Per gli agricoltori del Basso Abruzzo e del Molise la coltivazione del nocciolo secondo il progetto di filiera della Ferrero Hazelnut Company (HCo) è un’occasione propizia per trovare un’alternativa valida a tante colture in crisi o addirittura sparite o, quanto meno, per diversificare le produzioni. In un territorio che ha visto negli ultimi anni la scomparsa della barbabietola da zucchero e del girasole, soffre la decadenza della peschicoltura e lamenta i prezzi bassi e assolutamente non remunerativi del pomodoro da industria e del grano duro e quelli troppo oscillanti delle leguminose, il nocciolo può costituire una seria opportunità per contribuire a rivitalizzarlo.
Nuova linfa remunerativa
È l’indicazione emersa dal convegno “Progetto Nocciola Italia” ospitato dalla cooperativa Euro-Ortofrutticola del Trigno di San Salvo (Ch) alla presenza di circa 200 agricoltori e tecnici. Un’indicazione di cui si sono fatti interpreti il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, per la quale «questo territorio per sopravvivere ha bisogno di nuova linfa remunerativa, e il nocciolo può sicuramente esserlo», e il presidente della cooperativa, Nicolino Torricella, per il quale «il nocciolo rappresenta la possibilità di diversificare in maniera intelligente la produzione e l’offerta».
E la diversificazione è pienamente sostenibile poiché, come è emerso nel corso del convegno «il nocciolo, impiantato con sesto 5 x 3 m, allevato ad alberello e sostenuto con irrigazione e fertirrigazione, è in grado di assicurare in piena produzione, dal settimo-ottavo anno, una resa media di oltre 2,5 t/ha. Resa che, con i prezzi garantiti dal progetto, produce un reddito netto che oggi nessun’altra coltura assicura sul territorio».
Partire con il piede giusto
A patto, ha avvertito Barbara Novelli di Civi-Italia, il consorzio nazionale interprofessionale fra associazioni vivaistiche e unioni dei produttori, «di partire con il piede giusto, ossia di utilizzare materiale vivaistico certificato, piantine garantite sia dal punto di vista varietale sia da quello fitosanitario».
Forte sostegno allo sviluppo del progetto può venire, ha aggiunto Piero Spidalieri, responsabile commerciale dell’Euro-Ortofrutticola del Trigno, dagli incentivi finanziari concessi dall’Ocm ortofrutta con i Piani operativi.
Le risorse dei Piani operativi
«I Piani operativi garantiscono, fra l’altro, anche incentivi per le spese generali di produzione per la frutta a guscio, quindi, per il nostro caso: nuovi impianti di nocciole (espianto, piantine e impianto); macchinari e attrezzature per la lavorazione e la conservazione delle nocciole; rimorchi specifici per il trasporto delle nocciole dalla campagna al centro di stoccaggio; raccoglitrici, attrezzi per la potatura e soffiatori; impianti di irrigazione; doppia raccolta delle nocciole, miglioramento e innovazione nella tecnica colturale, come la potatura di riequilibrio vegetativo del nocciolo. Grazie anche all’aiuto dei Piani operativi, possiamo veramente dare il benvenuto al nocciolo sul nostro territorio».
Il tour di Edagricole che ha portato il Progetto Nocciola Italia si conclude l'8 novembre con un mega evento a Eima International. Clicca qui per registrarti