sfiora il -20%.