Maltempo al Nord: mais dimezzato, pomodoro malato

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Gli effetti delle perturbazioni a ripetizione si fanno sentire tra Lombardia ed Emilia. Forte ritardo per semine e trapianti, con danni consistenti anche alle colture già messe a dimora

Mais, foraggere invernali, pomodoro, persino il riso. Basta dire il nome di una coltura e vien fuori un problema, in questa primavera funestata, dopo due anni siccitosi, da un eccesso di piogge che ha pochi precedenti. E allora in questi ultimi scampoli di maggio, quando ancora il maltempo non ha esaurito la sua spinta, proviamo a fare un primo parziale riepilogo della situazione in Pianura Padana, con particolare attenzione al bacino che comprende le province di Lodi, Brescia, Cremona, Parma e Piacenza, dove le piogge sono state particolarmente insistenti e ripetute.

Mais, semine in forte ritardo

«Rispetto a quanto preventivato, nella provincia di Cremona si è seminato circa il 40% del mais. Più o meno la stessa situazione per Lodi e Brescia, mentre il Piemonte e l’Emilia sono messi un po’ meglio». Cesare Soldi, presidente dei maiscoltori italiani, riassume così un quadro decisamente sconfortante, soprattutto perché diventa difficile vedere vie d’uscita. «Una situazione del genere ha precedenti soltanto nel 2013, ma in quell’anno, pur difficile, a inizio giugno gli agricoltori avevano praticamente completato le semine, mentre oggi siamo sì e no a metà della superficie preventivata».

Non che il mais andato a dimora al momento giusto stia messo benissimo, comunque. Tra ristagni d’acqua, asfissia e ritardi nella crescita a causa del freddo, si segnalano interi appezzamenti da riseminare o comunque mancanti in ampie porzioni di terreno, il che va ovviamente a compromettere le prospettive di resa. In sostanza, conclude il presidente di Ais, è come se quest’anno a causa del maltempo si seminassero soltanto secondi raccolti.

Fieno e foraggere, perso il primo taglio

Non va meglio, e non sorprende, per chi deve fare fieno essiccato: impossibile entrare in campo, al punto che si può ormai considerare perduto almeno un taglio. Lo stesso dicasi per i cereali vernini da insilato, sia per uso zootecnico, sia per impiego energetico. Le trince, dopo parecchia attesa, sono al lavoro, ma tra mille difficoltà e soltanto quelle cingolate riescono a operare in condizioni accettabili. Anche in questo caso, si andrà a seminare il secondo raccolto in netto ritardo rispetto ai tempi ottimali.

Pomodoro colpito da peronospora

Pomodoro alle prese con peronospora e batteriosi

Secondo l’Ainpo, associazione interprovinciale produttori ortofrutticoli, particolarmente presente a Parma e Piacenza, almeno il 20% delle superfici sono in netto ritardo rispetto al calendario dei trapianti. «A preoccupare – spiega il presidente Filippo Arata – è anche la situazione dei pomodori già in campo, colpiti da fitopatie causate da eccesso idrico e freddo. Peronospora e batteriosi in certe zone hanno distrutto i raccolti». Come per il mais, la finestra di trapianto si sta rapidamente chiudendo: c’è ancora una settimana di tempo, in quanto il prodotto messo nel terreno dopo il 10 giugno sarà pronto per la raccolta non prima di ottobre, una data ad alto rischio in caso di maltempo autunnale. «Purtroppo la campagna è ormai compromessa, già agli inizi. Entro un paio di settimane capiremo qual è l’entità della compromissione».

Maltempo al Nord: mais dimezzato, pomodoro malato - Ultima modifica: 2024-05-31T18:03:06+02:00 da Ottavio Repetti

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