I preparati biodinamici si realizzano con una trasformazione assente in natura di alcune sostanze plasmate dall’uomo e rappresentano l’apporto umano alla concimazione, una pratica riconosciuta dai regolamenti sull’agricoltura biologica.
Il preparato 501, a base di silice, viene usato per la concimazione fogliare a vantaggio della fotosintesi. Il 500 viene realizzato utilizzando escrementi di vacca fatti maturare protetti dal corno di vacca nelle profondità del suolo invernale.
Nella maturazione del 500 ad agire sono condizioni ambientali e biologiche cui l’escremento di vacca non sarebbe sottoposto in natura: forze, condizioni e microbi propri del suolo profondo, trattenuti dal lento metabolismo invernale.
Le forme dell’humus che ne originano dopo circa sei mesi sono di una qualità nuova, particolarmente articolata, per la prima volta inserita in un processo agricolo. La ricchezza delle sostanze e della vita microbica al suo interno, che la ricerca sulla natura molecolare del preparato 500 ha evidenziato, ne sono un pallido riflesso. La biodinamica considera principalmente le forme dell’humus nel loro dinamico trasformarsi, rispetto alle sue frazioni, alle sostanze o alla staticità di una particola forma di humus.
Il colloide 500, diluito in circa 200 parti di acqua tiepida e dinamizzato per un’ora, fornisce alla massa organica del suolo un innesco di attività viventi articolate, in un campo di forze formative, che attivano processi di umificazione a partire dalla superficie del suolo.
Le modeste quantità di sostanza capaci di innescare stimolazioni importanti negli organismi, oggi una delle nuove frontiere della biologia, sono le condizioni di cui la biodinamica si serve da decenni. Nel suo caso non è tanto la materia ad agire, quanto invece la stimolazione sottile alla vitalità del suolo atte al governo delle forze generatrici di formazione di stati della sostanza vivente, in particolare di articolazioni delle forme più complesse di humus.
Altri preparati biodinamici, a base di piante umificate in condizioni ideali, hanno la funzione di accompagnare principalmente la trasformazione del compost.
Una corretta sequenza
I quattro livelli di concimazione possono essere applicati nella giusta sequenza, per avviare la conversione aziendale verso l’agricoltura organica, biologica e biodinamica. L’apporto di letame su di un suolo morto, può avere un effetto immediato sulla coltura, ma raramente porterà a un incremento quantitativo e qualitativo della sostanza organica, o a un sensibile miglioramento del suolo.
Senza le condizioni per la vita, le sostanze organiche e quelle minerali, sono soggette a una rapida erosione. Un sovescio deve trovare le giuste condizioni fisiche del suolo, per svilupparsi in modo adeguato; a sua volta una letamazione deve trovare attivo l’organismo ipercomplesso del suolo per essere assimilata; infine i preparati biodinamici devono trovare un terreno con una buona sostanza organica e adeguatamente preparato ad accoglierli nei momenti dell’anno in cui l’attività biologica è più sensibile.
L’apporto dei preparati biodinamici ha un effetto particolarmente efficace in un terreno strutturato di cui sostiene la tendenza ai processi di forma dei composti colloidali. L’accelerazione dei tempi della fertilizzazione dei terreni irrorati col preparato 500, evidenzia la qualità dei processi di trasformazione in forme dell’humus.
Portare alla migliore espressione le specifiche nature minerali, chimiche e organiche di ciascun suolo, permette a ogni terreno di manifestarsi con una sua originale unicità, che conferirà alle colture e ai prodotti alimentari qualità specifiche e irrepetibili azienda per azienda.
Leggi i due precedenti articoli:
Conversione alla biodinamica, le concimazioni vegetali e animali