In Toscana nasce il distretto castanicolo rurale

castagne
Vuole essere uno strumento di aggregazione per tutelare e valorizzare l'identità storica, culturale e agricola legata alla castanicoltura

Dopo un percorso durato tre anni è stato siglato l'accordo che sancisce la costituzione del "Distretto rurale castanicolo toscano". Lo strumento mira a rilanciare un settore cruciale per la produzione e l’economia rurale nonché per esaltare  l'identità, la tradizione il paesaggio delle aree fragili, contrastando lo spopolamento e promuovendo uno sviluppo sostenibile. La Toscana diventa così la seconda Regione, dopo la Campania, a dotarsi di uno strumento di questo tipo per valorizzare la castanicoltura.

A cosa serve

Il distretto castanicolo regionale nasce come strumento di aggregazione, per tutelare e valorizzare l'identità storica, culturale e agricola legata alla castanicoltura, per recuperare castagneti abbandonati, contribuendo a mantenere il presidio delle aree rurali, salvaguardando il territorio ed il paesaggio castanicolo che caratterizza gran parte della Toscana.

Il territorio del distretto è stato individuato sulla base dell’Inventario forestale toscano, integrato con i dati del sistema informativo Artea e comprende 173 Comuni distribuiti su tutta la regione. Il 98% della superficie castanicola del distretto ricade nel territorio della Toscana diffusa.

Anci Toscana è stata individuata come soggetto referente, con il supporto operativo dei Gal quale una scelta che valorizza l'ascolto delle realtà locali. L'assemblea di distretto sarà la più ampia e inclusiva possibile, rappresentando tutti i territori e gli attori della castanicoltura, per essere dialogante e propositiva. Chiunque condivida obiettivi e finalità del distretto potrà aderire, nei tempi e modi disciplinati dall’accordo di distretto e dal progetto economico territoriale che Anci sta realizzando con il supporto dei Gal.

Una volta predisposto il progetto economico territoriale, il soggetto referente del distretto invierà la documentazione alla Regione Toscana che provvederà a riconoscere il distretto e a iscriverlo nel registro nazionale dei distretti del cibo.

La castanicoltura in Toscana

La Toscana è la seconda regione italiana (dopo la Campania) per importanza dei castagneti da frutto, con il 18% delle aziende e il 20% delle superfici nazionali.
Vanta cinque denominazioni tutelate:

  • •Castagna del Monte Amiata Igp (fresche e secche),
  • Marrone del Mugello Igp (fresche, secche, farina),
  • Marrone di Caprese Michelangelo Dop (fresche e secche),
  • Farina di castagne della Lunigiana Dop,
  • Farina di Neccio della Garfagnana Dop.

A queste si aggiungono 17 prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) a base di castagne e marroni.

In Toscana nasce il distretto castanicolo rurale - Ultima modifica: 2025-09-01T14:40:09+02:00 da Redazione Terra e Vita

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome