Conversione alla biodinamica, le concimazioni vegetali e animali

convegno agricoltura biodinamica
Una zolla biodinamica su terreno sciolto, sabbioso
Gli elementi di base per disporre sempre di un terreno ben strutturato. Il fondamentale apporto di sovesci e letamazioni.

Dopo aver parlato del primo livello di Concimazione biodinamica, quello minerale, introduciamo adesso il secondo e il terzo livello di concimazione per la conversione all’agricoltura biodinamica.

Favorire la strutturazione del suolo

Cumulo biodinamico

Le lavorazioni del terreno devono favorire la struttura vivente del suolo. Insieme ad adeguate marnature (stimolazione del terreno mediante trattamenti con sostanze minerali naturali) costituiscono il primo livello di fertilizzazione dei suoli e sostengono il livello successivo di concimazione, quello vegetale. Il livello vegetale della concimazione è curato in biodinamica principalmente coi sovesci. In biodinamica i sovesci non sono costiuiti da monocolture finalizzate all’apporto in titoli di sostanze nutrienti.

Sono invece semine multi varietali complesse atte a instaurare una forma guidata di biodiversità a supporto di processi mirati, conformi agli obbiettivi colturali. Talvolta può essere utile che le piante del sovescio arrivino alla fioritura o al seme, a testimonianza che l’interesse è nei processi che si innescano e non nell’accumulo di sostanze nel suolo.

Si tratta di una metodologia raffinata, determinante innanzitutto per la buona riuscita della conversione aziendale. Del secondo livello di concimazione fanno parte anche le rotazioni e le consociazioni, pratiche che in biodinamica devono giungere a un livello molto alto di determinazione, per conservare la salute aziendale.

Una stalla biodinamica

Il secondo livello di concimazione apporta non solo una massa di sostanza organica, ma anche un sostegno al sistema vivente dei suoli, che rende disponibili sostanze, trattiene gli ioni nei suoli e agisce sulla loro struttura. Apporta stimolazioni sottili, indirette o dirette, alla vita animale, microbica, alla fauna edafica, agli insetti. Sostiene il terzo livello, quello animale.

Il terzo livello di concimazione cui si può pervenire non consiste nella semplice aggiunta di concime animale grezzo, o di letamazioni, ma in tutto l’apporto animale, organico alla vita del suolo. La fauna del suolo endogea, esogea e anecica, è facilitata a operare nei profili del sottosuolo, se il primo e il secondo livello di concimazione hanno instaurato le necessarie condizioni. Fattori come struttura del terreno, aria e luce, una giusta umidità e calore favoriscono i processi necessari all’evoluzione di un suolo, anche in profili più profondi.

Una buona struttura del suolo

Aver corretto un suolo acido o asfittico, in un ph adeguato e una buona ossigenazione, per esempio, favorisce l’aumento di ife fungine più adatte alla nutrizione di microartropodi, che porteranno e sosterranno un humus di alta qualità e una buona struttura glomerulare. Una buona lettiera, in un suolo strutturato, consente la moltiplicazione dei lombrichi anecici, che spostano il suolo verticalmente attraverso i profili e lo fertilizzano.

Bovine al pascolo

Gli insetti e gli animali che agiscono sul soprassuolo, selvatici e allevati, concorrono anch’essi al terzo livello di concimazione. In particolare in biodinamica è considerato basilare l’apporto dei ruminanti.

La vacca è una miglioratrice delle qualità nutrizionali che ha per il terreno il vegetale che ingerisce. Il suo sterco, se frutto di un buon metabolismo ruminante, ha le premesse per trasformarsi in ottimo humus. La concimazione animale consiste proprio in un alto grado di umificazione, che in biodinamica si raggiunge sia stimolando l’umificazione da parte della microfauna, sia con la pratica del compostaggio del letame in cumuli aerobi, molto accurato nell’allestimento, con controllo di forme, matrici, tempi e temperature.

La corretta trasformazione produce un humus di altissima qualità formale, il cui valore principale non risiede nella sua capacità di nutrire le piante. È principalmente usato come l’innesco di un processo di forma nell’umificazione della massa organica vegetale presente nel suolo. Per questo il compost da letame è usato in biodinamica anche in piccole quantità: in determinate condizioni la vita che garantisce la struttura colloidale può propagare la sua forma alla massa organica presente nel suolo, prodotta dal precedente livello di concimazione, quello vegetale.

In biodinamica l’apporto di humus da ruminante favorisce la verticalizzazione dell’humus nel suolo, che può raggiungere anche profondità di oltre un metro. Questo terzo livello è alla base del quarto livello di concimazione, quello umano, che affronteremo in un successivo articolo.

Conversione alla biodinamica, le concimazioni vegetali e animali - Ultima modifica: 2018-02-12T15:03:13+01:00 da Alessandro Maresca

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