La situazione è drammatica e forse anche sottostimata. Un autunno così secco non si ricorda da anni.
D'altra parte la percezione della siccità al di fuori del periodo estivo è abbastanza limitata e il problema non sembra sussistere fino a che non lo si tocca con mano.
Ci siamo lasciati alle spalle un ottobre di siccità record, il più secco degli ultimi 70 anni, ossia da quando vengono raccolti i dati delle precipitazioni, il che lascia supporre che potrebbe essere stato anche il più arido degli ultimi 100 o anche 200 anni. In ottobre in Italia è arrivato solo il 12% della pioggia tipica del mese, il che ha rappresentato una carenza di 19 miliardi di metri cubi d'acqua, pari al volume del lago di Como.
Nel Nord-Ovest è mancato il 95% delle piogge pari a 5 miliardi di metri cubi. In Sardegna è mancato il 90% delle piogge mentre nel centro Italia il deficit è stato dell'82%. La situazione è andata meglio, si fa per dire, nel Nord Est (-72%) e al Sud (-64%). In Sicilia, infine sono mancate "solo" il 50% delle piogge.
La mancanza di pioggia in autunno lascia l'italia a secco, come dimostrano i grandi laghi vuoti e il livello idrometrico del Po, che non è mai stato così basso da un decennio in questo periodo, come sottolinea anche la Coldiretti sulla base di proprie analisi.
Preoccupa lo stato di riempimento dei grandi laghi italiani, tutti prossimi al minimo storico, che varia dal 26% del Garda al 18% del Maggiore fino ad appena il 6,5% di quello di Como. Mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è a -3,14 metri, sempre secondo il monitoraggio di Coldiretti.
Di fronte allo stravolgimento del clima è necessario passare dalla gestione dell'emergenza che implica un grandissimo spreco di risorse, per abbracciare una nuova cultura delle prevenzione. Ricordiamo che in Italia mediamente le piogge apportano circa 300 miliardi di metri cubi d'acqua all'anno, ma di questi ne vengono trattenuti solo l'11%.
Occorrono quindi interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque attraverso nuove opere infrastrutturali. E' anche improrogabile il potenziamento della rete di invasi sui territori, con la creazioni di bacini aziendali, utilizzando anche le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere l'acqua piovana.
Le attuali giornate, ancora miti per la stagione, sono di fatto di “maltempo anticiclonico”. La situazione, però, sembra stia per cambiare (ma non ci assumiamo nessuna responsabilità in merito alle previsioni degli esperti!) e l’anticiclone europeo, che da giorni regna sovrano, dovrebbe cedere il passo alle perturbazioni autunnali. Da domenica 5 novembre un fronte freddo di provenienza nord atlantica dovrebbe aformare una depressione mediterranea. Avremo dunque finalmente qualche “bella giornata piovosa”, e anche probabilmente le prime vere nevicate a quote attorno a 1200-1500 m. Speriamo.