Meno dazi e più reciprocità, l’asse Roma-Bruxelles per difendere l’agroalimentare italiano

Il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida incontra al Masaf il Commissario europeo Šefčovič. Lollobrigida: «Impegno di Šefčovič per rimuovere i dazi e sostenere le nostre filiere». Šefčovič: «In Europa controlli più estesi del pianeta, presto misure concrete sulla reciprocità».

Dazi, accordo Ue–Mercosur, reciprocità, trasparenza, tutela del comparto agroalimentare italiano: questi i temi al centro del bilaterale tra il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, e il Commissario europeo per il Commercio, la sicurezza economica, le relazioni interistituzionali e la trasparenza, Maroš Šefčovič, svoltosi presso il Masaf a Roma.

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Da sinistra: Maroš Šefčovič; Francesco Lollobrigida.

Dazi: «Rimuovere il sistema tariffario portandolo a zero»

«Abbiamo trattato le vicende legate al sistema tariffario a livello mondiale – ha spiegato Lollobrigida nel corso della conferenza stampa al termine del bilaterale –. L’Europa ha chiuso un accordo con gli Stati Uniti che, confrontato con altri accordi internazionali, non ci vede particolarmente penalizzati. Tuttavia non riteniamo un sistema tariffario con gli Stati Uniti conveniente, né per noi né per loro, e auspichiamo di poterlo rimuovere portandolo a zero».

Il ministro ha poi sottolineato l’impegno del commissario europeo a intervenire su questioni che pesano su alcune filiere strategiche del made in Italy.

«Abbiamo avuto l’impegno del Commissario a rimuovere alcune questioni che incidono su alcune nostre produzioni, con particolare riferimento all’aumento dei dazi sui formaggi, in particolare il pecorino romano, sull’olio d’oliva, sull’aceto. E poi sulle vicende legate alla pasta, dove l’Ue sostiene la posizione italiana per eliminare una procedura antidumping che porterebbe dazi insostenibili del 107%».

Mercosur: «Nessuna chiusura ma protezioni necessarie»

Ampio spazio è stato dedicato anche al Mercosur, tornato al centro del dibattito europeo. «L’Italia è stata decisiva nell’approccio alla modifica del trattato – ha ricordato Lollobrigida –. Non abbiamo mai assunto una posizione pregiudizievole rispetto all’accordo di libero scambio, ma non intendiamo lasciare indietro nessuno».

Il ministro ha ribadito la necessità di strumenti rapidi di tutela in caso di impatti negativi sui settori agricoli più vulnerabili. Pur riconoscendo che l’accordo «può aprire nuovi mercati e rappresentare un vantaggio per l’economia europea», il ministro ha sottolineato la necessità di strumenti di protezione rapidi: «Abbiamo chiesto che, oltre al fondo di 6 miliardi del Qfp per i settori in crisi, vi sia un ‘freno a mano’ che permetta – in caso di crollo dei prezzi o perdita di valore di una produzione europea – di azzerare in 25 giorni il sistema tariffario originario come protezione».

Reciprocità e standard: «Regole uguali per tutti»

Altro tema chiave del confronto è stato quello della reciprocità nelle regole di produzione e sicurezza alimentare.
«Ciò che imponiamo ai nostri imprenditori in termini di fitofarmaci, di benessere animale – ha proseguito il ministro –, non può essere ignorato da chi vuole esportare in Europa abbattendo i costi di produzione in modo innaturale e facendo concorrenza alle nostre produzioni».

Il ministro ha inoltre rimarcato la necessità di un approccio “ascendente” alle decisioni europee: «Vogliamo lavorare prima, in fase di redazione dei trattati e delle direttive, per prevenire problemi che spesso emergono dopo. Per il rafforzamento dell’Europa e delle nostre economie il tavolo resta aperto».

Šefčovič: «Nessuno ha controlli più severi dell’Unione Europea»

Da parte europea, il Commissario Šefčovič ha voluto rassicurare sulle garanzie offerte dal sistema europeo dei controlli. «Già ora abbiamo il sistema di controllo più esteso del pianeta. Nessuno ha controlli più severi sugli standard sanitari e fitosanitari dell’Unione Europea», ha affermato.
«Nel caso del Mercosur – ha sottolineato – raddoppieremo gli sforzi sulle ispezioni collaterali e sui controlli nei porti».

Servizi doganali: «Avremo un sistema digitale unico»

Šefčovič ha inoltre illustrato le novità della riforma dell’unione doganale, considerata un passaggio chiave per garantire uniformità nei controlli e tracciabilità completa.
«Avremo un sistema digitale unico per tutti i servizi doganali dell’Ue, in grado di eliminare le lacune tra Paesi. Se qualcuno imbroglia, verrà scoperto e perderà l’accesso al mercato europeo». Inoltre, Šefčovič ha sottolineato che la digitalizzazione del sistema permetterà di chiudere i punti deboli che oggi consentono ad alcuni operatori di aggirare le regole e rafforzerà la fiducia dei consumatori e dei produttori europei nella catena del valore interna.

Il commissario ha infine annunciato che entro la fine dell’anno verranno presentate misure concrete sulla riduzione dei pesticidi, sul benessere animale e sul rafforzamento degli standard di reciprocità. L’obiettivo ultimo è garantire che le produzioni europee restino un punto di riferimento mondiale, mantenendo elevati standard senza penalizzare la competitività delle imprese agricole.

Posizioni e richieste delle organizzazioni agricole 

Coldiretti: «Da Šefčovič nessuna risposta su reciprocità nel Mercosur»

«Dall’incontro con il Commissario Šefčovič al Masaf non sono arrivate le risposte attese sul far valere il principio di reciprocità nell’accordo con il Mercosur, necessario per salvaguardare la filiera agroalimentare italiana ed europea», ha detto il presidente Coldiretti Ettore Prandini sottolineando che «le clausole di salvaguardia non offrono alcuna garanzia».

Prandini ha quindi denunciato un sistema di controlli «inefficace, che oggi verifica appena il 3% dei prodotti importati».

L’associazione ha richiamato anche l’urgenza di un intervento Ue sui dazi cinesi al comparto suinicolo e sui dazi Usa, che hanno causato ad agosto un tracollo dell’export: -36% per i trasformati del pomodoro, -62% per l’olio extravergine, -21% per la pasta e -12% per i formaggi.

Alla luce del nuovo accordo tra Stati Uniti e Cina, Prandini ha sollecitato Bruxelles a «riaprire le trattative con Washington per esenzioni sui prodotti chiave come il vino”, posizione condivisa, secondo il rapporto Coldiretti/Censis, dall’81% degli italiani».

Copagri: «Un fronte comune per tutelare i produttori agricoli»

Il presidente Copagri Tommaso Battista durante il confronto ha lanciato un appello: «Dobbiamo fare fronte comune e puntare sulla concertazione per tutelare l’anello più debole della filiera, i produttori agricoli».

Sui dazi Usa, ha chiesto che «la Commissione Ue si adoperi per includere l’agroalimentare nella lista dei prodotti a dazio zero, così da scongiurare un duro colpo, stimabile in oltre un miliardo di euro, per numerose produzioni di punta del Made in Italy, che pagano già lo scotto della svalutazione del dollaro americano».

Riguardo al Mercosur, Battista ha invocato «clausole di salvaguardia efficaci, pieno rispetto della reciprocità e controlli più stringenti», chiarendo che gli standard comunitari in materia di sicurezza alimentare e ambiente «non sono derogabili».

Ha infine avvertito che «L’accordo con il Mercosur non chiarisce come e con quali parametri verranno calcolati gli interventi compensativi e da dove, in particolare, deriveranno le risorse ad essi destinati. È dunque fondamentale scongiurare il rischio che si vada ad attingere ai fondi del bilancio agricolo, già tagliati di oltre il 20%, o a quelli derivanti dalla riserva di crisi della Pac, anch’essa falcidiata dalla mannaia dell’Ue».

Cia: «L’Europa assicuri parità di regole e non penalizzi chi produce»

Il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha ribadito che «l’Europa deve garantire parità di regole e condizioni per tutti», perché «parlare di fondi di compensazione significa già ammettere che un accordo crea squilibri». Cia chiede clausole di salvaguardia automatiche e vincolanti nel dossier Mercosur e un rilancio del dialogo con gli Usa per arrivare all’obiettivo «zero per zero sui dazi», dopo il calo di 210 milioni dell’export agroalimentare. Sulla revisione del Regolamento SPG, Fini ha avvertito: «Il riso europeo non può essere lasciato senza difese».

 

Meno dazi e più reciprocità, l’asse Roma-Bruxelles per difendere l’agroalimentare italiano - Ultima modifica: 2025-10-31T16:50:07+01:00 da Laura Saggio

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