La cooperazione agricola in Trentino rappresenta il nerbo portante del comparto agricolo, con percentuali che vanno dall’80 al 95% delle produzioni di settore che viene conferito e commercializzato dalle coop: 80% del latte, 85% dell’uva, 95% delle mele. Anche per questa ragione il convegno annuale di settore in preparazione dell’assemblea dei 130 anni della cooperazione trentina assume un ruolo importante. Il titolo del 2025 è "Strategica e resiliente tra crisi globali e nuove sfide per il futuro".
Tra i dati emersi che coinvolgono una base sociale di circa seimila persone: 486mila tonnellate di mele prodotte in Trentino con un liquidato medio di 0,491 €/kg, 1,15 milioni di quintali d’uva raccolti e conferimento del latte in crescita del 3,4%. I soci presenti hanno inoltre approvato la nomina di Ernesto Seppi al consiglio d'amministrazione, in sostituzione di Michele Odorizzi.
In un contesto economico e geopolitico segnato da forti incertezze, il settore agricolo cooperativo trentino si conferma pilastro di tenuta e sviluppo per l’economia locale. Questo il messaggio principale emerso dal Convegno delle cooperative agricole.
«Siamo in un momento delicato, in cui la complessità delle crisi globali, dai dazi americani agli effetti dei cambiamenti climatici, impone un’azione coesa tra cooperative, istituzioni e attori economici locali» ha dichiarato il vicepresidente della federazione della cooperazione per il comparto agricolo Stefano Albasini, lanciando un appello alla Provincia e al sistema pubblico, pur con la consapevolezza di una presenza già attenta al mondo agricolo, per «un sostegno ancora più incisivo e duraturo, capace di preservare il valore strategico dell’agricoltura nelle valli trentine».
Dati 2023/2024: il sistema regge
Nel bilancio dell’annata agraria, il comparto ortofrutticolo – dominato dalla melicoltura – ha fatto segnare nel 2023/24 una produzione di 486.000 tonnellate in Trentino, con un liquidato medio ai soci pari a 0,491 €/kg. L’export ha risentito delle tensioni sul Canale di Suez, ma le Op trentine hanno saputo mantenere l’equilibrio sul mercato. La qualità delle mele si conferma buona, nonostante le sfide climatiche.
Nel settore vitivinicolo, la vendemmia 2023 ha chiuso con 1.146.000 quintali raccolti, con performance eccellenti per lo spumante Trento Doc. Tuttavia, l’introduzione dei nuovi dazi Usa minaccia le esportazioni – circa 180 milioni di euro annui – mettendo a rischio la crescita consolidata degli ultimi anni. Nonostante la flessione della vendemmia 2024 (-11%), il comparto mantiene buone prospettive.
Il comparto lattiero-caseario ha visto una crescita delle consegne di latte del 3,4%, ma ha sofferto per le tensioni interne e l’aumento dei costi. Il Trentingrana, eccellenza trentina, ha registrato un calo della produzione a circa 85.000 forme, ma nuovi investimenti e piani industriali puntano a rilanciare il settore.
Nel settore zootecnico, l’alpeggio e l’allevamento di montagna restano centrali per la tutela del paesaggio e lo sviluppo del turismo rurale. Tuttavia, si segnala una riduzione del numero di stalle e la necessità di una maggiore tutela contro le predazioni da grandi carnivori.
Identità, sostenibilità e futuro
Al centro della riflessione anche il tema della sostenibilità – ambientale, sociale ed economica – che guida da anni le scelte strategiche delle cooperative agricole trentine. Certificazioni come lo Sqnpi, i bilanci di sostenibilità di cantine e Op, la valorizzazione del territorio montano e l’innovazione varietale sono solo alcuni degli esempi presentati durante il convegno.
«Dobbiamo ribadire con forza che l’agricoltura di montagna non è un residuo del passato, ma una risorsa cruciale per l’Europa del futuro, che merita investimenti, formazione, ricerca e nuove opportunità» ha affermato Albasini.
Il convegno si è concluso con un forte invito alla coesione, in un momento in cui il settore, pur colpito da molteplici difficoltà, mostra dinamismo, capacità di adattamento e un ruolo crescente nei processi di sviluppo locale. «L’agricoltura cooperativa è il motore dell’export, della tutela del paesaggio e dell’occupazione nelle valli. Per questo – ha concluso Albasini – serve un patto vero tra istituzioni, imprese, cittadini e soci per costruire il futuro con coraggio, unità e visione».













