Terminati i raccolti i dirigenti di Melinda hanno tirato le somme sulle produzioni, che sono state inferiori alle stime di agosto. Sulla base di questi dati hanno stilato per i propri soci il nuovo bilancio di previsione, presentato agli amministratori delle 16 cooperative che compongono il consorzio. I dati prevedono una contrazione tra il 10 e il 15% rispetto all’anno precedente con un conseguente calo delle vendite.
Un peccato che venga mancare in particolare la Golden Delicious, la mela regina di Melinda, proprio nell’anno che a livello di Unione europea, manchi in particolare la varietà Golden che dall’inizio della campagna vendite fino ad ora, secondo i dati comunicati da Assomela, ha visto aumentare la richiesta del 21% rispetto allo scorso anno mentre per le Gala le vendite a dicembre sono state superiore del 25% rispetto alla media.
Costi in aumento e incognita meteo
«Il quadro generale del settore e lo scenario macroeconomico, impongono prudenza» ha affermato davanti all’assemblea il presidente Ernesto Seppi.
Significativo è anche il nodo dei costi per i quali si conferma la tendenza generale all’aumento evidenziata negli ultimi anni. Il fenomeno interessa tutti i principali fattori produttivi – a cominciare dalle fonti energetiche – e il costo del lavoro lungo l’intera catena dal campo alla lavorazione. Da qui la necessità da parte del Consorzio di proseguire nel percorso già avviato di efficientamento energetico e di miglioramento dei processi produttivi attraverso la crescente automazione.
«Il fattore climatico, a causa dei suoi effetti su qualità e quantità della produzione, è la chiave di lettura cruciale per leggere le stime presentate oggi. Tuttavia, è anche doveroso sottolineare che, nonostante le difficoltà, questo bilancio si colloca con grande impegno come uno dei risultati più positivi degli ultimi anni – sottolinea il direttore generale di Melinda, Luca Zaglio –. Sul piano strategico emerge oggi sempre più chiaramente l’importanza di proseguire lungo la strada già tracciata. Le parole d’ordine devono essere internazionalizzazione ed efficientamento della produzione e dei processi anche attraverso il controllo di gestione e del consolidamento della sostenibilità dell’intera filiera».
Incertezza, ma il sistema cooperativo è forte
«L’esperienza della scorsa primavera costituisce un ulteriore monito sulla necessità di prevenire gli effetti del cambiamento climatico tutelando la nostra produzione: le azioni di difesa attiva, in questo senso, rappresentano la strategia principale per proteggere il raccolto e rappresentano priorità per il nostro comparto. Difesa attiva e acqua sono infatti temi che non possono più aspettare: dalla loro corretta gestione dipenderà il nostro futuro – ha dichiarato il presidente del Consorzio Melinda Ernesto Seppi –. In uno scenario tuttora condizionato da costi crescenti lungo tutta la filiera e in particolare per noi agricoltori, guardiamo alla campagna in corso con inevitabile cautela ma anche con la consapevolezza di essere parte di un sistema forte e unito nel segno della cooperazione e del legame con il territorio».